Clona il cane perché era perfetto, Rachel “duplica” il suo Carlino

Clona il cane perché era perfetto: “Tanti farebbero lo stesso ma non lo dicono”

Germana Bevilacqua

Clona il cane perché era perfetto: “Tanti farebbero lo stesso ma non lo dicono”

| 07/12/2024
Clona il cane perché era perfetto: “Tanti farebbero lo stesso ma non lo dicono”

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Rachel, una donna inglese, clona il suo cane perché a suo avviso era un “cane perfetto”. Il cucciolo di razza Carlino non c’è più, ma la donna ha pensato a tutto. Dopo la sua morte, ha deciso di clonarlo per avere un cucciolo uguale, non solo nell’aspetto ma soprattutto nel carattere, al suo amatissimo cagnolino. Rachel è un’esperta e lavora con i cani, precisamente in un centro di educazione cinofila. Come si legge su “Vanity Fair”, la donna ha sottolineato: “Non ho l’illusione di avere riportato in vita il mio cane, ma lavorando sul comportamento dei cani, so anche bene che i cani non sono tutti uguali”. Il nuovo cagnolino di nome Junior sembra avere molte caratteristiche simili al cane originale. “I due cani non sono copie precise nemmeno nell’aspetto – dice Rachel – ma spesso vedo una postura o una predisposizione simili”. La donna aggiunge: “Sapevo che se avessi preso un altro cane, e non fosse stato come lui, avrei potuto provare risentimento, e magari avrei vissuto un rapporto difficile con lui”.
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Clona il suo cane: “Ho scelto di usare i miei risparmi per un cane perché mi fa felice”

“So benissimo che non ho vinto la morte. Il mio era perfetto, amava camminare come me, era socievole e potevo portarlo al lavoro, non abbaiava se lo lasciavo a casa, e amava le coccole”, dice. La donna, rivendica la propria scelta: “Nasce solo dall’amore e so che in tanti capiranno, io non sono ricca, ma invece che usare i miei risparmi per un viaggio o una auto ho scelto un cane perché mi fa felice”. Rachel si è rivolta ad una clinica specializzata, la ViaGen, una struttura che si occupa di questo tipo di “gravidanze” e garantisce di trattare le madri surrogate meglio di quello che fanno molti allevamenti. “Oggi grazie alla scienza la vita fa passi avanti – continua Rachel -.  Credo sia giusto muoversi insieme a lei, il tema è controverso perché siamo all’inizio, ma io sono onorata di aver avuto una possibilità del genere”. Una scelta personale che nasce dal convincimento della donna di non poter accettare un cane diverso da quello a cui era abituata. “Molte persone non lo dicono ma farebbero la stessa cosa, e sceglierebbero di avere un cane intelligente e felice come era il mio”, afferma.
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In Italia una compagnia assicurativa offre anche “l’opzione clonazione”

Il primo cane clonato è stato Snuppy, nato dalla cellula di un orecchio di un levriero afgano adulto, usando 123 madri surrogate. Solo due sono riuscite a partorire dei cuccioli, di cui Snuppy è l’unico sopravvissuto. Il cane ha vissuto 10 anni ed è morto a causa di un tumore. Melain Rodriguez, Client Service Manager di ViaGen, ha precisato che oramai la scienza ha fatto passi in avanti: “Ora il tasso di aborto è pari a quello di una gravidanza convenzionale. I cloni hanno la stessa speranza di vita alla nascita di un cane che viene alla luce con metodi convenzionali. I cuccioli clonati sono esaminati da tre veterinari diversi prima di essere definitivamente adottati”. E in Italia? Da gennaio la compagnia assicurativa Wallife metterà in vendita una polizza per animali. Nel caso di morte del cane o gatto, offre anche “l’opzione clonazione”, coprendo la maggior parte delle spese. Sono già 5.000 gli italiani che hanno espresso la loro intenzione di acquisto.


Pubblicato il 07/12/2024 15:36

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