22 Marzo 2023, 12:45
6' DI LETTURA
Claudio Amendola si racconta a cuore aperto nello studio di “Belve”. Tanti i temi toccati al cospetto di Francesca Fagnani: da “I Cesaroni” ai riconoscimenti mai arrivati, alle critiche, allo screzio con Ignazio La Russa sino al rapporto finito con la moglie Francesca Neri ed il momento più buio vissuto a causa della dipendenza dalla cocaina. Che belva si sente? “Un orso, perché dovrebbe essere quieto. Sono una persona sicura di me e per indole sono strafottente. Ma sono al contempo anche timido. Anche se so di piacere alle donne. Piaccio molto anche ai gay e per me è motivo di vanto”. Lei è un po’ un idolo a Roma? “Non mi piace essere considerato un idolo. E’ vero che sto in casa della gente da 42 anni, quindi sì, la gente mi ama”. Lei ha spesso ricoperto il ruolo del coatto, quest’etichetta l’ha cavalcata? “Sì, l’ho cavalcata anche se mio padre mi diceva di smetterla perchè io ero un ragazzo borghese con ottime frequentazioni, ma funzionava!”.
Claudio Amendola ha avuto una giovinezza turbolenta, non ha mai completato la scuola superiore. Lei sapeva che ce l’avrebbe fatta? “Nonostante avessi solo la licenza media, ne avevo la certezza perché ero molto attento a tutte le cose belle che accadevano in casa mia. Sapevo che ce l’avrei fatta grazie al sorriso e al disincanto”, confessa Amendola. “Ho commesso tutti gli errori che ti formano, quelli non troppo pericolosi, sono stato lasciato libero di sbagliare – aggiunge – A 19 anni ho fatto una ca***ta e sono finito a Regina Coeli. Per un succhio di benzina! Me ne vergogno. Ma è stata una esperienza formativa”. In oltre 40 anni di carriera ha fatto di tutto tra cinema e tv, per quale lavoro pensa sarà ricordato? “Per ‘Vacanze di Natale’ e per ‘I Cesaroni’ e mi fa molto piacere”. E sottolinea: “Ho preso pochissimi riconoscimenti nella mia carriera e sempre come attore non protagonista, non so perché. Forse avrei meritato di più, c’è stata una forma di snobbismo, perché non ho mai fatto salotto. Non faccio parte dei ‘circoletti’”.
Che voto si dà come attore? “Mi do sette, come regista anche sette e mezzo”. Ha vissuto in modo sereno il confronto con suo padre, il grande Ferruccio Amendola? “Più che pacifico e sereno, non c’è mai stato confronto”. Che rapporto ha con le critiche? “Non me ne frega nulla”. E’ vero che lei ha fatto molte cose anche solo per il denaro? “Sì è vero, del resto se non li danno a me li danno a qualcun altro, con il mio lavoro mi ci sono comprato le case. Con la cifra giusta, mi faccio piacere ciò che non mi piace. Il cachet più alto è stato quello dei ‘I Cesaroni’”. “In Caterina va in città, interpreta il ruolo di un fascista laziale…e Bertinotti le disse: ‘Sembravi uno di loro’. Le fa piacere o si è preccupato?”: “Mi è venuto bene perchè li conosco. Ho pensato a fare uno stron*o…”. “Una volta, messo alle strette, le hanno chiesto di diventare laziale o fascista e lei ha detto: ’Meglio fascista che laziale’”, incalza la Fagnani. E, tra una risata e l’altra, l’attore romano risponde ridendo: “Bah.. forse laziale.. forse non rispondo e me la cavo così.. tanto non può succedere”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“La Russa di lei ha detto, ‘è il più stro*zo di tutti’ perché è stato fischiato al Festival del Cinema di Roma e ritiene che ci sia il suo zampino”, ricorda la Fagnani. “Tra quei cinque che fischiavano ne ho visto uno più stron*o degli altri, Amendola, che appunto è uno stro*zo”, aveva detto all’epoca il politico. Dopo averlo portato il fatto in tribunale, l’attore ha avuto la meglio. “Vi ha detto a chi ha dovuto devolvere la multa che ha preso? – ride Amendola – E’ stato costretto a devolvere una somma di denaro in beneficenza ad Emergency”. “No, questa è cattiveria – commenta ridendo la conduttrice – Questa si che è una belvata”. “Un mio pregio? Sono generoso – continua l’attore – La mia qualità peggiore è l’egocentrismo che a volta è esagerato”. Nel 2017 ha avuto un infarto, questo le ha cambiato la vita? “L’infarto per un periodo mi ha cambiato la vita, poi sono tornato lo stesso deficiente di prima”.
Delle droghe lei ha detto, ‘le ho provate tutte’ tranne l’eroina, c’è stato un momento della sua vita in cui si è fermato un attimo prima? “Sì! Sono stato dipendente dalla cocaina per qualche anno – racconta – Sono uscito dalla dipendenza perché c’è sempre stato qualcosa di più importante e sono sempre stati i figli”. L’attore ha toccato il fondo, ma è riuscito a risalire: “Per fortuna, lo spavento o la responsabilità che solo tu puoi avere in quel momento, ti costringono a tornare lucido. E cosi è stato”. Amendola ha alle spalle due matrimoni, dal primo sono nate Giulia e Alessia e dal secondo con Francesca Neri è nato Rocco. Che ruolo ha avuto l’amore nella sua vita? “Credo di essere stato molto più amato di quanto ho amato, quindi ha avuto un ruolo importante e salvifico”. Dopo 26 anni con Francesca Neri è arrivata la separazione, il dolore fa parte del passato o è adesso? “Oggi non c’è dolore. Il dolore c’è stato prima. C’è semmai il dispiacere di non essere stato, di non essere stati, in grado di arrivare fino in fondo”, ammette.
Che padre è? “Diverso con tutti e tre, quando sono nati i mei figli avevo età diverse, ma il più fortunato è stato Rocco”. Ora che è nonno è ancora un sex-symbol? “Ma sì! Sono un nonno giovane”. Cosa la commuove nella vita? “Mi commuovono gli atleti che vincono alle Olimpiadi, il dolore degli altri, e mi commuovo pensando ai miei figli, a volte mi preoccupo a volte mi commuove vederli felici”. “La gioia più grande? Quando mia figlia Alessia, nata prematura di 5 mesi e mezzo, ce l’ha fatta”, conclude non riuscendo a trattenere le lacrime.
Pubblicato il
22 Marzo 2023, 12:45