29 Dicembre 2023, 13:47
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In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Christian De Sica parla della sua vita privata. “Mio padre era il mio dio – confessa – Tanto è vero che ancora oggi, prima di un debutto in teatro, non dico mai ‘mio dio aiutami’, ma dico ‘papà, aiutami’. Mi parlano le sue lezioni di vita e d’arte. Un uomo elegante, folle, d’altri tempi”. Vittorio De Sica, come ricorda il figlio Christian, era bigamo. “Io ero il figlio dell’amante con cui viveva, Maria Mercader – racconta – sua moglie Giuditta Rissone abitava non lontano e lui amava tutte e due. Oggi questo sarebbe inammissibile, ma era il Novecento. Mia madre ha sofferto, lo so, ma dopo la sua morte sono diventate amiche”.
Gli aneddoti sulla sua famiglia allargata non sono finiti: “Una volta mi chiamò una spagnola dicendomi ‘Ciao, sono Vittoria De Sica, tua hermana’. Papà mi spiegò che la madre, Maria, declamava le poesie di García Lorca in modo sublime, e così… Emi, mia sorella, l’ho conosciuta che eravamo già grandi e non perché papà ce l’abbia presentata (non ne ha mai trovato il coraggio), ma perché lei un giorno chiamò a casa e disse: ‘Sono Emilia, figlia di tuo padre e insomma volevo conoscerti’. Le ho voluto bene per tutta la vita”. Un pensiero va alla madre: “Se oggi faccio l’attore comico lo devo a lei: aveva più senso dell’umorismo di mio padre. Lei e Vittorio sono stati legatissimi, anche perché papà sapeva aggiustare le cose”.
Christian De Sica è legato da 50 anni a Silvia Verdone, sorella di Carlo. Il segreto della loro unione? “Ridiamo molto, non ci prendiamo sul serio, ci rispettiamo. L’ho conosciuta che aveva 14 anni. Io sono fedele. E adesso che c’ho settant’anni nun me faccia parlà d’amore”. A cementare la loro unione è stata anche “la fame”. “Io la fame l’ho fatta e Silvia insieme a me – confessa – Mesi in cui abbiamo saltato i pasti o condiviso un uovo, ricordo gli anni in cui giravo un film a Parigi. Papà morì che io avevo 23 anni e anche se oggi sono conosciuto come ‘quello dei cinepanettoni’, quindi campione d’incassi, ci sono stati periodi della nostra vita in cui nessuno mi faceva lavorare. Per tanti motivi. Io volevo fare l’attore a tutti i costi e in tanti dicevano che mi sarei dovuto accontentare di fare l’autore. Mia moglie mi ha sostenuto e incoraggiato, per esempio nel fare teatro”.
Dall’unione con la moglie sono nati due figli, Brando e Maria Rosa. Quest’ultima, mamma di una bambina, è convolata a nozze lo scorso settembre. Christian De Sica parla del rapporto con il cognato Carlo Verdone: “E’ una delle persone più importanti della mia vita. Oltre al fatto che abbiamo spesso lavorato assieme. Anche se De Laurentiis spesso ci separava sul set, perché diceva che insieme eravamo sprecati e che potevamo arricchire due film invece che uno solo”.
Che rapporto ha con il denaro? “Si potrebbe pensare che con i cinepanettoni io sia diventato miliardario – afferma – La verità che lo sono diventati i produttori, non io. Certo, Natale sul Nilo ha incassato 42 milioni di euro, una enormità. Però le racconto un aneddoto: commentando un altro cinepanettone che aveva incassato 20 milioni, De Laurentiis commentò che “quello precedente aveva fatto di più”. Oggi meno male che c’è la Cortellesi, sennò i cinema li vedo male. Mi piange il cuore”.
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Infine, l’attore 72enne confida di avere due sogni nel cassetto: i due film che ha scritto ma che nessuno vuole produrre. “Due film che stanno lì, pronti per essere girati ma nessuno li vuole fare – spiega – Sono due film seri, che ho scritto io. Io pago lo scotto dei cinepanettoni e nessuno pensa che abbia l’atout dell’attore drammatico. Magari lo danno a uno giovane che non ha fatto nulla, ma non a me. Eppure film drammatici li ho fatti, come I limoni d’inverno di Caterina Carone. Ma va bene così, perché papà ripeteva: ‘Cercate di ridere sempre. Anche ai funerali. Godetevi ogni attimo, perché poi vola via’”.
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29 Dicembre 2023, 13:47