Chiara Ferragni cerca di salvare il salvabile, ma il negozio di Milano dedicato al suo brand è stato svuotato e sembra si tratti di una chiusura definitiva. Già da ieri gli scaffali sono completamente vuoti, le vetrine e le mensole deserte e tutti i capi e gli accessori sono stati portati via. Lo storico store si trova in via Capelli, il passaggio che collega corso Como con piazza Gae Aulenti ed era stato inaugurato il 26 luglio del 2017. Già da qualche tempo circolavano voci di chiusura, ma Chiara Ferragni al momento è in vacanza a Mykonos con i figli, la sorella Francesca e la madre, e si occupa poco di affari. Il motivo della chiusura sta certamente del drastico calo delle vendite dovuto allo “scandalo pandoro” che ha travolto Chiara Ferragni. Sono lontani i tempi in cui si formavano lunghe file davanti al negozio, per acquistare abiti o accessori.
Chiara Ferragni, il suo brand è in crisi: svuotati gli scaffali dello storico store di Milano
Sui social intanto arrivano segnalazioni della presenza di capi d’abbigliamento del brand di Chiara Ferragni a prezzi stracciati nei mercati e negli outlet. Anche durante i saldi, il negozio era vuoto. Resta aperto il negozio di Roma, nella centralissima via dei Condotti, ma non si sa per quanto ancora. Anche questo, come quello di Milano, è pressoché sempre deserto, oltre ad essere spesso oggetto di atti vandalici. A confermare la notizia della chiusura, lanciata dal settimanale “Chi” a inizio luglio, ci ha pensato il “Corriere della Sera” che ha mostrato le vetrine, gli scaffali e gli stand completamente vuoti. Svuotati anche gli uffici di via Turati a Milano.
Dopo lo “scandalo pandoro” Chiara Ferragni si è fermata per molto tempo e ha cambiato decisamente rotta. Le sponsorizzazioni sono sparite dal suo profilo, molte aziende l’hanno abbandonata come anche parte del suo pubblico.
Sembra che i veri effetti del “pandoro-gate” sui bilanci si vedranno solo nel 2024
Intanto spuntano fuori i bilanci della società di Chiara Ferragni. Come si legge su AdnKronos che ha potuto consultarli si legge: “’Tbs Crew’ chiude a 4.44mln per il 2023: l’esercizio precedente riportava un risultato positivo di 5,13 milioni. Sembra che i veri effetti del ‘pandoro-gate’ si vedranno solo nel bilancio del 2024. In quello del 2023 incidono le sanzioni e i versamenti benefici riparatori come i costi straordinari sostenuti per sanzioni inflitte dalle Autorità garanti, stanziamenti di fondi per rischi e oneri di importo rilevante operati in via prudenziale e infine per donazioni effettuate di ammontare pari a 1.150.000 euro a favore di strutture ospedaliere e di enti che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Senza oneri, “la società avrebbe ottenuto un risultato dell’esercizio superiore a quello dell’esercizio 2022.
Gli eventi negativi sopraggiunti nella seconda metà del mese di dicembre 2023 hanno necessariamente esteso i riflessi negativi anche nel 2024, che ha subito un forte calo dell’attività. Ad oggi risulta difficile effettuare una previsione economica per il secondo semestre del 2024, stante ancora il periodo di forte incertezza sulla ripresa delle attività”.
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Marina Di Guardo ha assunto la gestione del gruppo della figlia con ampi poteri
Adesso a gestire tutto c’è la mamma dell’imprenditrice. Sì, perché come si legge ancora sul “Corriere della sera”, Chiara Ferragni ha affidato a Marina Di Guardo la gestione del gruppo con ampi poteri. La donna, 62 anni, è diventata una sorta di direttore generale della holding Sisterhood a cui fa capo il patrimonio della figlia, ovvero gli immobili, compreso il superattico dove vive Chiara Ferragni con i figli Leone e Vittoria, e le società operative “Fenice” e “Tbs”. Tra i poteri di Marina Di Guardo c’è quello di assumere e licenziare personale, sottoscrivere e revocare contratti di qualsiasi tipo, aprire e chiudere fidi, operare sui conti bancari, rappresentare la società in giudizio e presso una serie di enti pubblici, nominare avvocati, svolgere qualsiasi pratica fiscale.