La notizia della morte di Gabriella Sturani, la “Gabri” della celeberrima ballad di Vasco Rossi, ha avuto un’ampia eco su giornali e siti web. La donna, all’anagrafe Maria Gabriella Sturani, era stata legata al rocker di Zocca dal 1983 al 1985. La loro relazione finì quando lei, ad appena 16 anni, restò incinta. “Gabri” decise di portare al termine la gravidanza e di crescere il bambino da sola. Il 5 giugno 1986 nacque Lorenzo. Vasco Rossi ha riconosciuto il figlio quando aveva 15 anni. E’ stato proprio il cantante ad annunciare la scomparsa della madre di suo figlio. “Non avrei mai pensato che la Gabriella se ne sarebbe andata prima di me – ha scritto mercoledì 27 marzo su Instagram – Caro Lorenzo tua mamma sarà sempre VIVA nei nostri ricordi più belli. Ti abbraccio forte… Ti sono vicino… E ti voglio bene”. Oltre a Lorenzo, la donna lascia un’altra figlia, Carlotta.
Gabriella Sturani: “Quanto a Vita spericolata, ero più spericolata di Vasco”
Nel 2013 Gabriella Sturani parlò per la prima volta della sua relazione con Vasco Rossi (sposato dal 2012 con Laura Schdmit, ndr.) in un’intervista a “Vanity Fair”. “Vasco? No, lui è Rossi. Io non l’ho mai chiamato Vasco, per me è sempre stato solo Rossi”, esordì. “Quanto a Vita spericolata, ero più spericolata di lui”, tenne subito a precisare. La prima volta che lo vide, “Gabri” aveva 13 anni. “Ero con mia cugina in un locale di Rimini, il Quinta dimensione, con un gruppo di amici: uno di loro conosceva Rossi – raccontò – Ma era l’estate del 1980, e io figurati se sapevo chi era quello lì. Un giorno mi passa sotto le mani un album con la faccia di questo qui e io dico: ma io lui lo conosco. Così scopro che quel tipo incontrato anni prima si chiamava Vasco Rossi, che faceva il cantante e che era abbastanza famoso. Così arriviamo all’11 luglio 1983, concerto al Baccara di Lugo. Incontro uno che lavora nel suo staff, Guido Elmi, amico di mio fratello. Gli dico di portarmi da Rossi. Lui conosce i miei, prova a farmi cambiare idea, poi si arrende e mi indica la stanza di Rossi. Io entro, chiudo la porta e gli dico: ‘Adesso non mi scappi’”.
“Quello, per Rossi, non era il momento giusto per diventare padre”
Gabriella Sturani aveva conservato dei bei ricordi dei due anni trascorsi con Vasco Rossi. “Era come è: una persona buona, dolce, riservata, premurosa, anche troppo – confidò – Rossi è la persona più premurosa che abbia conosciuto. Non so se fosse così perché ero piccola, ma quando tornava a casa era tranquillissimo, normale, attento con me”. La storia finì nell’estate del 1985 perché lei rimase incinta di Lorenzo. “Gabri” aveva 16 anni. “Quello, per Rossi, non era il momento giusto per diventare padre – confessò – Ma io decisi di tenere il bambino, forse per incoscienza, non so. Di certo non lo rimpiango”. Il rocker ha riconosciuto il figlio “nel 2003 o 2004”. “È stato quando Lorenzo mi ha chiesto perché suo padre non lo avesse riconosciuto – spiegò – Io ci ho messo un attimo, ho chiamato Rossi e ci siamo messi d’accordo per il test del Dna”. “Rossi è un papà fantastico – disse Gabriella Sturani – Se Lorenzo è laureato lo deve a lui: a scuola era una frana, ma Rossi lo ha convinto a studiare, gli ha pagato l’università, e gli ha chiesto di impegnarsi per prendere la laurea, perché sarebbe stato il primo, in famiglia”. “Gabri” definì “bello” il rapporto con il suo ex: “Rossi è il numero uno. C’è sempre stato e ci sarà sempre, è il padre di mio figlio”.
Il significato della canzone “Gabri”
“Quest’avventura è stata una follia, è stata colpa mia, tu hai sedici anni ed io, ed io…”. Così Vasco Rossi racconta la sua storia d’amore con Maria Gabriella Sturani in “Gabri, canzone inclusa nell’album “Gli spari sopra” pubblicato nel 1993. Il disco contiene altri successi intramontabili del rocker rea cui “Stupendo”, “Vivere” e “Delusa”. “Gabri” racconta l’amore tra un uomo adulto e una donna molto più giovane. “Domani sarà tardi per rimpiangere la realtà, è meglio viverla, è meglio viverla”, canta Vasco Rossi descrivendo la potenza di un incontro che è insieme “follia” e magia.
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Lorenzo Rossi saluta la madre: il post è struggente
Lorenzo Rossi ha dedicato un lunghissimo post alla madre Maria Gabriella Sturani. “Ciao mamma, non so neanche da che parte cominciare – ha esordito – Di certo so che non ero pronto mamma, non così, non in 10 giorni. Avrei voluto solo qualche giorno in più per poter parlare, per poter sistemare i nostri conti del passato, per scacciare quei fantasmi che da sempre ci hanno perseguitato, per lasciarci andare serenamente mamma. Invece in questa maledetta vita, dove hai fatto tutto velocemente, hai scelto di andartene in fretta, probabilmente senza neanche rendertene conto, fortunatamente senza soffrire… e questo è stato un tuo grande regalo nei confronti miei e di Carlotta, lo so, nessuno di noi si meritava di vederti soffrire”.
“Oggi eravamo lì io e Carlotta, hai aspettato che arrivassimo a trovarti e quando ci hai visti preoccupati sei riuscita con le ultime forze a dirci: ‘CALMA’ – ha proseguito – E’ stata la tua ultima dolce e tenera carezza, come a volerci dire ‘me ne sto andando ragazzi ma state tranquilli’, avevi capito e nonostante tutto hai pensato a noi. Quel tuo CALMA sarà la coperta che metterò quando avrò freddo, quel tranquillante che utilizzerò quando sarò agitato, quel fazzoletto che continuerò a usare per asciugarmi le lacrime”.
“Oggi comincia un’altra vita, la più dura: quella senza di te”
“Sono riuscito a dirti la cosa più importante per me: se oggi amo le mie figlie così tanto è solo grazie a te, che mi hai insegnato come si ama un figlio incondizionatamente. L’insegnamento più importante – ha aggiunto – Dopo queste parole, prima del tuo ultimo respiro, ti è scesa una sola lacrima, sono certo che se fossi entrato avrei ripercorso tutta la tua vita. Voglio solo pensare fosse di gioia e non di dolore, perché io e Carlotta eravamo lì con te in quel momento. Ti chiedo solo una cosa mamma: vienimelo a dire per favore che era una lacrima di gioia, non lasciarmi con questo dubbio, sai dove sono, io ti aspetto quando vuoi. Ne ho davvero bisogno credimi. Ogni volta che mi guardo indietro, ripensando alla vita che abbiamo passato, mi sembra d’averne già vissute 5 o 6. Oggi ne comincia un’altra, la più dura: quella senza di te”.
