14 Gennaio 2022, 13:22
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Nella fortunatissima serie “Doc – Nella tue mani”, Matilde Gioli è la dottoressa Giulia Giordano. Glaciale, razionale, la professionista non lascia trasparire alcuna emozione ed è l’ombra di Andrea Fanti, il collega (sposato) che -dopo aver perso la memoria – aveva rimosso di avere avuto una storia con lei.
Nel primo episodio della seconda stagione della serie prodotta da Lux Vide, Giulia è sul punto di rifarsi una vita con il collega Lorenzo Lazzarini da cui aspetta un bambino ma il Covid spezza i suoi sogni portandosi via compagno e bebè. Lei sembra intenzionata a migrare a Genova dove iniziare, ancora una volta, una nuova vita ma Andrea Fanti non vuole lasciarla andare. “Ho ancora dieci giorni di tempo per farti cambiare idea”, dice il medico impersonato da Luca Argentero.
Nata a Milano e laureata in filosofia, Matilde Gioli – il cui vero cognome è Lojacono – è una delle attrici più talentuose del cinema italiano. Sul grande schermo approda nel 2014 recitando nel film “Il capitale umano” diretto da Paolo Virzì. Sul fronte sentimentale, nel 2015 si lega al collega Francesco Scianna. Nel 2019 si conclude la storia con Matteo, di professione operatore finanziario. Adesso l’attrice milanese è legata ad Alessandro Marcucci conosciuto a Roma durante una pausa delle riprese di “Doc – Nelle tue mani”.
“Ho digitato su Google: Passeggiate a cavallo Roma e ho trovato il numero di telefono di Alessandro – ha raccontato di recente in un’intervista “Grazia” – Mi ha messo subito in riga. Lui si occupa spesso di cavalli impegnativi e ha il dono di domarli. È un po’ quello che ha fatto con me. In passato nessun uomo c’era riuscito. Ogni volta scappavo, lui invece riesce a tenermi”.
“Sono talmente innamorata che mi addormento con il sorriso – ha confessato – Lo so, mi sembra di essere un po’ cretina, avevo tanto bisogno che arrivasse l’amore. So che non sto con lui per riempire un vuoto. È una relazione matura: Alessandro è un uomo che mi tiene agganciata alla realtà. È molto lontano dal mondo del cinema: orgoglioso di quello che faccio, contento di avere una donna indipendente, ma se facessi altro per lui sarebbe lo stesso”.
Sempre a “Grazia”, qualche tempo fa, Matilde Gioli ha svelato di avere perso il padre al quale era legatissima quando era ancora una studentessa: “Il mio papà si è ammalato e, in pochissimo tempo, ci ha lasciato. Io non avevo ancora 23 anni. I miei fratelli piccoli lo hanno avuto per così poco: diventare adulti senza un padre è dura. Cerco di non soffermarmici troppo, perché mi fa star male (…) Anche quando sono triste, sono comunque una positiva, una innamorata della vita”.
“Papà mi ha abituato a camminare in quota ed era orgogliosissimo di avere una figlia che aveva voglia di andare con lui, fino alla cima – ha confidato – Veniva a svegliarmi al mattino e mi diceva: ‘Amore, se vuoi continuare a dormire…’, e io saltavo giù dal letto tutta contenta. Quando penso che lui non ci sarà in tutte le cose importanti della mia vita, mi attacco al ricordo del suo sguardo orgoglioso, in montagna. Quando camminavamo da ore e lui mi diceva: ‘Riposati, se sei troppo stanca’. E io andavo avanti”.
In passato, l’attrice ha avuto un brutto incidente a causa del quale ha rischiato di non poter più camminare. “Tra i 15 e i 16 anni – ha rivelato a “Fanpage.it” – ero in vacanza studio a Londra e ho fatto un brutto incidente in un parco acquatico. Mi è caduto sulla schiena un ragazzo di 90 kg e mi ha spaccato 5 vertebre. Ho rischiato la paraplegia, poi fortunatamente è andato tutto bene. Ho passato quasi due anni chiusa in casa col busto, perché ho avuto dei traumi molto, molto importanti. Ho dovuto ricominciare, lasciando tutto quello che facevo. Non potevo fare sport o ginnastica ritmica, non potevo frequentare luoghi pubblici e nemmeno andare in macchina a scuola per non danneggiare la schiena. È stato davvero un periodo tosto”.
“Mi hanno consigliato di fare solo sport acquatici – ha aggiunto – Da lì ho scoperto il nuoto sincronizzato che è diventata la mia grande passione, tanto da arrivare a praticarlo a livello agonistico. Si ricomincia sempre, basta trovare qualcosa di bello da cui ripartire. Spero che questo messaggio arrivi”.
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