03 Febbraio 2022, 14:25
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I virologi promuovono Checco Zalone. Chi si aspettava che i medici che da due anni combattono in prima linea contro il Covid è rimasto deluso. La gag proposta ieri sera sul palco dell’Ariston da Checco Zalone (GUARDA IL VIDEO) ha strappato un sorriso anche ai diretti interessati. Unica eccezione: Maria Rita Gismondo.
Com’è noto, l’attore e comico pugliese si è calato nei panni del dottor Oronzo Carrisi, il cugino virologo del cantante Al Bano. Un personaggio di pura fantasia che ha cantato “Pandemia ora che vai via” sbeffeggiando quei professionisti che ogni giorno entrano nelle nostre case per fornire il loro autorevole punto di vista sull’evoluzione della pandemia. Tutto ciò in barba alle critiche di quanti puntano il dito sulla loro sovraesposizione mediatica.
“Zalone è fantastico, eccezionale – ha commentato Matteo Bassetti ai microfoni di AdnKronos Salute – Io sono un grande estimatore, è un numero uno e ho visto i suoi film. Ha colto nel segno. ‘Pandemia ora che vai via’ speriamo davvero che vada via e insomma ha colto questo anno dei virologi. Io mi sono sentito poco tirato in ballo perché non sono un virologo ma un infettivologo”.
“A parte questo – ha aggiunto il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – credo sia bello ridere anche su questo aspetto della comunicazione di questi due anni, i virologi che non devono parlare, devono stare zitti, non vanno d’accordo. Zalone ha colto questo aspetto. Ma speriamo che la canzone porti fortuna alla fine della pandemia. Io non ho nessun problema a tornare a fare il mio lavoro, anche se andrò meno in televisione sarò felice lo stesso. Ci saranno altri modi di comunicare le malattie infettive”.
“A me piace molto Zalone e mi è piaciuto anche ieri – ha dichiarato Fabrizio Pregliasco – direi che ha colto un elemento di positività per il futuro, spero presto di essere disoccupato almeno sulla parte di divulgazione scientifica e che tutto quello che ha detto sia un elemento augurale. Siamo ancora in una fase non così tranquilla, però mi aspetto che tutto ciò possa avvenire e che io possa tornare a occuparmi di rosolia, che poi – rileva – non è una così banale, anche quella fa danni. C’è da fare sulle malattie infettive, sulle problematiche dell’influenza perché il Covid rimarrà con noi e questo è un elemento che purtroppo dovremo considerare”.
“In realtà si è parlato di professionisti con specificità diverse – precisa il docente di igiene – perché virologo è una definizione giornalistica come può essere quella di ‘avvocato divorzista’, in realtà sono persone che si occupano di diverse specialità, ci sono biologi, infettivologi, c’è Ilaria Capua che è una veterinaria e ognuno contribuisce con sue specificità a una realtà complessa che necessita di multidisciplinarietà. Quindi Zalone sicuramente divertente da vedere in prospettiva, ricordiamo però che siamo ancora a 300 morti”.
“Zalone ha fatto delle cose che definire divertentissime è poco – gli ha fatto eco Massimo Galli, ex direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano – Penso alla canzone ‘La Vacinada’. Immagino che ieri abbia voluto raccogliere un sentimento generale degli italiani che non ne possono più della pandemia. Sorrido e basta, non starei a farci dei castelli di carta sopra”.
“Ci sono rimasto male, avrei preferito un duetto con Zalone – ha affermato l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento – L’ironia è una chiave di lettura della realtà che va rispettata, ironizzare non è sminuire o derubricare. Quando guarderemo indietro, a questi anni di pandemia, alcune azioni ci sembreranno esagerate e potremmo avere anche la liberà di riderci sopra”.
L’unica a storcere il naso dinanzi alla performance del comico pugliese è la microbiologa dell’ospedale Sacco Maria Rita Gismondo: “Zalone sia certo che non abbiamo bisogno di una pandemia per aver da lavorare e porti rispetto. E’ vero che ci sono stati, da parte di alcuni (esperti, ndr.), comportamenti discutibili. Ma è anche vero che siamo tutti impegnati in prima fila, rinunciando da 2 anni anche alla vita personale. Non ci sto ad essere accomunata a colleghi litigiosi. Piuttosto avrei voluto che si ringraziassero tutti i sanitari”.
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03 Febbraio 2022, 14:25