“Io sono autobiografico, raccolgo pezzi di vita e li trasformo in brani. Il mio terrore è sempre stato quello di svegliarmi un giorno e dirmi ‘ormai sei grande, la musica è stata un’esperienza giovanile’”. A parlare così in un’intervista al “Corriere della Sera” è Cesare Cremonini. “I 20 anni non ci sono più, a 40 sei ancora giovane ma ti chiedi se la passione rimane – argomenta – Questi tempi aggressivi non aiutano: non memorizzano nulla e danno una sensazione di vuoto a quello che fai come artista. L’attenzione è ridotta e c’è una bulimia di contenuti a scapito di una qualità che va verso il basso”.
“Avrei qualche difficoltà a raccontarmi in un documentario”
Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’esordio con i Lùnapop. All’epoca il cantautore bolognese aveva 18 anni. Oggi ne ha 42 e il successo, assicura, non gli ha portato via nulla. “Vedo tanti colleghi che si raccontano con un documentario. Io avrei qualche difficoltà – ammette – Se guardo i filmati e le registrazioni del mio archivio vedo molta vita fino ai 22 anni. Poi mi chiudo in uno studio di registrazione per 12 anni ed è solo lavoro per costruire una carriera in prospettiva. Sento tanta plastica intorno e sto riscoprendo Kurt Cobain e i Nirvana. Ma se lui nel biglietto di addio scrisse ‘è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente’, io dico che è meglio morire lentamente. Se mi chiedi quanti anni ho non ho risposta”.
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“Sono andato a votare e non lo facevo da tempo”
Cremonini parla anche della sua Bologna che definisce “generosa, aperta mentalmente, progressista, inclusiva, empatica, non spaventata, allegra, proiettata nel futuro”. “Bologna può rappresentare un punto di riferimento – dichiara – Sono andato a votare e non lo facevo da tempo perché non trovavo un’immagine di questo Paese rappresentata da una forza politica. L’età mi ha dato esperienza e coscienza. Il voto è un modo per confermare una visione critica della realtà”.
“L’amore? Non mi basta più accontentarmi”
“Come vive l’amore?”, chiede il giornalista Andrea Laffranchi. Nella risposta, il cantautore allude alla sua ultima relazione con Martina Margaret Maggiore terminata dopo quattro anni. “Le mie canzoni dicono che l’amore l’ho vissuto tanto, ma adesso ne sento un’assenza spaventosa – confessa – Il vuoto di questo istante di vita è ingombrante. Ho fatto una scelta di onestà con me stesso e non mi basta più accontentarmi. Però il legame con il pubblico compensa questa mancanza. Lo disse anche Alberto Sordi in un’intervista in cui gli chiedevano del suo essere uno scapolone”.