L’indiscrezione delle nozze di Cesara Buonamici con il medico israeliano Joshua Kalman dopo 24 anni di fidanzamento ha avuto una grande eco mediatica. La prima a stupirsi di cotanto clamore è lei stessa. “Non immaginavo che la notizia del mio matrimonio colpisse così tanto l’opinione pubblica – fa sapere in un’intervista al “Corriere della sera” – Io l’ho tenuta riservata, non volevo tanto rumore, ma le tante dimostrazioni di affetto mi hanno fatto davvero piacere. Sono stata sommersa di messaggi e non l’avevo messo in conto”.
“Io e Joshua Kalman stiamo insieme dal 1997”
65 anni lei, 71 lui, si sposeranno la prossima estate nella città d’origine della storica conduttrice nonché vicedirettrice del Tg5. “Io e Joshua stiamo insieme dal 14 settembre 1997 – racconta la giornalista – e in questi lunghi anni ci abbiamo pensato più volte ma poi il matrimonio non si è mai celebrato. In fondo, non avevamo necessità, anche perché non avendo figli, non c’erano motivi reali. Qualche volta abbiamo pensato di organizzare il matrimonio presso l’ambasciata italiana in Israele, oppure durante qualche viaggio all’estero. E invece dopo tanto girovagare ci sposeremo a Fiesole, il mio paese natio, dove ho le mie radici”.
“Le nozze sono un riconoscimento per noi stessi”
Dietro la decisione di convolare a nozze dopo tanti anni d’unione non c’è un motivo particolare. “So che un giorno ci siamo detti, ‘Perché no?’. Non c’è stato dibattito o approfondimento, l’idea ci è piaciuta all’unisono, come un riconoscimento per noi stessi – confessa la Buonamici – Credo sia un bel gesto reciproco e ci ha fatto piacere che tutti gli amici abbiano accolto la notizia con tanto affetto. Sono commossa dalla reazione del mio direttore, Clemente Mimun, di tutti i miei colleghi di oggi e di tanti anni fa, come Enrico Mentana e Cristina Parodi. Non cambierà assolutamente nulla nelle nostre vite. Però sarà bello condividere la nostra unione con le persone che amiamo”.
“Le religioni diverse sono state motivo di arricchimento”
Il fatto di credere in due religioni diverse (lei è cattolica osservante, lui di religione ebraica, ndr.) non rappresenta un problema. “Tra noi c’è sempre stato tanto rispetto, per noi le diverse religioni sono state motivo di arricchimento – confida – Andiamo spesso in Israele dove c’è suo fratello e le sue radici. Nei nostri anni di convivenza abbiamo vissuto insieme tutte le feste: il Natale e la Festa delle Luci, la nostra Pasqua e quella ebraica. Ci vogliamo bene anche in questo. Ci sposiamo con rito civile nella mia Fiesole. Poi io desideravo molto avere una benedizione dal mio sacerdote e Joshua si è detto d’accordo. Il suo gesto mi ha riempito di gioia. E’ un segno di grande rispetto e di grande amore. Lui sapeva che per me era davvero importante e ha acconsentito alla benedizione. Sarà perchè – dice ridendo – io sono una donna di grandi qualità, affettuosa, pacifica, conciliante…”.
“Ci siamo conosciuti al matrimonio di una mia collega”
Cesara Buonamici torna indietro con la memoria al primo incontro con Joshua Kalman: “Ci siamo conosciuti a un matrimonio di una mia collega, a Roma. Cosa mi ha colpito di lui? Era attraente, affascinante. Mi ha colpito il suo modo di parlare, il fatto che non è mai scontato, mai banale. Joshua è una persona molto interessante, di origine ungherese. La sua famiglia è scampata all’Olocausto e i suoi genitori si sono ritrovati soli con Joshua piccolino e hanno dovuto lasciare l’Ungheria e scappare in Israele e reinventarsi una vita lì. Coraggiosi e forti. Lui è proprio un cittadino del mondo che mi ha conquistato per questo, mi ha aperto una nuova visione del mondo. Perchè io sono invece sono una formica legata al mio mondo d’origine, legatissima alla Toscana. Credo che siamo due diversi che si sono trovati”. Ad unirli è la passione per i viaggi. Insieme sono stati in “Yemen, Libia, Cina, Birmania, India volte, Kenia, Tanzania. Ci ha fermato il Covid ma ora speriamo di ripatire”. L’unico neo è il non avere avuto figli: “Non è stata una scelta. Ma abbiamo metabolizzato anche questo”.
“Sono sempre stata fedele a Mediaset”
Nella medesima intervista, Cesare Buonamici spiega perché in 30 anni non ha mai pensato di lasciare il Tg5: “Ho avuto offerte dal mondo Rai e dalla vecchia La7, ma io sono sempre stata fedele, non ho mai avuto dubbi, perché io con Mediaset mi sono sempre trovata benissimo. Il senso di libertà che si respira a Mediaset non credo ci sia ovunque, almeno stando al racconto di alcuni colleghi della Rai. La Rai è una grande azienda, ma in alcuni momenti non deve essere facile. Io sono molto felice e molto grata a Mediaset fin dal giorno in cui Fedele Confalonieri mi scelse per entrare nell’allora Fininvest. E poi ho avuto la grande fortuna di avere grandi direttori: Arrigo Levi, Enrico Mentana, Carlo Rossella, Clemente Mimun”.
“Mentana ci terrorizzava, Sposini è il dolore di tutti noi”
Il volto del Tg5 dice la sua su colleghi ed ex colleghi: “Mentana è un vulcano. Ricordo che quando non era contento della scaletta e riaggiornava la riunione eravamo tutti terrorizzati. Ci ha dato molto, ma ci ha terrorizzato (…) Mimun è famiglia. E’ un grande direttore, uno che ha un entusiasmo e una curiosità da ragazzo, si occupa di tutto. Lamberto Sposini è il dolore di tutti noi, è la ferita. Ci è caro a tutti, abbiamo sempre sue notizie. E’ con noi nel cuore”.
Nessuna rivalità con Cristina Parodi
Un capitolo a parte merita Cristina Parodi: “L’amica di sempre, anche quando allora c’erano voci di rivalità tra noi due. Nulla di più falso. Noi ci siamo sempre aiutate, sempre volute bene, io sono stata la sua testimone di nozze. Non ci siamo mai perse. Ora lei è felice con la sua linea di moda, Crida, fa cose bellissime e non ha ripianti. Ed io sono felice per la sua nuova avventura. Certo la nostra galoppata al Tg5 è stata meravigliosa”.