A maggio del 2020, subito dopo il primo lockdown, Caterina Balivo ha detto addio alla sua trasmissione su RaiUno e si è ritirata a casa per occuparsi della sua famiglia. Sposata dal 2014 con Guido Maria Brera, ha due figli, Guido Alberto e Cora. Il marito ha altri due figli nati da un precedente matrimonio. Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, la conduttrice campana spiega i motivi della sua scelta. “Come sto? Bene, diciamo che ci sono stati periodi un po’ più duri – esordisce – Quindi si può dire che questo comincia ad essere un bel periodo. Più duri per tutti noi sicuramente, però anche per me come donna, come mamma e come moglie. Penso che gli ultimi due anni siano pesati un po’ a tutti”.
“E’ stata una scelta sofferta ma voluta”
La Balivo si è congedata dal suo pubblico dopo essere andata in onda, tutti i giorni. per 20 anni. “Quando ho cominciato – ricorda – avevo 21 anni. Oggi ne ho 41. Vivevo più tempo negli studi televisivi che a casa mia. Ogni scelta porta con sé una rinuncia. E’ stata una scelta sofferta ma voluta. Se mi guardo indietro, dico: ‘Quella vita lì non la potevo più continuare a fare’. Avere l’impegno fisso, per 10 mesi l’anno, tutti i giorni, con questa pandemia, personalmente non potevo più farlo. Allora quando la famiglia ti segue sempre, ad un certo punto se vedi che la tua famiglia ha bisogno di te, sei tu a doverla seguire”.
“La mia famiglia non è perfetta”
A mettere l’amore al primo posto, si scopre, gliel’hanno insegnato i genitori: “Tante volte, in camera, con le mie sorelle dicevo: ‘Ma perché non si lasciano?’, ‘Perché litigano?’. Poi quando arrivava la domenica, stavamo tutti insieme e arrivavano i nonni, dicevo: ‘Non c’è famiglia più bella della mia’. E’ questa la vita. Non esiste la famiglia perfetta, neanche la mia lo è. La mia è fatta di tanti sacrifici, litigi, crisi, di voglia di lottare per stare insieme. Anche di giorni in cui dico: ‘Ma io preferisco stare da sola’”.
“La pandemia mi ha fatto allontanare da mio marito”
“Secondo me, oggi, noi conduttrici, attrici, donne, abbiamo un compito fondamentale: parlarne – sentenzia – E’ inutile che io metta la foto della mia famiglia perfetta e poi magari in quel momento sto vivendo una crisi di coppia. Secondo me, quello è un errore che fai a te stessa e lo fai anche alle persone che ti seguono. O scegli di non raccontare o, se scegli di raccontare, devi dire la verità. In quest’anno e mezzo di pandemia, in cui ho scelto di seguire la mia famiglia, mio marito per suoi motivi personali ha vissuto in una fase uno continua. Mentre noi andavamo avanti, fase due, fase tre, lui restava nella sua fase uno. Si è creata una lontananza dovuta a quello che tu vuoi dalla vita. Io avevo voglia di tornare a vivere, comunicare, stare in mezzo alla gente, viaggiare, e lui no perché aveva voglia di seguire i suoi interessi, di essere un po’ più orso, riflessivo, stare lì a leggere. Io invece avevo voglia di riunire la famiglia e ricominciare a vivere la vita di prima. In quei momenti si deve essere bravi a superarli, a parlarne. E anche se ci sono dei giorni in cui vuoi chiamare l’avvocato, bisogna aspettare a farlo”.
“Io sono quella che graffia di più, colpisco con le parole”
“Io non sono arrivata a questo – confessa – ma ci sono stati dei giorni in cui ho detto ‘basta’, dei momenti in cui fai fatica a raccontarti come ‘noi’ e diventi ‘tu’. Poi ci sono dei figli e un amore infinito. Penso che le crisi di coppia facciano bene se sono costruttive e se c’è sempre l’amore. Il problema è quando non c’è più. In questo caso, anche quando mi arrabbio con lui, lo guardo e ‘ma quanto è bono mio marito’ e ritorno. Mi prega con il suo sorriso, la sua dolcezza, perché sicuramente tra i due il più dolce è lui. Io sono quella che graffia di più. Con le parole sono un disastro, sono quella che tira tutto fuori e in momenti di rabbia con le parole puoi anche colpire. Puoi anche dire cose che magari pensi in quel momento oppure che non pensi perché vuoi colpire. Questa è una cosa che non si deve fare ma che io faccio”.
Il dramma dell’aborto: “Ho nascosto il dolore”
Tra la nascita di Guido Alberto e di Cora, Caterina ha vissuto il dramma di un aborto. “Lì ho fatto un errore gravissimo che non farò mai più – confida – Quando vivi un dolore, non devi nasconderlo, devi viverlo. Io l’ho nascosto a me stessa. Quando ho scoperto di aver perso il bambino, ero al Niguarda per fare una visita di controllo e avevo la registrazione del programma. Mi sono rimessa in macchina, sono andata a Mecenate piangendo, ho timbrato il cartellino…ero perfetta. No, non va bene! Ero perfetta anche il giorno dopo, il giorno dopo ancora, finché poi ci sono dei momenti che tutto torna a galla. Quello è un errore che non farò mai più. Se ho un problema, lo voglio vivere, voglio piangere, voglio affrontarlo. Durante la pandemia, ero molto colpita da quello che succedeva e mi sono detta: ‘Se non ti fermi adesso, succederà come il passato, che ti torna tutto a galla e non sai più gestire la situazione’”.
“Gestire una famiglia allargata è un lavoro”
Con la sua consueta schiettezza, la conduttrice campana spiega i pro e i contro di avere una famiglia allargata: “Avevo detto di non volere un uomo con dei figli e oggi ho una famiglia allargata. E’ un lavoro! E’ giusto parlarne, è giusto dire che è una cosa bellissima ma è molto faticoso. Tu hai la gestione anche di un’altra famiglia. Quindi le regole che valgono per te e per i bambini che hai avuto da tuo marito non valgono per gli altri bambini che hanno già una madre o un padre. Il mio consiglio è: ‘Sposate davvero chi amate, però se è un single e non ha esperienze precedenti va bene’. Nel mio caso, Costanza vive con noi da 4-5 anni. Non sono pochi, è arrivata a casa nostra che aveva 11 anni ed è stato un bene perché siamo diventati non la famiglia che si riunisce il weekend ma magari la famiglia che il weekend si divide. E’ al contrario! Però è impegnativa. Sfatiamo anche questa cosa”.
“I figli mi hanno addolcita, ne vorrei altri dieci”
“I miei figli, pensa, mi hanno ammorbidita, mi hanno reso più tenera, mi hanno fatto capire il valore della famiglia – conclude – Penso che una donna abbia una vita completa anche se non ha figli. Quindi lo status della donna non è diventare mamma e su questo mi batto anche se oggi ho due figli e ne vorrei altri dieci. Quando però hai dei bambini che ti aspettano a casa, quando vai a prenderli a scuola, vedi i loro successi ma anche gli insuccessi, è come se vedessi la tua vita allungata, quasi come se fosse eterna anche se sappiamo tutti che non lo è”.