Carlo Rossella: “Non mi dispiace non avere figli, ecco perchè"

Carlo Rossella: “Vedendo i figli dei miei amici non mi dispiace non averne, sono irriconoscenti”

Germana Bevilacqua

Carlo Rossella: “Vedendo i figli dei miei amici non mi dispiace non averne, sono irriconoscenti”

| 20/06/2024
Carlo Rossella: “Vedendo i figli dei miei amici non mi dispiace non averne, sono irriconoscenti”

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Carlo Rossella, 78 anni, è stato direttore del Tg1 nel 1994 per poi passare a Mediaset dove nel novembre 2004 sostituì Enrico Mentana alla carica di direttore del Tg5. Il giornalista racconta la sua vita avventurosa in una lunga intervista al “Corriere della Sera”. Nel corso della sua carriera è stato direttore ma anche inviato. “Cosa è meglio? Un proverbio napoletano dice che comandare è meglio che fot*ere. Però io preferisco fot*ere, quindi meglio fare l’inviato, soprattutto se sei un inviato di guerra e vai in giro per il mondo come ho fatto io”, rivela. Da inviato è stato in Libano, durante la guerra. “Avevo casa a Beirut – racconta – sulla Corniche: dalle finestre guardavo il mare. Ero vicino all’ambasciata inglese. Ho incrociato Oriana Fallaci, varie volte, mi trattava a frustate, ma mi voleva bene. Mi diceva cose terribili, una critica dietro l’altra. Era a suo modo divertente, una donna dal temperamento eccezionale”. Parlando dei colleghi dice: “Il più bravo oggi è Bernardo Valli, non solo per l’esperienza giornalistica, ma per quella di vita: mi inchino davanti a uno che è stato nella Legione Straniera”.

Carlo Rossella ed Enrico Mentana (Foto da video)

“Mi chiamavano ‘Rossella 2000’ perchè ho alleggerito il Tg1 con dei servizi divertenti”

Della sua esperienza come direttore di un quotidiano, due tg e i settimanali, fa un bilancio: “Mi sono divertito molto a fare il Tg1, perché l’esperienza della televisione, per me che venivo dalla carta stampata, era stimolante. Mi chiamavano ‘Rossella 2000’, la cosa mi divertiva, ma loro erano abituati a un Tg1 più pesante. Io invece l’ho alleggerito con dei servizi divertenti. Vale anche nella vita: bisogna alternare pesantezza e leggerezza. Prendere tutto troppo seriamente è un gravissimo errore, soprattutto nel giornalismo”. Tra gli incontri più stimolanti annovera i due papi: “Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ratzinger era un uomo di grande potenza intellettuale, mentre di Wojtyla ricordo la grande umanità. Papa Francesco mai incontrato, mi piacerebbe conoscerlo. È un Papa anomalo, molto simpatico ed empatico. Tutti questi papi, ognuno a modo loro, sono dei grandi comunicatori: un bel salto rispetto a Pio XII, che pure ho conosciuto”. “Ero un ragazzino – ricorda – avevo avuto la possibilità, tramite un amico di famiglia, di andarlo a conoscere in Vaticano. Era un uomo che teneva fra te e lui cinque chilometri di distanza. Uno di quei santi di una volta, che stavano molto in alto…”.

Gianni Agnelli e Giovanni Paolo II (Foto video)

“L’uomo più elegante d’Italia è Luca Cordero di Montezemolo, la donna era Marella Agnelli”

Carlo Rossella ha firmato per anni la rubrica “Alta Società” sul “Foglio”: “Ma non la scrivo più da un pezzo! Ora la farà Ferrara – spiega -. Erano rubriche molto informate e io le ho sempre fatte su persone e ambienti che frequentavo, non ho mai amato il vorrei-ma-non-posso. L’unico aristocratico, era l’Avvocato Agnelli: un principe per il fascino. L’ho frequentato ai tempi della mia direzione della Stampa”. “La sera a cena a casa sua – ricorda – si mangiava in modo parco, faceva preparare le petit chose. Dopodiché annunciava: ‘Adesso ci beviamo un buon Fernet’. E quando lo salutavamo, Mario D’Urso immancabilmente diceva: ‘Adesso andiamo in pizzeria!’”. “L’uomo più elegante d’Italia? Uno molto elegante è Luca Cordero di Montezemolo – sentenzia – la più elegante d’Italia era Marella Agnelli, adesso non saprei dirlo, non ne vedo di elegantissime”.

Sui capi di abbigliamento ci sono delle regole da rispettare. “Per l’uomo, gli abiti a quadretti non si posso indossare, sono orrendi – afferma -. Per le donne, l’abito più difficile da portare è il tailleur, eppure molte si ostinano. Il doppiopetto, poi, smaltisce le magre, ma le altre…”.

Luca Cordero di Montezemolo (Foto da video)

“Il principe Carlo aveva un sense of humour molto british, era divertente e pieno di battute”

In un libro Carlo Rossella ha raccontato il mondo visto da 35 camere d’albergo. “Ma la casa più bella dove sono entrato è Villa Frescot, dell’Avvocato Agnelli – afferma – Poi la casa di Leo Ruspoli a Roma: nulla era lasciato al caso, come se i proprietari fossero ospiti di riguardo. Sono molto belle anche le case di Diego Della Valle a Casette d’Ete e di Luca Cordero di Montezemolo a Bologna, ti fanno stare bene”. Poi dedica un ricordo a Maria Angiolillo, moglie di Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano “Il Tempo”,  soprannominata la regina dei salotti romani: “Lei è irripetibile e nessuna potrà mai sostituirla. È una persona indimenticabile. Certe sere, quando tutti andavano via, io e un mio amico cercavamo di farle dire qualche malignità sui suoi ospiti: mai riusciti”. “L’uomo più divertente che abbia mai incontrato – rivela – è il principe Carlo, ai tempi non ancora re. Aveva un sense of humour molto british, era divertente e pieno di battute”.
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Carlo Rossella (Foto video)

“Mia moglie Daniela è una donna adorabile, straordinaria, intelligentissima”

Tornando al suo lavoro ricorda l’incontro con Donald Reagan. “Era un attore – spiega – quindi sapeva recitare fino in fondo la sua parte di presidente degli Stati Uniti. Ma mi è rimasto impresso quel suo infinito amore per la moglie, Nancy: avevano ormai una certa età, eppure alla Casa Bianca si tenevano per mano come due fidanzatini, è una cosa che mi ha sempre commosso”. “Mia moglie Daniela? Se parliamo di lei si arrabbia – aggiunge – È una donna adorabile, straordinaria, intelligentissima. Di grandissima umiltà, già professoressa di endocrinologia pediatrica, con un’etica molto forte. Daniela ha la pazienza di Penelope. È la roccia alla quale sono rimasto attaccato”. La coppia non ha avuto figli. “Ma non mi è dispiaciuto – ammette – soprattutto vedendo quelli di molti amici miei. I figli di oggi mancano totalmente di riconoscenza e questa cosa mi rattrista”.

Cristina Parodi (Foto Instagram)

“In terza media la madre di un mio compagno di classe mi infilò la mano nei pantaloni”

Dei colleghi giornalisti che ha introdotto alla professione dice: “Molti uomini mi sono stati riconoscenti, le donne meno, tranne Cristina Parodi che fa eccezione: è una donna di grande educazione e stile, affettuosa quando ci incontriamo”. Carlo Rossella fa un salto nel passato e ricorda di quando in terza media la madre di un suo compagno di classe gli infilò la mano nei pantaloni. “Ai tempi non la considerai una molestia – svela – anzi mi aveva aperto un orizzonte abbastanza piacevole. Però, certo, le sensibilità sono cambiate, oggi sarebbe diverso. Da giovane con gli amici ho frequentato i casini di Innsbruck”. Del periodo in cui ha vissuto in Russia dice: “Mi manca moltissimo. Vivevo nella Kutuzovsky Prospekt al 13. Mi sono molto, molto divertito mentre ero lì…”.

Carlo Rossella ammette di avere timore della morte e aggiunge: “Soprattutto mi fa paura la cassa da morto: pensi se uno poi si risveglia. Ho già dato disposizioni che preferisco essere bruciato. Temo che dovrò trascorrere un legittimo periodo in Purgatorio per lavare bene la mia anima, poi andrò in Paradiso e lì vorrei incontrare Sant’Antonio e ringraziarlo per tutte le grazie che mi ha fatto”. “Se guardo la mia vita mi viene da ridere come un pazzo: ho avuto una vita allegra, mi sono proprio divertito”, conclude.

Pubblicato il 20/06/2024 17:26

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