23 Giugno 2022, 14:23
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Non accenna a placarsi la polemica per i prezzi troppo alti nei “Crazy Pizza” di Flavio Briatore. Nei giorni scorsi, l’imprenditore era passato al contrattacco spiegando in un video che la differenza tra un Crazy Pizza e una comune pizzeria sta nella qualità degli ingredienti utilizzati. Qualità che poi si ripercuote sui prezzi.
“Perché non vi chiedete come fanno a vendere una pizza a 4-5 euro come pubblicizzano? – aveva sbottato – Cosa mettono dentro questi signori qui? Come tutti, devono pagare fornitore, l’Iva, fare lo scontrino al cliente, pagare gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti, le tasse, il gas, la luce. O vendi 50mila pizze al giorno o c’è qualcosa che non capisco”.
Ma a Napoli, patria della pizza, non ci stanno e hanno fatto sapere che una Margherita (nei “Crazy Pizza” di Briatore costa 15 euro, ndr.) con ingredienti di qualità può essere venduta anche a prezzi più abbordabili. “Il problema non è a quanto si venda la pizza con l’astice blu, ma a quanto sia giusto vendere una Margherita o una Marinara con ingredienti di qualità”, ha dichiarato Sergio Miccu, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani.
“La pizza deve restare un prodotto per tutti, venderla a 65 euro è un’offesa alla tradizione – ha tuonato il re della pizza napoletana durante il programma radiofonico “Non stop news” in onda su Rtl – La nostra pizza è venduta a bambini, ad anziani, a giovani, a disoccupati. Tutti devono aver diritto a una semplice pizza. Poi è normale che nel menu ci possono essere pizze più costose, ma le pizze basiche devono essere accessibili a tutti”.
“Briatore ha un po’ screditato la nostra pizza per il prezzo a cui la vendiamo – aggiunge – Non ci siamo sentiti. Io però mi sono invitato da lui, gli ho detto che questa è la nostra risposta, che si può fare qualità. Il 99,9% delle pizzerie in Italia ha prezzi medi che vanno dai 5€ ai 12€, non arrivano a 70€ a pizza. Se vuole per riappacificarci potremmo fare una serata a quattro mani da lui, veniamo io e la mia squadra di pizzaioli per offrire e far conoscere anche ai suoi clienti abituati a pizze gourmet anche la tipica pizza napoletana. Quello è un sano confronto. Gli ho lasciato il numero di telefono ma ancora non mi ha risposto”.
La risposta di Flavio Briatore è arrivata ma non è stata tenera. “Sto cercando una location ma aprirò Crazy Pizza anche a Napoli, una citta che amo – ha svelato durante un intervento a “La Zanzara” – Nessuno può fare profitto con la pizza a quattro euro, grazie a me aumenteranno i loro prezzi”. Poi la bordata alla pizza napoletana che non fa che gettare benzina sul fuoco: “A me non piace, non la mangio, preferisco quella bassa. A Salerno la fanno meglio. La pizza del resto è un prodotto mondiale, con Napoli non ha nulla a che fare”.
Nell’attesa di una reazione da parte dei napoletani, alcuni internauti sui social ricordano, quando nel 2017, Briatore disse che nel Sud Italia si va in vacanza solo per il mare e i ristoranti e non per la cultura. “Io non credo che uno, per la cultura, va in vacanza in Sicilia, Calabria, Puglia o Sardegna, uno va in questi posti perché c’è un mare fantastico e ristoranti dove si mangia molto bene. per un viaggio di cultura si va a Parigi, San Pietroburgo, Roma”, dichiarò a “TgZero” su Radio Capital.
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23 Giugno 2022, 14:23