Marta Fascina è stata sentita come testimone dalla Procura di Milano nell’inchiesta su Marco Di Nunzio, un imprenditore torinese in Colombia che sostiene di essere il destinatario di un lascito testamentario da parte di Silvio Berlusconi scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. Come racconta il “Corriere della Sera”, lo scorso 29 settembre 2023 (giorno per altro in cui il Cavaliere avrebbe compiuto 87 anni, ndr) l’indagato ha pubblicato presso un notaio a Napoli un presunto testamento del leader di Forza Italia. Due anni prima Silvio Berlusconi sarebbe volato a Cartagena per mettere nero su bianco davanti ad un notaio le sue volontà. In particolare, l’ex presidente del Consiglio avrebbe deciso di destinare al 55enne Marco Di Nunzio 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille e soprattutto il 2% della Fininvest.
L’acquisto di due quadri di Botero e il tampone Covid spacciati per prove
A inizio novembre l’imprenditore – seppure indagato – si è rivolto al Tribunale civile per chiedere il sequestro di parte dei beni degli eredi di Silvio Berlusconi ma la sua richiesta, contrastata dai figli del leader di Forza Italia, è stata respinta. Stando alla ricostruzione fornita dal “Corriere della Sera”, per rispondere all’ambasciata italiana secondo cui il Cavaliere non sarebbe mai entrato in Colombia, Marco Di Nunzio “ha prodotto due documenti a sostegno della nuova tesi per la quale Berlusconi non risulterebbe sui normali registri frontalieri della Colombia, al pari degli stranieri che sbarchino nei porti per trattenersi sul suolo colombiano meno di 24 ore, perché quel giorno vi sarebbe entrato dal mare, a bordo di un peschereccio: due apparenti fatture dell’acquisto quel 21 settembre 2021 a Cartagena di due quadri di Botero e di uno smeraldo, e l’esito negativo di un tampone molecolare Covid in teoria effettuato da Berlusconi sempre quel giorno alle 8.18 del mattino (con esito alle 18.55) nei laboratori di una tal ‘Sis Diagnosticos Medicina molecular’”.
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Di Nunzio accusato di falso in testamento, tentata truffa e tentata estorsione
Il giudice Pierluigi Perrotti si chiede come eventualmente l’imprenditore possa essere entrato in possesso di un documento sanitario personale. Allo stesso tempo sottolinea “l’evidente anomalia della sequenza di tre testamenti redatti nello stesso giorno davanti allo stesso notaio”. Inoltre, la firma del defunto riportata in calce a due delle tre versioni risulta presa dal sito web “freenewsonline”. Come se non bastasse il notaio di Cartagena indicato da Marco Di Nunzio “ha dichiarato che Berlusconi non si è mai presentato nel suo studio”. Nel frattempo, anche l’interprete Aura Cenzato ha disconosciuto traduzioni e timbri.
A Marta Fascina, ascoltata in una caserma della Guardia di Finanza, il procuratore e la pm hanno chiesto se ricordasse dove fosse il compagno il 21 settembre 2021. La “vedova” Berlusconi, destinataria di un lascito di 100 milioni di euro, ha ricostruito e documentato i movimenti dell’amato con l’ausilio di un’agenda. La deputata azzurra ha escluso totalmente che quel giorno il compagno potesse trovarsi in Colombia. Adesso i pm contestano a Marco Di Nunzio non più solo falso in testamento e tentata truffa, ma anche tentata estorsione ai danni dei figli di Silvio Berlusconi.