Emanuele Berardi, figlio di Barbara D’Urso e Mauro Berardi, mette da parte la propria riservatezza e si racconta in un’intervista a “Vanity Fair”. Il 35enne ha debuttato come produttore (lo stesso lavoro del padre, ndr) portando al cinema il film “Shukran” tratto dal romanzo di Giovanni Terzi. “Questo film è anche il primo per il regista perché le sfide ci piacciono – spiega – E poi credo che, se sei una casa di produzione piccola (Addictive ideas, insieme a Guia Invernizzi Cuminetti, ndr), un po’ devi anche farti notare scegliendo i progetti giusti. Non puoi ovviamente mirare agli incassi, ma a percorsi alternativi come i Festival, le piccole proiezioni”.
Gli inizi come fotografo e videomaker
Emanuele Berardi ha cominciato come fotografo. “Ho iniziato a scattare le prime foto a 18 anni – racconta – Al mattino andavo a scuola e nel pomeriggio facevo l’assistente. Dopo 10 anni ero arrivato a un buon livello, e ho cominciato a fare anche il videomaker. Ora sono passato dall’altra parte. Se lavori come videomaker dipendi sempre dagli altri, non scegli tu i progetti. Puoi prendere parte a lavori più o meno buoni, ma resti bloccato dentro certi spazi. Se sei il produttore, puoi puntare ai progetti che ti piacciono davvero ma ti assumi ovviamente tutto il rischio”.
“Ho escluso mio padre e mia madre da questo lavoro”
Mauro Berardi, padre di Emanuele, è uno storico produttore. “Se mi ha dato consigli per questo film? Diciamo che l’ho escluso completamente da questo lavoro. Allo stesso modo ho escluso mia madre – svela – Io e la mia socia Guia abbiamo voluto provarci da soli, senza l’aiuto di nessuno. Il giorno dell’anteprima, alla Festa del cinema di Roma, era un po’ arrabbiato perché non aveva visto praticamente nulla. Si era un po’ offeso. Ma io sono fatto così. Sento sempre il supporto morale dei miei genitori, in ogni cosa che faccio, ma preferisco tenerli fuori dal mio lavoro. Il film non l’avevo fatto vedere nemmeno a mio fratello (Giammauro, ndr), e lui fa il chirurgo, proprio come il protagonista del film”.
Il figlio di Barbara D’Urso racconta la reazione dei suoi familiari
Emanuele Berardi racconta la reazione dei suoi familiari: “Mia madre, si figuri, è sempre ‘amore di mamma’. Si è commossa, un mare di lacrime di gioia. Mio padre è impazzito, era felicissimo. Devo dire che da tanti professionisti del settore abbiamo ricevuto feedback molto positivi. Mio fratello che è sempre stato quello serio della famiglia, quello che salva vite davvero, era entusiasta”.
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“Non ho mai desiderato essere riconosciuto per strada”
Il figlio di Barbara D’Urso spiega così il suo desiderio di riservatezza: “Dipende anche da come sono stato cresciuto, i valori che mi hanno trasmesso mi hanno portato ad avere un carattere esuberante ma allo stesso tempo per niente desideroso di diventare famoso. Non ho mai desiderato essere riconosciuto per strada. Mio padre ha sempre lavorato dietro le quinte, quindi la sua faccia non è mai stata popolare. Nonostante sia stato uno dei più importanti produttori italiani nessuno l’ha mai fermato per strada. Con mia madre è sempre stato molto diverso. Quando io ero bambino lei era la dottoressa Giò, e quando invece avevo 17 anni lei conduceva le prime edizioni del Grande fratello”.
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Il figlio di Barbara D’Urso: “Mia madre mi ha insegnato a essere positivo”
“Mia madre mi ha insegnato a essere positivo anche quando di positivo non c’era nulla – conclude – Potrebbe sembrare un qualcosa di scontato, ma è una cosa che tuttora faccio fatica a fare. Devo ripetermelo continuamente. Anche durante la lavorazione di ‘Shukran’ ci sono stati dei momenti molto duri e lei mi ha sempre trasmesso grande positività”.
