Nelle ultime settimane, Giorgia Meloni ha potuto contare sul sostegno e sull’amore della sua famiglia. Sabato scorso, a 24 ore dal voto, Arianna Meloni, sorella della leader di Fratelli d’Italia, ha condiviso un post su Facebook con cui ha ripercorso il suo lungo cammino, non privo di ostacoli, dagli esordi all’ultima campagna elettorale.
“Non ti ho visto mai cedere alle lusinghe del potere”
“Se solo sapessero l’ansia che hai provato, come quella prima volta a Porta a Porta – ha scritto Arianna – Le notti passate in bianco a studiare. I silenzi e le angosce, spesso insieme, per capire, riflettere e guardarsi intorno. Gli sfoghi, quando eri troppo stanca e sapevi che con me potevi mostrare il tuo lato vulnerabile. Non ti ho visto mai cedere alle lusinghe del potere, mai privilegiare il tuo interesse personale rispetto a quello che consideravi giusto fare per questa Nazione. Siamo arrivati dove siamo, senza aiuti, anzi con molti ostacoli. Ci siamo arrivati grazie soprattutto a te, perché sei una persona e un leader credibile, così credibile da essere riuscita ad affermarsi come donna e come madre in un mondo che soprattutto alle donne non regala nulla. No, non è stata fortuna, né casualità. È stato lavoro, dedizione, esempio. Oggi ti riconoscono come un capo perché sei stata quella che ha sacrificato di più”.
“Quando avevi bisogno di riposare, di piangere o di un consiglio, io c’ero”
“A me l’orgoglio di essere tua sorella – ha proseguito – Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia. Mi basterà sapere che sono stata utile in qualche modo in questa grande avventura che stai costruendo, perché quando avevi bisogno di riposare, di piangere, di rilassarti o di un consiglio, io c’ero. Se solo sapessero. Ricordo quando nel 2002, poco più che ventenne, dovevi parlare davanti una platea di oltre 5000 persone in un congresso di Alleanza Nazionale. Mi hai guardato come fai da quando sei piccola con i tuoi occhioni e mi hai detto: oggi faccio una figuraccia. Eri terrorizzata. Quasi nessuno ti conosceva, eri da poco il presidente dei giovani del partito. Quando sei salita sul palco ti guardavano incuriositi, perfino divertiti, come a dire “chi è ‘sta ragazzina”? Poi hai cominciato a parlare e la sala è rimasta muta, ad ascoltare”.
“Io ci sono e non sono l’unica. Questa volta siamo in tanti”
“E mai come oggi – ha aggiunto – sono una bussola le parole di Tolkien con le quali chiudesti quell’intervento: ‘Non sta a noi dominare tutte le maree del mondo. Il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare’. Buon lavoro sorella mia. Io ci sono e non sono l’unica. Questa volta siamo in tanti!”.
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Giorgia e Arianna Meloni sono state cresciute dalla madre
La leader di Fratelli d’Italia e la sorella sono state cresciute dalla madre. Un grande supporto è arrivato dalla nonna mancata nel 2019. “Io non posso dire di essere stata una bambina infelice – ha raccontato Giorgia Meloni a Maurizio Costanzo – Fino a quando non sono diventata grande, non ho neanche fatto i conti con l’assenza di mio padre. Sicuramente sono sempre stata una donna molto rigida, soprattutto con me stessa, molto fiera, molto orgogliosa. Mio padre non l’ho vissuto mai e non posso dire che mi sia mancato. E’ una persona che conosco pochissimo, che nella mia vita non ha avuto un’incidenza. Mio padre se ne è andato di casa quando avevo 1-2 anni, l’ho frequentato alcune volte d’estate fino a quando, a 11 anni, ho deciso che non volevo frequentarlo più. Era una persona che per noi non aveva nessun interesse. Infatti, non è che lui se ne sia fatto un gran cruccio quando gli ho detto ‘non ti voglio più vedere’. Da grande poi tentò un nuovo approccio ma per me era troppo tardi. L’ultimo ricordo che ho di mio padre da ragazzina è quando per il mio tredicesimo compleanno mi ha mandato un telegramma con scritto ‘buon compleanno, firmato Franco’. Neanche firmandosi ‘papà’”.
“Per mio padre non provo odio ma indifferenza che è molto peggio”
“Per carità, io neanche lo giudico, non provo odio per lui – ha confessato – Provo un grande senso di indifferenza che è molto peggio. Quando mio padre è morto, effettivamente io mi sono arrabbiata per il fatto che non riuscivo a starci male. Perché vuol dire che è come se ci fosse un buco dove ho sepolto tutto. Non sono riuscita mai a provare una grande emozione per lui, che fosse di odio o d’amore. Io di carattere somiglio molto a mia madre che è una donna molto forte, decisa, volitiva. Nonna Maria è stata una seconda madre come nonno Gianni in realtà è stato nostro padre. Nonno era siciliano, tutto d’un pezzo, una persona che parlava il giusto necessario, che si arrabbiava poco ma quando si arrabbiava tutti facevano silenzio. Compresa mia nonna. Mia madre ha cresciuto due figlie da sola e quando sono nata io non nascondo che molti le hanno consigliato di non mettermi al mondo visto che i rapporti con mio padre erano giù quelli che erano. Io a mia madre devo tutto”.