Antonino Spadaccino si confessa a “Verissimo” e si concede a un’intervista molto intima dove parla della sua vita professionale, di quella privata e anche del suo dolore per la malattia che ha colpito la madre. Il cantante, che ha vinto “Amici” nel 2005, è reduce da un’altra vittoria, quella all’ultima edizione di “Tale e Quale Show” che lo ha consacrato al grande pubblico televisivo e gli sta regalando un momento d’oro. L’artista però rivela: “Quando ho vinto Amici non c’erano gli hashtag, non si parlava di bodyshaming o body natural, ma ho subito diverse discriminazioni. Non solo per il fisico, anche per il mio orientamento sessuale“. Una condizione che ha in qualche modo ostacolato la sua carriera. “Io ero un pesce fuor d’acqua – continua Antonino -. Un ragazzo cicciottello, sorridente, che viene fuori dalla tv con un talento evidente, ma che probabilmente non coincideva con le linee della discografia dell’epoca. Ci ho molto sofferto” aggiunge l’artista.
Antonino Spasaccino: “Vengo da una convivenza di tre anni e mezzo”
Sulla sua vita sentimentale svela: “Vengo da una convivenza di tre anni e mezzo. Purtroppo disastrosa. Si dipinge una persona e alle volte non è quel che sembra. Ho avuto il cuore in mille pezzi, sono stato in analisi e non mi vergogno a dirlo. Così, ho spostato il pensiero da cosa non mi dava o nascondeva quella persona a che cosa ho dato io. Ho visto l’altro lato della medaglia” aggiunge. Adesso Antonino dice di avere superato quel periodo difficile e di essere pronto a un nuovo amore “C’è una persona che mi piace molto – racconta ancora Antonino – però c’è un problema, è impegnato. Quindi, dato che non sono un rubamariti, non se ne parla” E rivolgendosi all’uomo di cui si è invaghito dice: “Risolvi la tua vita, quando l’avrai risolta, in caso, vedremo. Le storie se vanno bene vanno bene, se vanno male parliamone. Scusami cara, però sta meglio con me. Ecco”.
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“Ho l’onore di essere il caregiver di mia mamma. Se non io chi dovrebbe farlo?”
Durante l’intervista, Antonino ha anche affrontato un tema che gli sta molto a cuore, la malattia della sua mamma che che soffre di Alzheimer: “Durante la pandemia si è aggravata – spiega l’artista – Io sono diventato con vero onore e piacere il suo caregiver. Se non me ne prendo cura io, chi deve farlo? Conosco bene mia madre, è sempre stata positiva, quando ho visto che poco a poco si stava sgretolando questa cosa mi sono preoccupato. Ho trovato il modo per non farle vivere questa cosa come una colpa, perché la situazione può diventare pesante. E’ difficile sia per chi vive la malattia sulla propria pelle sia per chi vive accanto”. E infine con le lacrime agli occhi aggiunge: “Sicuramente l’amore e la tenacia riescono ad accendere dei ricordi. Ci sono dei momenti in cui torna lei e ti si riaccende il cuore. È bellissimo e io voglio continuare questo percorso, non credo ci sarà qualcuno accanto a mia madre che non sia io. Devo essere io”.