06 Maggio 2021, 16:22
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La storia di Antonio Franzò, scomparso da Mondello, in provincia di Palermo quasi 16 anni fa, è molto simile a quella di Biagio Conte, il missionario che accoglie i senzatetto e i dimenticati nella Missione da lui fondata nel capoluogo siciliano.
Quando si allontana da casa, Antonio vive un momento di fragilità. Poco prima di svanire nel nulla, gli accade qualcosa: inizia a non essere più se stesso, sta male, lascia il lavoro e cerca conforto nella chiesa.
Prima si scomparire, Antonio bussa alla porta della Missione di Biagio Conte
Il giorno della scomparsa, incontra i suoi amici nella piazza di Mondello e dice loro che vuole sparire. Quindi, in autobus, raggiunge Palermo e si reca alla Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte, dove vengono accolti i senzatetto e le persone che hanno bisogno d’aiuto e non sanno dove andare.
Antonio non chiede di essere accolto ma di parlare con Biagio Conte ma lui non c’è. “Io non c’ero – racconta il missionario a “Chi l’ha visto?” – perché sto sempre in movimento. Gli dissero di tornare il giorno dopo e che avrebbero fatto in modo di farci incontrare. Lui non è tornato e adesso sto in pensiero anch’io”.
Da quel giorno, l’anziana madre di Antonio vive un dolore costante, mentre il padre è morto senza avere risposte. I suoi fratelli non smetteranno mai di cercarlo. La famiglia spera che sia vivo e felice da qualche parte. Il suo corpo non è mai stato trovato.
Perché Antonio voleva parlare proprio con Biagio Conte? Forse perché conosceva la sua storia? Prima di fondare la sua Missione, infatti, Biagio era solo un ragazzo palermitano di buona famiglia che all’improvviso scomparve e per un anno non si seppe più niente di lui.
“Io che avevo criticato gli eremiti – spiega il missionario a “Chi l’ha visto?” – le clausure e anche la stessa fede, mi sono ritrovato a vivere da eremita, nel silenzio, nel rapporto con la natura. L’acqua non mi mancava, la trovavo nella sorgente. Mangiavo dei pinoli, a volte qualche verdura”.
All’epoca anche “Chi l’ha visto?” cercò a lungo Biagio Conte e solo quando lui decise di seguire il suo cammino di fede, che lo portò a raggiungere Assisi a piedi, fu ritrovato e decise di parlare attraverso il programma di Rai3 con i genitori. Era il 1991 e Biagio chiese alla famiglia di accettare la sua scelta. Da quel momento lasciò ogni ricchezza materiale per aiutare i dimenticati e diventare per tutti fratel Biagio, come un moderno San Francesco.
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Forse Antonio voleva seguire le orme di Biagio? Voleva lasciare tutto compresi i beni materiali? Secondo il missionario è possibile. “I senzatetto possono essere poveri, meno povero o ricchi. E’ gente che annulla tutto, anche la propria identità, dopo che si rompe un equilibrio. Vorrei essere vicino a questa mamma che tanto sta soffrendo. Se qualcuno sa qualcosa, se l’ha visto, se lo ha incontrato…può essere anche in qualche struttura”.
Questa ipotesi dà una speranza alla famiglia. “Probabilmente Antonio si è rivisto nella stessa situazione e magari ha cercato un confronto”, azzarda la sorella.
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06 Maggio 2021, 16:22