Antonino Cannavacciuolo, lo chef che molte donne considerano sexy, torna su Sky con il suo programma “Cucine da incubo”, in cui mette in campo tutta la sua esperienza da ristoratore ma non solo. Spesso il celebre cuoco è chiamato a mettere a posto anche situazioni familiari difficili. “Pensi di andare a parlare di cucina, e invece… – dichiara in un’intervista a “La Repubblica “ -. Dico la verità sono stato un po’ lo zio o il nonno, figure che sono venute a mancare, fondamentali nelle famiglie di una volta. Prima una coppia si rimetteva in carreggiata, oggi no”. Poi ammette di provare spesso un coinvolgimento emotivo: “Mi piace far crescere chi mi sta intorno. Mio padre mi disse: ‘Quando gli altri festeggiano, volerai’. Mi piace fare felici le persone. Mia nonna è morta a 94 anni, non l’ho mai sentita parlare male di nessuno, trovava sempre spiegazioni per i comportamenti. L’habitat conta. Siamo come le piante, conta il concime e chi ci annaffia. Non siamo tutti uguali”.
Antonino Cannavacciuolo confessa di essere una persona concreta: “Affronto subito i problemi. Se un ragazzo mi chiede: ‘Dopo parliamo?’, rispondo: ‘Parliamo adesso’. L’attesa crea ansia. Vale per tutto, domani è tardi”.
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“Compio 50 anni, ma mi sono fermato ai diciotto, è da vecchi contare gli anni”
Il prossimo 16 aprile Antonino Cannavacciuolo compirà 50 anni, ma si sente un ragazzino. “Mi sono fermato ai diciotto, è da vecchi contare gli anni – afferma -. Ogni tempo va cavalcato al momento, ho fatto stronzate a vent’anni, le rifarei tutte. Mi vedo maturato perché cavalco i miei errori, è fantastico. I miei ragazzi confidano i dubbi. Dico sempre: ‘Fate quello che vi dice il cuore’. Poi un consiglio: guardate il cielo e recitate una piccola preghiera”. “Cosa mi regalerò per i 50 anni? Sono appassionato di auto dei miei tempi – continua – all’epoca non avevo l’età e la disponibilità economica. Amo la Lancia Martini, auto campione del mondo: vedevo i rally e sognavo. Oggi ho il mio garage. Quando stavo sbocciando giravo sulla Citroen 2 cavalli, che ricordi”. Guardando al passato rimpiange solo una cosa: “Non essere andato all’estero da giovane. Sì, ho fatto deviazioni, Francia, Giappone, ma pochi mesi. Mi manca la mentalità americana”. Accanto a lui da oltre 10 anni c’è la moglie Cinzia Primatesta. Dalla loro unione sono nati due figli: Elisa, 16 anni e e Andrea, 11. “Se io lavoro 10 ore, lei 12”, rivela.
Poi aggiunge: “Ho al mio fianco una donna intelligente, nell’intelligenza c’è tutto. Ha capito quando volevo fermarmi, sa quando mi deve girare intorno e quando deve allontanarsi. Sono stato veramente fortunato, è anche una grande mamma”. Dei figli si dice fiero: “Sono bravi, ma glielo voglio dire io, non lo devono leggere sui giornali o saperlo da altri. Papà si vantava di me con tante persone e non mi ha mai fatto complimenti”.
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Antonino Cannavacciuolo: “Io sexy? Sono normale, non do nemmeno adito, non vado alle feste”
Lo chef stellato racconta di aver perso peso, abolendo le cattive abitudini. Ecco il suo segreto: “Io mi sono fatto il mio motto: ‘La colazione è tua, il pranzo lo dividi con un amico, la cena lasciala al nemico’. Mangio bene la mattina, salato; a pranzo arrivo senza fame e la sera vado a dormire leggero”. Dalla Campania è arrivato in Piemonte dove ha aperto il suo ristorante stellato. “Quando mi hanno dato del terrone, mi sono sentito fiero – racconta ancora -. Vengo dalla terra, sono orgoglioso di essere figlio di contadini; metterei le loro mani, con quelle dei pescatori e degli artigiani, in un quadro. Logico che ci chiamano terroni, è gelosia. E se sono gelosi vuol dire che stiamo facendo qualcosa di buono”.
Lo chef è noto anche per avere un certo successo con le donne ed è considerato un uomo sexy: “Non mi ci sento proprio, sono normale – si schernisce -. A qualcuno piaccio, ad altri no. Non do nemmeno adito, non vado alle feste, mi concentro sul lavoro, la famiglia e i ragazzi”. Per il futuro non esclude nessuna esperienza ma intanto resta con i piedi per terra: “Per adesso va bene quello che sto facendo, poi mai dire mai. Ho i programmi, tante strutture aperte: 250 famiglie mangiano con noi”.