Annamaria Bernardini de Pace, 75 anni, nota per essere “la divorzista più feroce d’Italia”, ha rilasciato una lunga intervista a Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”. Padre pretore, madre insegnante, la più grande di quattro fratelli, l’avvocatessa ripercorre la sua infanzia e si descrive come una bambina “cresciuta presto”. I rapporti con la madre non erano buoni. Il motivo? La gelosia! “Eravamo tutte e due innamorate dello stesso uomo, cioè mio padre – confida – Una volta, le risposi male e lei mi tagliò in un sol colpo le due trecce. Continuò a punirmi anche da grande perché non voleva che divorziassi: per lei, bisognava avere un solo uomo. Per cui, quando poi ebbi un compagno mi vietò di usare la sua casa di Porto Cervo”.
“Dopo il marito fascista, ho dormito per 15 anni con un comunista”
Nel ’70, a 22 anni, la celebre matrimonialista convolò a nozze col suo professore di Diritto Romano. “Ero uscita di casa con una dote di 60 milioni di lire e, follia massima, scelsi la comunione dei beni – racconta – Avevamo avuto due figlie (Chiara e Francesca, ndr.), io cercavo una casa più grande e scoprii che non avevamo più soldi perché lui aveva comprato una scuderia di cavalli e passava i mercoledì a scommettere e perdere soldi. Io ero innamoratissima e rimasi così delusa che decisi di lasciarlo all’istante, solo che non potevo mantenere le bimbe, perciò tornai all’università, mollata con cinque esami, mi laureai e poi divorziai. Senza chiedere una lira. Le dico solo che feci 18 esami fra il ‘76 e il ‘78 e lui telefonava ai suoi colleghi per farmi bocciare”. A 20 anni, nel ’68, “fra amiche tutto sesso e rock and roll, io per avere ‘la prima volta’ aspettai i 21 anni – confessa – Ed ero quella che manifestava con le femministe, ma aveva un marito molto fascista, che accettavo per rispetto della libertà altrui. Dopo, però, ho dormito per quindici anni con un comunista”.
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“Ho mandato via dei clienti perché usavano i figli contro il coniuge”
La conversazione si sposta sulla sua professione che esercita da 40 anni. Annamaria Bernardini de Pace, si scopre, piange “se i clienti mi raccontano i loro problemi. Li abbraccio tutte le volte che percepisco il bisogno di calore umano”. La professionista ammette di essere burbera e arrogante. “Ma perché preferisco dire la verità, per cui sono diretta e non ipocrita”, tiene a precisare. Oggi Annamaria Bernardini de Pace fa l’avvocato divorzista “per un trauma infantile”. “I miei erano autorevoli e autoritari e io ero ribelle – spiega – Da noi, a tavola, si doveva mangiare tutto e a me, facevano schifo i piselli. Un giorno, al quarto ‘non li voglio’, papà mi diede uno schiaffo. Lì è nato il mio spirito di difesa dei bambini. Nei divorzi, mi pagano gli adulti, ma difendo i bambini. Ho mandato via dei clienti perché usavano i figli contro il coniuge”. Ad esempio, ad un certo punto, la professionista si tirò indietro nel burrascoso divorzio tra l’attrice Rosanna Schiaffino e Giorgio Falck: “Fu una causa importante, vincemmo ai massimi: ottenemmo la casa di Milano e un assegno notevole. Quando si trattò di seguire l’affidamento del figlio, preferii farmi da parte”.
“L’assegno più alto ottenuto? Centomila euro al mese. Netti”
Candida Morvillo le chiede perché si è fatta da parte nella separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi (l’avvocatessa difendeva il Pupone, ndr.). “Di questo non parlo”, sentenzia. “Il divorzio celebre più sanguinoso che ho seguito? Quello di Romina Power e Al Bano – confida – Si erano conosciuti giovanissimi, si erano amati tantissimo, poi erano emerse le differenze tra la mentalità americana e quella del Sud Italia. Però, furono bravi a preservare i figli”. Ospite di Francesca Fagnani a “Belve”, Annamaria Bernardini de Pace aveva confessato che c’è chi la vuole morta. Un particolare di cui parla anche nell’intervista al “Corsera”: “Spesso ricevo minacce dai coniugi dei miei clienti. Ho pure trovato una bomba sulla porta di casa. Da anni, esco soltanto accompagnata”. “L’assegno più alto ottenuto? A centomila euro al mese. Netti – rivela – Il primo cliente famoso? Ornella Vanoni, ma su una causa, vinta, per diritto d’immagine. All’inizio mi occupavo di quello e soprattutto di contratti musicali. Passai ai divorzi grazie a Indro Montanelli: vide una mia lettera nella posta dei lettori del Corriere, mi offrì una rubrica sul diritto di famiglia e mi suggerì di specializzarmi in quello (…) La cosa di cui vado più fiera? Essermi fatta da sola e pagare trenta stipendi al mese. E avere due figlie stupende”.
“Sono una che non si ferma mai e non si lamenta mai”
“Ora, è l’avvocato della premier Giorgia Meloni?”, domanda Candida Morvillo. “Ho scritto solo una lettera – precisa – ho protetto una bambina di cui era stato pubblicato il volto e che non poteva andare a scuola perché era stalkerizzata dai fotografi”. Annamaria Bernardini de Pace si professa single: “Non ho nessuno in casa da 15 anni, però ho una serie di amanti, fidanzati, prospettive e decido io il quando e il come. In ogni caso, li scelgo solo più giovani. Un vecchio come me sarebbe insopportabile”. La pensione, al momento, può attendere: “Riposarmi non fa per me. Sono una che non si ferma mai e non si lamenta mai. Ho affrontato tredici operazioni, non mi chieda per cosa, e non mi sono mai lamentata”.