Marco Merati Foscarini, marito di Anna Kanakis, ricorda la moglie ad un anno dalla sua morte in un’intervista al “Corriere della Sera”. L’attrice è scomparsa il 20 novembre 2023 all’età di 61 anni al Policlinico Umberto I di Roma a causa di un linfoma che le era stato diagnosticato nel 2018. Anna Kanakis si è sposata due volte nella sua vita. La prima, nel 1981, con il musicista Claudio Simonetti. La seconda, nel 2004, con il banchiere Marco Merati Foscarini, discendente di Marco Foscarini, uno degli ultimi dogi di Venezia. Al momento del sì arrivato dopo quattro mesi, lei aveva 42 anni e lui 57. I due stavano per festeggiare 20 anni di matrimonio ma la malattia ha avuto la meglio.
L’attrice non aveva mai parlato pubblicamente della sua malattia”
La coppia non ha avuto figli. Marco Merati Foscarini è rimasto con Gulla, la cagnolina che Anna Kanakis tanto amava. “Negli ultimi sette mesi in cui Anna è stata casa malata, ha dormito tutte le notti sotto il suo letto”, racconta. L’attrice non aveva mai parlato pubblicamente della sua malattia. L’unico con cui Marco Merati Foscarini si era confidato è Gaddo Della Gherardesca. “A qualcuno dovevo dirlo. Per condividere il peso – spiega – Gaddo è un amico vero, quando veniva a Roma, stava a casa da noi. Anna gli voleva bene e lui la chiamava Anita”.
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“Anna aveva scoperto di avere un linfoma facendo un esame del sangue di routine”
Il marito di Anna Kanakis torna indietro con la memoria al giorno della scomparsa della consorte alla quale era “in parte” preparato “perché me l’avevano detto”. “Però la speranza nel miracolo ce l’hai sempre – confessa – Anna aveva scoperto di avere un linfoma nel 2018, facendo un esame del sangue di routine. Dopo, per due volte, la malattia era andata in remissione. Abbiamo fatto viaggi, vacanze, aveva scritto il suo ultimo libro. Era stata bene”. L’attrice aveva reagito “con grande coraggio e preoccupandosi soprattutto degli altri”. Al pronto soccorso Ematologico del Policlinico Umberto I di Roma, ci sono tre targhe che la ricordano – svela il marito – È una struttura geniale riservata ai pazienti con malattie del sangue, ma è pubblica, ha poche risorse e Anna ha rifatto tutto il reparto, dove fra l’altro è mancata. Quella sera, ha chiesto lei di andare. Ha chiamato il professor Maurizio Martelli che ci è sempre stato vicino con professionalità e cuore e gli ha chiesto di ricoverarla”.
“Ha lasciato la sua amatissima casa al mare alla figlia di mia nipote”
Anna Kanakis se ne è andata in sette mesi. “A ogni visita, chiedeva che probabilità avesse e andava avanti – racconta il banchiere – Però, dieci giorni prima di morire, aveva cambiato il testamento. Forse, aveva capito, ma non lo diceva, per proteggere me. E aveva detto al professore: se ha altre cose che posso fare per il reparto, me lo dica. Da poco era nata una bimba, figlia di mia nipote, e lei se n’era innamorata. Sofia Nicla, detta Pupazza. Nei suoi ultimi giorni, le uniche chat che Anna guardava erano quelle con le foto di Pupazza. Le ha lasciato la casa al mare, amatissima, di Porto Santo Stefano”. “Il testamento, invece, lo aveva fatto dopo aver saputo della malattia, lasciando il ricavato della vendita dei suoi gioielli alla Fondazione Veronesi e alla Fil, la Fondazione italiana linfomi – aggiunge – Era la sua collezione. Aveva questa passione. Prima che ci sposassimo, faceva un film, metteva da parte un po’ di soldi e si comprava degli orecchini o un bracciale. Tutti particolari, eleganti. Ma lei era elegante anche se metteva dei birlocchi grandi così”.
“Quando è morta ero lì con lei. Mi ha detto: vai via. Ma non me ne sono andato”
Il segreto della loro unione, si scopre, era la complicità. “L’ho scritto nel mio necrologio, parlavamo di tutto, sempre, senza fermarci mai – rivela il marito di Anna Kanakis – L’ho seguita sui set, in Umbria, in Tunisia, ovunque, mi divertiva conoscere quell’ambiente. E ho scoperto di avere un sacco di amici, banchieri e affini che la guardavano in Vento di Ponente. Stare sempre insieme in entrambi i mondi era naturale. E la prima volta che mi ha accompagnato a una cena, organizzata da Generali a Firenze, siamo entrati, c’erano tutti i personaggi della finanza italiana, ma i fotografi erano tutti per lei”. Infine, Marco Merati Foscarini ricorda le ultime ore di vita della moglie: “Ero lì con lei. Lei non voleva che stessi lì. Mi ha detto: vai via. Ma non me ne sono andato”.