12 Dicembre 2023, 16:48
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Anna Ferzetti, 40 anni, è attrice, figlia d’arte nonché compagna di Pierfrancesco Favino. Il padre era Gabriele Ferzetti, 50 anni di carriera tra teatro e cinema e coprotagonista di un leggendario 007. Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino fanno coppia fissa ormai da 20 anni e hanno due figlie: Greta e Lea. “Mi fa strano avere una figlia di 18 anni, alta quanto me – racconta al quotidiano “La Repubblica” – È che io mi sento ancora giovane. L’anno scorso ho compiuto 40 anni, pensavo chissà cosa e invece mai stata così solare, positiva”. Inizia a farsi conoscere con piccole parti in ‘Un giorno perfetto’ di Ferzan Ozpetek, “La tigre e la neve” di Roberto Benigni e prima ancora in tv e in teatro. Un destino già scritto: “Figlia d’arte e compagna di un attore: la verità è che ne sono orgogliosa – dice – Sono due persone meravigliose. E quanto al mestiere, se fai il medico come tuo padre o tuo marito, mica operano loro al tuo posto. A decidere se sei bravo è quello che sai fare. Io, poi, nel lavoro sono un diesel”.
Anna Ferzetti ci ha messo un po’ a trovare la sua strada e il suo ritmo: “Ci sono attori che hanno carriere veloci, io no. Un po’ è che sono partita tardi, ho fatto un sacco di stage. Mi spiace di non aver avuto una solida formazione. Però sono una curiosa e nelle scelte lavorative, a me piace conoscere nuove persone, nuove situazioni, anche se l’importanza di un ruolo è relativa. A febbraio riprendiamo ‘Perfetti sconosciuti’ a teatro, dal film di Paolo Genovese che ha diretto anche lo spettacolo. La storia è sempre quella: segreti e bugie custoditi nel cellulare ma coinvolge da matti il pubblico che quasi sta al gioco con noi attori”.
A casa però giura di non aver mai controllato il cellulare al compagno. “Anche se abbiamo ognuno le password dell’altro – spiega – Però posso dire che la scorsa stagione quando recitavo lo spettacolo mi portavo a casa un umore… non sospettoso, diciamo un fastidio tanto che ridevamo e ci dicevamo: non iniziamo con dinamiche strane… Ma succede che, sia pur nella finzione, certi sentimenti li vivi davvero”.
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Una coppia rodata, solida e felice. “Nella vita può capitare di tutto – sottolinea Anna Ferzetti – ma se penso a noi due dico che siamo una coppia centrata, solida. Io mi sono innamorata di Pierfrancesco perché è bello, è piacevole, mi fa ridere, è generoso, è un uomo di altri tempi. E anche perché è uno degli attori più bravi che abbiamo in Italia. Sarò di parte, ma è proprio un fuoriclasse, a casa vedo quale grandissima preparazione c’è dietro le sue interpretazioni. Lo ammiro perché non dà niente per scontato. Quest’anno sono vent’anni insieme”.
Come per ogni coppia ci sono stati periodi di assestamento e di crisi. “Ci vuole chimica, fortuna e tutto il resto. Anche noi abbiamo avuto i momenti di crisi – svela l’attrice – quando sono nate le nostre figlie ci siamo dovuti riorganizzare. E anche oggi si fanno sacrifici, col lavoro che facciamo vanno gestiti partenze e arrivi. Ma tutto questo io lo definisco un bellissimo lavoro: avere un progetto comune e tenerlo vivo. Anche nella passione. Noi due cerchiamo di prenderci dei giorni per stare insieme da soli, senza le figlie. Loro lo sanno, capiscono che mamma e papà devono essere felici, senza nulla togliere a loro”.
Anna Ferzetti ammette che non è facile gestire una routine domestica: “Io sono sempre stata una bravissima organizzatrice, facciamo in modo che le nostre figlie, Greta che adesso è in Canada per un anno di scuola, e Lea, la più piccola, stiano sempre con qualcuno dei due. In casa con Pierfrancesco siamo al 50 e 50”. Poi aggiunge: “Ho la fortuna che lui ha un senso forte della famiglia. Viene da una bella famiglia tradizionale e numerosa, con cui facciamo le feste comandate. L’opposto della mia. Noi mangiavamo a orari diversi, perché mio padre, recitando la sera, si svegliava tardi e mangiava alle 2. Eppure anche noi avevano comunque un senso di famiglia. Forse per me più desiderata. Io ho questa immagine di mio padre che partiva con il baule e il cuscino. Da bambina volevo il papà normale, quello che tornava la sera e che mi metteva a letto, cosa che poi mi è capitata con mia figlia. Un giorno mi ha detto ‘Ma tu non potevi avere un negozio dove mettevi il cartello ‘torno subito’. Mi sforzo di non farle sentire quello che ho vissuto io”.
Pierfrancesco Favino è arrivato in tempo a conoscere il padre dell’attrice prima che venisse mancare nel 2015. “Si piacevano tanto – racconta l’attrice – ho regalato a Pierfrancesco uno dei due grandi bauli da viaggio che sono il ricordo più bello di mio padre, quelli alti di una volta, con i cassetti, che lui si portava nei vari alberghi per la lunghe tournée teatrali”. Poi con nostalgia ammette: “Mi manca moltissimo. Era un uomo del ‘25, ma era una mente aperta: a me ha fatto fare un tatuaggio a 13 anni. Era un solitario, mai stato un mondano, ricordo ogni tanto qualche cena con Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi quando recitava con loro. Io ho vissuto con la paura di perderlo ogni giorno. Lui mi ha avuto a 57 anni, sentivo che era un uomo anziano, anche se mia madre oggi dice che lui giocava molto con me”.
Anna Ferzetti ha preso l’amore per il teatro dal padre con cui avrebbe voluto condividere di più: “È l’aria che ho sempre respirato. E mi dispiace che se ne sia andato in un periodo mio, di donna e di lavoro, ancora un po’ così. Mi sarebbe piaciuto fargli vedere un po’ di cose che ho fatto dopo. Io gli somiglio molto”.
L’attrice confessa di essere orgogliosa della professionista che è diventata: “Mi faccio un complimento da sola: non sono una che si abbatte facilmente, anche nei momenti in cui mi prende un nodo… Io risulto sempre quella che ti risolve i problemi. Non mi è permesso di cedere. Un aspetto che mi rende da una parte fiera, dall’altra no perché vorrei sentirmi protetta. Pierfrancesco per fortuna lo sa, ma sul lavoro è più difficile. Mio padre diceva questo è un mestiere dove non ci si può mai sedere. E anche io penso che basta coi lamenti, se uno ha idee, le faccia”.
Anna Ferzetti sta scrivendo un paio di progetti per il cinema. “Vediamo cosa verrà fuori: sono storie di donne, perchè sento la necessità di raccontarci. L’80 per cento delle storie nel nostro cinema ha al centro uomini”. Poi aggiunge: “Ma guarda Paola Cortellesi: ha fatto un film bellissimo, ha portato al cinema gente che non ci andava più. Ha avuto una idea, ha agito. Il suo meritatissimo successo dà fiducia a tutte. Il mio sogno è coinvolgere un bel gruppo di attrici di talento e ce ne sono tante, a cominciare dalla mia amica Vanessa Scalera e far vedere che quando le donne si mettono assieme, sono una forza della natura”.
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12 Dicembre 2023, 16:48