28 Dicembre 2023, 13:34
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Sta facendo discutere, e non poco, il bilancio di fine anno affidato da Angelo Mellone, direttore dell’Intrattenimento Day Time della Rai, al quotidiano “La Repubblica”. Il 50enne non ci sta ad essere considerato come un esponente di un’azienda che secondo i maligni sarebbe espressione del governo meloniano. “Questa di TeleMeloni è una vera sciocchezza, mi infastidisce – sentenzia – Sono il dirigente anziano, come militanza televisiva, dell’intrattenimento. Ho cominciato con le prime serate, poi con le seconde, ho raccolto risultati e nessuno può dire: che ci fa lì? Essere derubricato a espressione di TeleMeloni non è corretto. Faccio televisione e faccio lo scrittore (…) Non sono uno sprovveduto”.
Se proprio deve muovere una critica alla Rai, Angelo Mellone punta il dito contro la scelta di esternalizzare la creatività: “La grande sfida è tornare a creare format originali interni, è il controllo dei contenuti. Dobbiamo puntare sui prodotti ‘made in Rai’”. Angelo Mellone ha anche una soluzione per arginare l’onnipotenza degli agenti: “Una dirigenza forte, fatta di persone che sappiano fare prodotto, è il migliore contrappeso al potere degli agenti. Dipende da chi alza il telefono e dal grado di competenza di chi risponde. Il conduttore non sempre è salvifico e poi, vogliamo dirlo? Alcuni pensano di essere il presidente della Repubblica”.
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Angelo Mellone si rifiuta di fare nomi. “Bisognerebbe far crescere una nuova generazione di conduttori”, si limita a dire. Poi difende i flop più clamorosi degli ultimi mesi: “Pino Insegno? Ha condotto un quiz su Rai 2, in una collocazione svantaggiatissima. Caterina Balivo con La volta buona è in crescita. Ogni mese registra un segno più, migliora siamo a 70 puntate su 200. Per costruire un programma competitivo ci vuole tempo, l’ascolto si rafforza, non sempre partire più bassi vuol dire che sia un flop”. “BellaMa’ con Pierluigi Diaco su Rai 2 va benissimo, cresce più di tutti, ha il suo pubblico; la svolta verso il varietà ha funzionato – aggiunge – Non sono un fan della cronaca nera. Ho espressamente detto ai conduttori di non indugiare su dettagli e storie truculente perché con la cronaca nera è facile fare ascolto (e clic) ma non voglio far venire l’ansia a chi guarda la tv. Il meccanismo ansiogeno in tv porterà pure i numeri ma non porta verità”.
La cronaca nera, sottolinea Angelo Mellone, è circoscritta a “spazi precisi e rispettando il pubblico”. “Penso a Storie italiane con Eleonora Daniele e a Ore 14 con Milo Infante – afferma – Poi c’è Alberto Matano che tratta tutta la cronaca, ma spazia su tanto altro, con La vita in diretta”. Riguardo al ritorno di Massimo Giletti dice: “Non ci sto trattando io. In Rai faceva risultati importanti, sarebbe strategico. Con L’Arena erano ascolti record. Non so cosa succederà”. Alla giornalista che gli fa notare che la formula de “I Fatti Vostri” sia un po’ vecchia, Angelo Mellone replica: “È un programma storico, tv super tradizionale, me ne rendo conto. Ma se fa il 10% di share una ragione ci sarà: ha il suo pubblico. Il caso Guardì? C’è un audit interno. Analizziamo materiali di oltre dieci anni fa. Da giugno, da quando sono diventato direttore, che io sappia, l’atmosfera è molto serena”.
Ma la vera bomba arriva quando il direttore dell’Intrattenimento Day Time si trova a rispondere alla domanda su come sarà la prossima “Domenica In”. “Tutta da inventare, bisogna vedere che succederà con Mara Venier, che è una fuoriclasse. Il programma resiste, la concorrenza ha saputo costruire un’offerta fortissima. La domenica va ripensata con un’offerta cronaca/intrattenimento, magari a segmenti”, sentenzia il dirigente Rai. Infine, pur ammettendo che le reti Rai soffrano in alcune fasce orarie “perché Canale 5 grazie a Beautiful, Uomini e donne e Terra amara è fortissimo”, Angelo Mellone afferma che in fondo “Rai e Mediaset sono universi paralleli”. “Fiorello, con i suoi ascolti altissimi la mattina su Rai 2, prende pubblico dalle reti Rai, non a Mediaset. L’errore iniziale è stato fatto: doveva andare in onda su Rai 1”, chiosa il dirigente.
Dopo le dichiarazioni di Angelo Mellone, tutti si chiedono: che ne sarà di “Domenica In”? Mara Venier, che ha più volte paventato il suo ritiro salvo poi fare dietrofront, ha cucito il programma a sua immagine e somiglianza. Stravolgerlo, abbinando la cronaca all’intrattenimento, potrebbe spianare la strada a quello che i rumors hanno più volte indicato come suo papabile successore, ovvero l’amico Alberto Matano promosso di recente vicedirettore dell’Intrattenimento Daytime. Nell’attesa di scoprire se e cosa replicherà Rosario Fiorello, il giornalista Giuseppe Candela del “Fatto Quotidiano” condivide su X un post al vetriolo: “Quando Mellone dice ‘la prossima Domenica In è tutta da inventare’ e ‘va ripensata con offerta cronaca/intrattenimento’ fornisce una notizia non da poco. Manda un messaggio a Venier-Fialdini, ne manda un altro a Giletti. Apre la partita e saranno ‘mazzate’”. Che sia dunque Massimo Giletti, al momento fermo al pit stop, e non Alberto Matano il conduttore destinato a sostituire la “zia Mara” in una nuova era di “Domenica In”?
Mentre la bufera montava, la Rai è intervenuta seppure in maniera non ufficiale per smentire un suo dirigente. Circostanza di per sé abbastanza anomala. L’agenzia di stampa LaPresse riporta le parole di fonti Rai: “In riferimento al contenuto dell’intervista apparsa su ‘Repubblica’ al direttore dell’Intrattenimento Day Time Rai, Angelo Mellone, da ambienti Rai trapela che alcuni riferimenti a Fiorello e Mara Venier sono parole in libertà che non corrispondono affatto al pensiero del vertice aziendale. Sono infatti indiscutibili – e costituiscono una risorsa fondamentale per il servizio pubblico – il talento, la passione il grandissimo successo di ascolti e la scommessa di un mattin show su Rai2 di una star assoluta come Fiorello. E lo stesso vale per il grande contributo che ha dato e darà alla Rai anche nella prossima stagione la signora della Domenica della televisione come Mara Venier”.
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28 Dicembre 2023, 13:34