Angelo Duro l’ha detto e l’ha fatto: il comico palermitano ha acquistato una pagina bianca sul “Corriere della Sera” per pubblicizzare il suo film nelle sale in questi giorni. L’ex Iena 42 enne, oggi anche attore, continua con la sua campagna di contromarketing. Qualche giorno fa aveva scritto su Facebook: “Adesso basta, ho deciso di rompere il silenzio con la stampa”. Sabato 25 gennaio Angelo Duro ha rotto il silenzio e ha comprato una pagina lasciata tutta bianca ad eccezione di una piccola scritta che compare al centro, in basso. “Non ho bisogno di fare pubblicità al mio film, ho comprato questa pagina per farci disegnare i vostri figli. Vi saluto. Angelo Duro”, si legge. Un’altra trovata per far parlare di sé, a quanto pare anch’essa più che riuscita. Angelo Duro ha fatto della sua antipatia il suo segno distintivo. Comico irriverente, è al cinema da inizio gennaio con il suo primo film da protagonista dal titolo “Io sono la fine del mondo” scritto con Gennaro Nunziante.
Nunziante è lo stesso sceneggiatore che ha collaborato con Checco Zalone in pellicole di successo quali “Cado dalle nubi”, “Che bella giornata”, “Sole a catinelle” e “Quo vado?”. E in effetti lo stile di Angelo Duro richiama un po’ l’irriverenza dell’attore pugliese, marcando di più sull’atteggiamento sprezzante nei confronti di tutto e di tutti.
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Angelo Duro compra una pagina bianca, la sua stravagante strategia di promozione
Il film del comico palermitano è campione al box office. Ma coerente con quello che dice spesso nei suoi spettacoli, è andato contro le promozioni convenzionali fatte di interviste ai giornali e ospitate in tv. Nessuna intervista o quasi, nessuna campagna sulla carta stampata, tranne quest’ultima trovata. Solo attività social, rigorosamente sui profili dell’attore protagonista, passaparola e cartellonistica. Nel suo passato ci sono 6 anni di tv con “Le Iene” e poi gli spettacoli nei teatri, un libro edito da Mondadori dal titolo “Il piano B” e il monologo al Festival di Sanremo 2023, terminato in mutande e con il dito medio al pubblico, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Una strategia che al momento sembra funzionare, visto i risultati che sta ottenendo il suo primo film. I dati aggiornati al 20 gennaio parlano di incassi per un totale di 5,84 milioni di euro in 15 giorni.
“I simpatici sono dei grandissimi stron*i che ancora non hanno fatto coming out. Si nascondono”
La sua irriverenza e la sua studiata antipatia hanno suscitato reazioni contrastati nel mondo del giornalismo di settore. Stefano Cappellini su “La Repubblica” ha parlato di un “cinismo esagerato che rappresenta il piede di porco dell’egemonia culturale della destra”. Selvaggia Lucarelli lo ha invece etichettato come “un faro della prevedibilità e dell’antipatia”. Ma come si dice “parlane male, ma parlane” e sarà certamente questa la filosofia di Angelo Duro che non sembra voler fare marcia indietro. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, ha dichiarato: “Certo. Io allevio i malesseri. Perché parlo di tutto senza peli sulla lingua. Chi li alimenta, i malesseri, sono quelli che li nascondono, e cioè i buonisti. E i moralisti. Che sono la categoria che più amo in assoluto. È grazie a loro se faccio tutti questi numeri in teatro. Perché s’incazzano per quello che dico e mi fanno vendere più biglietti”.
“C’e chi si vanta di essere solare, simpatico, buono, onesto, bravo, perbene – ha aggiunto – io mi vanto di essere antipatico. Perché non c’è niente di peggio di uno che fa il simpatico. La simpatia non esiste. I simpatici sono dei grandissimi stronzi che ancora non hanno fatto coming out. Si nascondono”.