A 48 ore dalla sua uscita nelle sale italiane, “Io sono la fine del mondo”, il primo film da protagonista dell’irriverente comico palermitano Angelo Duro è già in testa al box office ma è soprattutto un piccolo caso del cinema italiano. Diretta da Gennaro Nunziante che l’ha scritta insieme all’attore siciliano, la commedia vede nel cast tra gli altri Marilù Pipitone, Evelyn Famà, Simone Montedoro, Giorgio Colangeli e Matilde Piana. Angelo Duro si conferma il re dell’anti politically correct e nel film si lascia andare ad una sfilza di battuta al vetriolo. Il 40enne palermitano ne ha davvero per tutti, a cominciare dai genitori. “Io sono la fine del mondo”, insomma, è il perfetto manifesto della sua comicità sopra le righe grazie alla quale riempie da anni i teatri di tutta Italia.
Il film di Angelo Duro è uscito senza promozione stampa
Insieme al regista Gennaro Nunziante e alla produzione, Indiana Production e Vision Distribution in collaborazione con Sky, Angelo Duro ha detto no alla promozione stampa e ha preferito presentare il film solo nelle sale in presenza del pubblico pagante. L’uscita di “Io sono la fine del mondo” è stata inoltre preceduta da alcuni manifesti che riportano una frase diversa a seconda della città in cui sono affissi. “Scusa Palermo se non ho fatto un film di mafia”, è la frase che campeggia su quello scelto per la città d’origine del protagonista della commedia.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Marco Giusti: “Sembra che il 30% dei suoi incassi vengano dalla Sicilia”
“Io sono la fine del mondo” incassa, al suo secondo giorno, 370 mila euro portando al cinema 48 mila spettatori per un totale di 577 mila euro. Alle sue spalle “Diamanti” di Ferzan Ozpetek con 302 mila euro, 42 mila spettatori e un totale importante di 11 milioni 382. Al terzo posto, “Nosferatu” con 205 mila euro, 25 mila spettatori e un totale di 3 milioni 317 mila euro. “Sembra che il 30% dei suoi incassi vengano dalla Sicilia. Bene così – sottolinea Marco Giusti su “Dagospia” – Quando il 16 gennaio arriverà in sala anche il nuovo film di Ficarra e Picone, ‘L’abbaglio’, avremo ben due film palermitani in testa alla classifica”.
“Sgradevole, antipatico, per nulla alla moda, con il suo odio per i genitori, il volemose bene, la vita di coppia, i diversi di ogni tipo, il quarantenne palermitano Angelo Duro, con battute non meno aggressive e scorrette di quelle di Tony Effe soprattutto sulle donne, si è ritagliato un suo spazio nel mondo dello spettacolo italiano. È un gioco? Forse. Se ti fa ridere sì”, scrive il noto critico cinematografico nella sua recensione pubblicata sul sito di Roberto D’Agostino.
“Rido? Più di ‘Cortina Express’. Purga liberatoria per le commedie senza sugo di Netflix e di Amazon”
“Per tutto il film, il protagonista, che si chiama Angelo Duro anche nella finzione, seguita a tessere trame terribili senza un vero motivo che non sia quello di risultare sgradevole allo spettatore – continua – (…) Capovolge qualsiasi modello di politicamente corretto. Siamo colpiti? Non so. Personalmente cerco di capire il perché possa piacere un film così apertamente sgradevole quando c’è un pubblico che va pazzo per le donne liberate di ‘C’è ancora domani’ e ‘Diamanti’ (…) Rido? Più di ‘Cortina Express’. E trovo che ci sono attori ignoti o poco visti che mi piacciono parecchio. Ma soprattutto credo che sia un film che funzioni come purga liberatoria per le commedie senza sugo di Netflix e di Amazon, per i cinepanettoni sbagliati già vecchi una volta distribuiti in sala o in tv. È un tentativo diverso di comunicare con un pubblico che vuole qualcosa di diverso”.