Andrea Roncato
Andrea Roncato è un attore bolognese, trapiantato nella Capitale. “Vivo a Roma per lavoro ma è come essere sempre in apnea, solo a Bologna torno a respirare”, ha dichiarato. Nato a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, il 7 marzo 1947, si impone negli anni ’80 come attore, comico e come personaggio televisivo. Nonostante la laurea in Giurisprudenza, sin da giovane Andrea Roncato ha sempre avuto le idee chiare: voleva diventare un attore e ha fatto il possibile per realizzare il suo sogno. Icona assoluta dei magnifici anni Ottanta e Novanta, i suoi personaggi hanno fatto epoca: il conquistatore di Acapulco, il duo comico con l’amico d’infanzia Gigi (Sammarchi), Bergonzoni scopritore di talenti calcistici, e poi la mamma emiliana con vestaglia fucsia e ferri da maglia che minaccia il figliolo: “Io ti ho fatto e io ti disfo”. “La mamma emiliana era un mix tra mia madre, mia nonna e mia zia, chi non si divertiva per niente con le battute sul marito poco prestante a letto era mio padre”, ha svelato Roncato. Ma non solo. Andrea Roncato si è cimentato anche nel cinema drammatico collaborando negli anni con Gabriele Muccino, Pupi Avati e Paolo Virzì.
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Andrea Roncato, cinepanettoni
Il momento di maggiore popolarità per Andrea Roncato arriva negli anni ’80 e ’90 quando è in tv in coppia con il collega Gigi Sammarchi, con cui forma il duo “Gigi e Andrea”. La carriera dei due artisti inizia in alcuni locali della Romagna, terra di origine di entrambi, dove si esibiscono in diversi locali, per poi approdare in tv nel 1977 nel programma “Io e la befana”, al fianco degli indimenticati Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Dopo l’esperienza in coppia con Sammarchi, Andrea Roncato prosegue la propria carriera da solo recitando in varie pellicole di successo, come i cinepanettoni natalizi con Massimo Boldi e Christian De Sica, “Fantozzi subisce ancora” di Neri Parenti (1983, in cui interpreta il ruolo del volgare seduttore Loris Batacchi, che mette incinta Mariangela Fantozzi, figlia del protagonista Ugo, per vincere una scommessa) e “Rimini Rimini” di Sergio Corbucci (1987). Per quanto riguarda la tv, tutti lo ricordano nella serie “Carabinieri”, dal 2002 al 2008, dove ha interpretato l’appuntato Romanò. In tv ha condotto “Domenica In” al fianco di Mara Venier, e in seguito “Sabato al circo” e “Le cose buone della vita”.
Andrea Roncato, libro “Non solo Loris Batacchi”
“Non solo Loris Batacchi” è il libro che vede protagonista l’attore Andrea Roncato uscito nell’aprile del 2022. Racconta di un viaggio a ritroso nel vissuto dell’attore realizzato dal giornalista Antonio Santoriello. “Ho preferito, ovviamente, tralasciare la mia sfera privata, così come i rapporti vissuti con alcuni colleghi/e, soffermandomi su quelli che sono stati i miei personaggi, sfatando il mito del mio essere un playboy”, ha dichiarato Andrea Roncato. Nel 2008 l’attore esce con il suo primo libro “Ti avrei voluto”: “Un libro in cui ho avuto modo di parlare in maniera approfondita dei miei amori, della mia famiglia, dei miei bassi e dei miei momenti felici. In questo secondo libro, invece, ho voluto parlare dei miei mille personaggi, spiegando loro quanto io sia diverso da Loris Batacchi e da tutti gli altri ‘volti’ portati in scena”, ha spiegato.
Andrea Roncato, l’infanzia felice nelle campagne bolognesi
Parlando della sua infanzia, Andrea Roncato ha sempre descritto la sua come una famiglia semplice. Papà Bruno era sagrestano: “La nostra casetta a tre piani era proprio davanti alla chiesa, da bambino giocavo tra i banchi, mi piaceva l’odore di incenso e il vino rosso e dolce che assaggiavo di nascosto dalle ampolle. Da chierichetto mi offrivo di portare la croce e le candele alle processioni o ai funerali perché mi pagavano belle duecento lire. Poi, quando ho imparato a suonare l’organo, invitavo le ragazzine in canonica e strimpellavo Bach con la speranza di rimediare qualche bacetto”. Poi ricorda le estati e il Natale in campagna dai nonni. “Mi sembrava di andare lontano, chissà dove, ma Bologna era a venti minuti di auto. C’erano le galline, i conigli e i buoi, la sera si giocava a briscola nella stalla e quel calduccio avvolgente che c’era lì dentro non l’ho mai più provato”. Con i primi soldi guadagnati, Andrea Roncato regala una pelliccia di visone a mamma Ines che era casalinga. “La teneva chiusa nell’armadio per paura di rovinarla. Papà guidava un maggiolino scassato. Gli comprai una Bmw. Tremava. Mi ricordo ancora i suoi occhi”, racconta.
Andrea Roncato e Moana Pozzi
Negli anni ’80 Andrea Roncato conquista la nomea di playboy per le numerose conquiste. “In quegli anni – racconta lui stesso – prendevamo una villa a Riccione con Diego Abatantuono, Jerry Calà e gli altri. Facevamo le nostre serate di lavoro poi stavamo in giro tutta notte e viale Ceccarini era pieno fino all’alba come un autobus all’ora di punta. Si finiva sempre a prendere una piadina con lo squacquerone da Fino. Ecco: una cosa non è cambiata”. Con Serena Grandi erano grandi amici, solo amici sottolinea, si conobbero quando Andrea Roncato e Gigi Sammarchi arrivarono a Roma dalla provincia bolognese. Con Elena Sofia Ricci invece, “siamo stati fidanzati per un annetto. Ero innamorato, ma troppo birichino… finiva che mi mandavano tutte a quel paese”, ha confessato l’attore. Con Carol Alt ci fu un breve flirt. Nel 1985 l’incontro con Moana Pozzi che nel libro in cui elenca i suoi amanti celebri, gli diede un 7 pieno e parlò di una “bella storia di sesso”. “Le sarò sempre grato – ha dichiarato Roncato – è come l’abbraccio accademico del rettore. Ci frequentammo per sei mesi nel 1985, non faceva ancora la pornodiva, l’avevo conosciuta sul set de ‘I pompieri’. Oltre che bella, era intelligente e profonda, sapeva parlare di tutto, dal calcio alla filosofia”.
Quante volte si è sposato Andrea Roncato
Chiusa la storia con Moana Pozzi, nel 1997 Andrea Roncato conosce Stefania Orlando, di 19 anni più giovane. Dopo quattro anni di fidanzamento, i due si sposano. Ma quelli sono stati anche gli anni dei problemi dell’attore con la droga e ad appena due anni dal sì, i due divorziano. Qualche tempo fa, complice la partecipazione di Stefania Orlando al “Grande Fratello Vip”, i due sono stati protagonisti di un botta e risposta a distanza in cui si sono accusati reciprocamente. Ora i due ex coniugi sembrano essere intenzionati a non parlare più l’uno dell’altra. Nel decennio successivo, Andrea Roncato si dedica alla sua carriera e nel 2011 incontra Nicole Moscariello, sua attuale moglie, di 21 anni più giovane di lui, e madre dell’attrice Giulia Elettra Gorietti. Dopo alcuni anni di convivenza, i due si sposano nel 2017. Della moglie l’attore dice: “Mi capisce, mi prende come sono, pregi e difetti, non ho bisogno di cancellare messaggi dal telefonino, la vita del playboy in effetti fa schifo. Collezionare furiosamente donne, auto e orologi è da insicuri, da poveracci”.
Andrea Roncato e il suo amore per gli animali
La passione per gli animali di Andrea Roncato nasce da lontano da quando da bambino andava in campagna dai nonni. “Mi sono ritrovato da solo, nel giro di pochi anni, dopo aver perso i miei genitori, da figlio unico. Gli animali, a loro modo, mi hanno riempito la vita dandomi affetto, amore”, ha dichiarato l’attore. “Sapere che c’è qualcuno che ti vuole bene ti rende capace di mettere in piedi la tua fortuna. Quando ho avuto dispiaceri, o semplicemente dei problemi, ho sempre fatto affidamento su di loro. Sanno volerti bene su ogni cosa, che tu sia ricco, povero, basso, vecchio o giovane”, ha aggiunto. Roncato adesso vive con la moglie Nicole in una villa indipendente in campagna, con gli amati cani. “La maturità invece per me è godere delle piccole cose con mia moglie e i miei cani”. Andrea Roncato si descrive come una persona normale che ama la famiglia e gli animali, innamorata del suo lavoro. La felicità? “Credo che serenità e felicità siano la stessa cosa. Non vivo di grandi cose, di grandi numeri. Preferisco cibarmi di un vissuto normale, affine al mio attuale modo di essere, senza circondarmi di tanto, quel tanto che porta a pensare di essere insicuri”. Per il futuro, Andrea Roncato ha un progetto professionale, ovvero “la regia di una storia sugli animali”.