Andrea Piazzolla rischia ancora una condanna per circonvenzione di incapace. Non sono finiti i guai per l’ex assistente di Gina Lollobrigida, nonostante l’uomo abbia detto di voler rinunciare alla sua parte di eredità. L’avvocato della Lollobrigida, Antonio Ingroia, intervenuto in diretta a “Storie Italiane”, ha però svelato una questione legata all’eredità. Secondo Ingroia, sarebbe stata precisa volontà di Gina diseredare il figlio Milko, al quale è andato invece il 50% del patrimonio solo perché previsto dalla legge italiana. “Non c’è nessuna apparente incoerenza nelle decisioni di Gina – ha precisato Ingroia – semplicemente ha preso atto che la legge gli avrebbe comunque lasciato la metà e ha fatto quello che la legge imponeva”. “In uno dei primi incontri mi chiese ‘Cosa si può fare per diseredare mio figlio?’ – ha rivelato ancora l’avvocato – e io le spiegai che non poteva farlo perché la legge italiana non lo consente. Questa è la verità con cui dobbiamo fare i conti, questo era il rapporto tra madre e figlio”.
Il figlio Milko aveva deciso di schierarsi con l’ex marito Rigau
Ingroia ha voluto difendere la memoria di Lollobrigida, contro chi ha potuto pensare che fosse una cattiva madre: “Non era una madre ingrata nei confronti del figlio ma una madre che agiva in risposta ai comportamenti del figlio, specie quando lui ha scelto di schierarsi con Rigau e quando aveva chiesto la sua interdizione”. Una versione dei fatti confermata anche dal cardiologo dell’attrice che ha dichiarato: “Gina non voleva lasciare nulla al figlio”. Secondo Ingroia, la Lollobrigida cercava di liberarsi di tutti i suoi beni anche perché nel frattempo era già stato nominato un amministratore di sostegno e temeva mettesse le mani sui suoi averi. “Gina non ha lasciato il 50% del suo patrimonio al figlio e il 50% ad Andrea. Ha lasciato il 100% di quello che lei poteva disporre ad Andrea. Il 50% è la legge che lo assegna al figlio” ha concluso l’avvocato.
Andrea Piazzolla accusato di aver cercato di vendere i beni della diva
Ma questo non cambia nulla nella vicenda che vede coinvolti il figlio dell’attrice e Andrea Piazzolla. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe isolato l’attrice dai suoi affetti per impadronirsi del suo patrimonio. L’ex assistente infatti dovrà andare in aula per difendersi da un’accusa molto grave, quella di aver messo all’asta alcuni beni della Lollobrigida senza il suo consenso. Il processo riguarda un grandissimo numero di beni mobili, arredi e opere d’arte che erano nella villa dell’attrice. Opere, che secondo l’avvocato del figlio, nel 2020 erano state messe all’asta. “Solo un intervento della guardia di finanza, avvenuto 3 giorni prima dell’asta, ha permesso di metterle sotto sequestro e quindi ha fatto sì che non venissero vendute”, ha detto l’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri a “La Vita in Diretta”.
Cosa disse la Lollobrigida durante la prima udienza
Gina Lollobrigida avrebbe dovuto testimoniare al processo nei confronti del suo trentaseienne factotum, Andrea Piazzolla il 25 gennaio. Nel corso della prima udienza, alla domanda su come spiegasse tutto questo e se a veicolare beni alla casa d’aste fosse stata una sua iniziativa la diva aveva risposto: “Ma per carità, io non volevo dare niente alla casa d’aste mi era stato detto che questi beni erano stati messi in un magazzino per fare dei lavori e che sarebbero tornati”. Circostanza che complica la posizione di Piazzolla che se dovesse essere condannato dovrebbero risarcire una rilevante somma.
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Andrea Piazzolla: “Mi manca, non temo la condanna”
Per l’accusa, Piazzolla avrebbe approfittato in molti casi della “vulnerabilità, suggestionabilità e conseguente “indebolimento della corretta percezione della realtà” della vittima” secondo la perizia depositata in Procura. Tra i beni venduti anche un’auto, una Jaguar modello F-Type Project 7, venduta alla cifra di 130mila euro. Ma l’ex assistente, che è rimasto accanto all’attrice fino all’ultimo, ha parlato del suo dolore al settimanale “Chi”: “Non riesco ancora a realizzare che Gina non ci sia più. Mi manca ogni giorno, mi manca in tutto quello che faccio” ha dichiarato. Aggiungendo che nonostante i contrasti degli ultimi anni i rapporti con figlio e nipote erano un po’ migliorati negli ultimi tempi: “Sia Milko Skofic che Dimitri sono stati gentilissimi con me, non avrei mai immaginato un comportamento di questo tipo. Sono stati spesso soli in casa con Gina e abbiamo pranzato insieme, mentre io poi mi defilavo in cucina. Volevo che le chiedessero scusa”.
“Sono andato via dalla villa sull’Appia antica”
Piazzolla ha ricordato il primo incontro con Gina Lollobrigida: “Rimasi affascinato non perché fosse Gina Lollobrigida ma perché nel mio immaginario era la Fatina di Pinocchio, il ruolo in cui l’avevo vista recitare nella serie tv di Luigi Comencini. Averla vicino era la realizzazione di un sogno, è stata la mia fatina”. L’ex assistente viveva nella villa dell’attrice con la compagna Adriana Prestipino Giarritta e la figlia Gina Jr ma dopo la sua morte ha lasciato la dimora: “Sono andato via dalla villa sull’Appia antica. Quando i medici mi hanno detto che non ci sarebbe stato più nulla da fare, sono andato a prendere tutte le mie cose e sono crollato, non riesco nemmeno a passare lì vicino”. La prossima udienza del processo contro Piazzolla si terrà il 21 marzo, dopo l’ultimo testimone ci sarà la sentenza. “Non temo la condanna”, ha concluso.