Amedeo Goria, 70 anni compiuti lo scorso febbraio, può aggiungere al curriculum anche la voce “nonno” avendo abbracciato due nipoti a poche settimane di distanza l’uno dall’altra. Diciotto giorni dopo Noah, frutto dell’amore di Guenda Goria per Mirko Gancitano, è nata Anita, figlia del suo secondogenito Gian Amedeo. Entrambi i figli dell’ex giornalista sportivo Rai sono nati dal suo matrimonio con Maria Teresa Ruta. Un’unione naufragata per colpa dei tradimenti di lui. Un giorno, la conduttrice scovò la famigerata agendina nera in cui il consorte annotava i numeri delle sue innumerevoli amanti. “C’erano annotati almeno duemila numeri di telefono, solo di donne, in tutto il mondo, con accanto le stelline del punteggio – raccontò la conduttrice in un’intervista al “Corriere della Sera” – Per carità, forse l’ho trascurato anch’io, troppo presa dal lavoro. Ma a volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me, era incorreggibile”.
“Alcune ragazze ancora adesso mi chiamano perché pensano che possa aiutarle”
“Squallide crocettine con cui segnavo cosa avevo fatto o non fatto con queste donne – spiega Amedeo Goria in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” – In tempi politicamente corretti mi hanno massacrato, ma a me è dispiaciuto tanto per Maria Teresa, per l’affronto che ha dovuto subire per queste mie frequentazioni che vivevo con grande faciloneria”. Riguardo all’agendina aggiunge: “Sono disordinato e gaffeur, ma non cattivo. Non ho mai voluto male a una persona in vita mia. Vorrei dare una mano a tutte le ragazze che ho conosciuto. Ancora adesso mi chiamano perché pensano che possa aiutarle: c’è chi ha problemi economici, chi ha difficoltà a trovare lavoro. Ma io ho tanti numeri di persone normali, nessuno di quelle potenti. Sono fatto così”.
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“Nel matrimonio mi sono sentito inadeguato. Non ero certo Brad Pitt”
L’ex giornalista pensa che questa tendenza compulsiva al tradimento sia ereditaria. “Mio padre, che faceva il medico, era un farfallone – racconta – Nel matrimonio mi sono sentito inadeguato: se vedi le foto del giorno delle nozze, nel 1987, la mia ex moglie era bellissima, nel suo abito bianco, io portavo i baffetti, il viso più magro di adesso, il naso accentuato. Certamente non ero Brad Pitt, la gente pensava ‘che c’entra con lei questo qui?’ e forse è stata per me una rivincita quando, grazie alla notorietà, ho avuto maggiore facilità nell’incontrare persone dell’altro sess0”. Amedeo Goria ricorda il primo incontro con Silvio Berlusconi a Milanello durante un incontro con i giornalisti: “Arrivò il mio turno: ‘Ecco Goria della Rai’. ‘Amedeo, so che con lei posso parlare non solo di calcio’”.
Amedeo Goria approdò in Rai per un’omonimia
In Rai Amedeo Goria approdò “per un’omonimia”. “Nel 1987 un mio parente alla lontana, che era sindaco di un minuscolo paesino in provincia di Asti, mi segnalò alla segreteria di Giovanni Goria, che di lì a poco sarebbe diventato presidente del Consiglio per la DC – confessa – La segnalazione arrivò direttamente alla Rai di Roma e, visto il cognome, mi fecero firmare immediatamente un contratto a tempo indeterminato con il TG1. Giovanni Goria non ne sapeva nulla”. Non solo calcio. Amedeo Goria raggiunge una grandissima popolarità grazie a “Unomattina”, programma che conduce per cinque anni, dal 1992 al 1997. “Più di cinquecento puntate, per due anni a fianco a mia moglie – ricorda – Da ipotiroideo quale sono, avevo sempre problemi a svegliarmi presto, era molto tosta. Non volevo mettere gli occhiali in diretta, le lenti a contatto non le ho mai usate e quindi, anche volendo, non avrei potuto leggere il gobbo”.
“Dovevo andare all’Isola dei Famosi ma mi trovarono delle extrasistole”
Nel 2021, ormai pensionato, Amedeo Goria partecipa al “Grande Fratello Vip”. “Dovevo andare all’Isola dei Famosi – confida – ma poi mi trovarono delle extrasistole: avevo già 67 anni e la produzione non volle rischiare cause e richieste di risarcimenti. Poco dopo mi ha chiamato Alfonso Signorini e mi ha proposto il Grande Fratello. Ho accettato perché ormai è un po’ tutto sdoganato, tanto che ora Alan Friedman partecipa a Ballando con le stelle. Sono stato dentro alla casa un mese e mezzo, non ero un assatanato che voleva andare avanti a tutti i costi. Ho commesso qualche gaffe, come sempre, ma ho affrontato questa avventura con grande leggerezza (…) La vita è una sola e va vissuta fino in fondo”.
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“Quando raggiungi la mia età, inizi a pensare a cosa c’è dopo la vita”
A 70 anni Amedeo Goria non si sente affatto vecchio: “Come mi immagino tra dieci o tra vent’anni? A ottant’anni spero di essere ancora non dico come adesso, ma almeno proponibile. A novanta so che probabilmente non arriverò. Quando raggiungi la mia età, vorresti perpetuarti e inizi a pensare a cosa c’è dopo la vita. Provo invidia per chi crede, io sono un ateo alla ricerca di qualcosa che ci faccia continuare. Spero che almeno l’anima viva e che possa ritrovare, non so, Scirea, Rossi, Vialli, Schillaci, insomma gli amici che mi guardavano sempre con allegria e pensavano a me non solo come giornalista sportivo”.