08 Novembre 2023, 18:14
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Ambra Angiolini è uno dei quattro giudici dell’edizione 2023 di “X Factor”. Il programma, condotto da Francesca Michelin, è più seguito e amato che mai grazie alle intemperanze di Morgan, alla personalità di Dargen D’Amico, alla presenza inossidabile di Fedez e grazie anche all’unica giudice donna. L’ex star di “Non è la Rai” ha uno stile sobrio, non è mai troppo aggressiva con i ragazzi dei suoi colleghi ed è protettiva come una tigre con i suoi artisti. Attrice, conduttrice, cantante, 46 anni e mamma di due figli, avuti dal cantante Francesco Renga, che sono la sua gioia. Il suo prossimo impegno sarà in teatro. La aspetta un tour di Oliva Denaro con la regia di Giorgio Gallione ispirato dal romanzo di Viola Ardone che prende spunto dalla vicenda di Franca Viola, la giovane che a metà degli anni 60, dopo la violenza, si rifiutò di accettare il cosiddetto “matrimonio riparatore”.
Ambra Angiolini per adesso è concentrata nel portare a casa il successo e in un’intervista rilasciata a “La Repubblica” parla dell’esperienza di “X Factor”: “In un talent c’è il giudizio della giuria e del pubblico. Io mi sono sentita massacrata perché da ragazzina sono stata triturata dalla stampa, gente che pensavo fosse autorevole, laureata, colta. Nel gioco alunno-professore mi hanno massacrato senza senso. Ai tempi di ‘Non è la Rai’ venivo chiamata cicciona, extralarge, scema, lolita. E io, che non ero colta ma veloce a imparare, quando mi chiamavano così traducevo prostituta”. L’attrice è un giudice spesso clemente che non stronca mai i concorrenti. “Non trovo che sia sempre sano farlo. Per il resto, per mia deontologia, quella che ho imparato andando dall’analista da piccola, ho scelto di usare un modo gentile per dire quello che penso. La gentilezza è la cosa più rock nella vita, la tengo seduta accanto a me al tavolo”.
Con il collega Morgan c’è stato qualche screzio, ma Ambra Angiolini risponde decisa: “Voglio talmente bene alle ferite di Marco che la confezione non mi interessa, e quello che vedo è la confezione”. Lei, che ha scelto come stile di vita la leggerezza, spiega come si fa: “Ti arriva dall’universo quando senti che non ce la fai più, quando sei andata in giro con i pesi che ti hanno messo e che ti sei messa: io sono sempre più vittima di me stessa che degli altri. Sono pesante”. Poi aggiunge: “Sto esplorando un luogo che Boncompagni non mi avrebbe consigliato mai, la banalità. Sto cercando di trovare il mio senso e saprò trasformarla in altro che lo renderà orgoglioso di me. Nel mio modo di guardare la vita è come se tutto fosse sempre in embrione”.
Trent’anni di carriera e una consapevolezza: “Che mi tocca risorgere, tutte le volte. Ho capito più di quello che mostro, ma è sempre più interessante come ho risolto i problemi che ho avuto”. Poi confessa un sogno: “Vorrei girare un film con Matteo Garrone, che vorrei come regista dell’homevideo di ‘Ti appartengo?’. Abbiamo autori bravissimi. Ho trovato Micaela Ramazzotti stupenda, ho visto il film ‘Felicità’ con mia figlia. Sono uscita dal cinema e ho pensato che era tutto bello. L’invidia è un sentimento che ho provato fino a qualche anno fa, mi sono liberata. L’ammirazione per Micaela è immensa. La grandezza è mostrare prima la soluzione, poi la ferita. Nella sua durezza è un film gentile, è raro essere gentile raccontando qualcosa di ruvido”.
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Quando Ambra Angiolini parla dei figli si illumina di gioia. “La mia ambizione era la maternità. Non penso che per forza devi partorire, ero madre anche prima, di quello che mi circondava, ma non sono mai riuscita a essere la mamma di me stessa. Questo mi addolora, continuo a provarci e quando riuscirò a tenermi tra le braccia non condividerò il momento. I miei figli sono la parte sana, sono nati come due punti esclamativi, ho partorito due certezze. Mi rendono felice”. Riguardo al rapporto con se stessa aggiunge: “Dentro di me ci sono tante donne, è un confronto sano, ho imparato a mettermi in discussione. Ma le mura della mia casa sono antisismiche”. In “Unfitting” di Giovanna Mezzogiorno, Ambra Angiolini ha raccontato le difficoltà quando ha preso peso. “Nel corto interpreto la regista che vessa un’attrice, Giovanna (Carolina Crescentini), per la forma fisica – racconta -. Io ‘fitto’ quello che mi pare. Mi fa ridere ‘sta parola ma la dico, solo che ci arrivi dopo 33 anni di percorso. Invece dovremmo riappropriarci tutte del nostro corpo così com’è”.
Ambra Angiolini parla poi di battaglie femministe e di diritti. “Si vince uniti – dice – quelle contro lo stupro e il femminicidio non dovrebbero essere solo battaglie femministe, ma anche degli uomini. Invece continuiamo a dire cosa ci piega e ci prendiamo sulle spalle battaglie non nostre”. “Noi donne – continua – siamo abituate a soffrire anche per gente che è su Marte, e dovrebbe diventare un’abitudine maschile. Ci sono uomini che sono anche donne, come io sono anche uomo. Deve esserci il rispetto”. Come siamo messi sui diritti? “Al di là dei governi, siamo tutti responsabili. Ho scelto la questione omosessuale da sempre. E tutto mi riguarda, dalla parità salariale”. Poi conclude con un invito a Giorgia Meloni: “Con lei sarebbe divertente parlare d’amore. Se si fida la porto fuori dal tunnel, però sono ancora nomade”.
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08 Novembre 2023, 18:14