27 Marzo 2023, 12:19
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Ambra Angiolini si racconta in una lunga intervista a “Sette”, il settimanale del “Corriere della Sera”. Oggi l’ex teen idol nata a “Non è la Rai” è un’affermata attrice di cinema e teatro. Sino a fine aprile è in tournée con “Il nodo” che racconta il bullismo.
“A teatro io mi sento normale – confessa – lì quello che sono non è un problema, e anche questo ha molto a che fare col giudizio e il bullismo. Ho iniziato senza capirci niente. Volevo ballare: i miei lavoravano tanto, la danza era un modo per non stare in strada. Quando il successo è esploso mi tormentava il fatto di essere famosa senza sapere perché. Non ero la più brava, né la più bella: non mi sentivo speciale. Desideravo un mestiere, qualcosa che avesse a che fare con una scelta mia. Sembravo incazzata con tutti, ma lo ero con me stessa. Quando la televisione mi ha voltato le spalle invece che disperarmi mi sono detta: ‘Ora posso cercarmi un lavoro’”.
“Sono rimasta senza lavoro per anni – svela – ma non ho mai perso il bisogno di darmi da fare. Anche se ciò che mi aveva resa famosa all’inizio poi si era spento. Ho una famiglia solida alle spalle, che è rimasta sempre lì, col suo lavoro, l’azienda alimentare di papà. Le persone che si fanno il cu*o mi affascinano. Essere famosi non è un mestiere, dev’essere il risultato del lavoro che fai”. E anche quando si è reinventata attrice ha affrontato pregiudizi e critiche: “Ho dovuto fare i conti con quello che gli altri vedevano di me, e c’è voluto tempo”.
Nell’intervista a “Sette”, Ambra Angiolini parla della separazione con Francesco Renga, da cui ha avuto i figli Jolanda e Leonardo, come “un lutto vero”. “Fu Michele Placido a offrirmi la chiave – svela – nel suo film ‘Sette minuti’ ho potuto far vivere la mia rabbia. Sono fiera di quel personaggio, che ha la faccia disperata che avevo in quel periodo: per il nervoso mi venivano continui sfoghi cutanei”.
Ambra torna a parlare della bulimia di cui ha sofferto dall’adolescenza fino alla nascita di Jolanda. “Da piccola vidi un film in cui c’era una ragazza ad una festa in ciò tutti erano benvestiti e si divertivano – racconta – Le veniva una crisi di panico: prendeva a mangiare qualsiasi cosa dal buffet, poi correva in bagno a vomitare tutto. Quella scena mi è entrata in testa e, quando ho cominciato a non stare bene l’ho copiata”.
“La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa – spiega – Un giorno in aeroporto vedo una rivista con la mia faccia. Titolo: ‘Ambra scoppia di successo’, e ‘scoppia’ era tra virgolette. Poi vado in autogrill e la signora delle pulizie mi dice: ‘Ma va, mica sei grassa’. Ho capito che gli effetti di questa situazione erano sotto gli occhi di tutti. Alla gente interessava solo che tornassi magra, mentre io stavo facendo i conti con la voragine che avevo dentro”.
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La bulimia “è come avere un tumore all’anima”. “Non c’è una cura immediata, uguale per tutti – dice Ambra – È un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi, la malattia diventa te e non te la levi più di dosso. Mia madre mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa poi è stato importante sentire che non c’era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi”.
A salvarla è stata la sua primogenita: “Jolanda ha riempito un vuoto. Quando me la sono trovata dentro la pancia, ho sentito che quel pezzo di amore che cercavo ovunque in realtà era dentro di me. Questa però è solo la mia storia: non è che fare figli salvi dai disturbi alimentari”. Infine, Ambra – che di recente è stata paparazzata con il nuovo compagno Andrea Bosca – parla del suo rapporto con Jolanda e Leonardo: “Con i miei figli preferisco avere paura, ma vedere cosa scelgono in libertà: solo così conosco davvero chi sono, e non quello che vogliono mostrarmi”.
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27 Marzo 2023, 12:19