12 Giugno 2024, 12:22
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Amanda Knox è stata condannata a 3 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici della Corte d’assise d’appello di Firenze per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. La 36enne statunitense è stata assolta in via definitiva, insieme a Raffaele Sollecito, per l’assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia la sera del 1º novembre 2007. Pochi giorni dopo il delitto, in un memoriale, indicò agli inquirenti Patrick Lumumba – all’epoca suo datore di lavoro in un pub perugino – quale presunto autore del delitto. Lumumba venne poi scagionato dopo aver trascorso in carcere 14 giorni.
Dopo quest’ultima sentenza, ospite della trasmissione “Cinque Minuti” di Bruno Vespa, la 36enne ha dichiarato: “Non ho calunniato nessuno, io sono stata torturata dai poliziotti. Come ha riconosciuto la Corte Europea dei diritti umani, i miei diritti sono stati violati. Io sono una vittima, come lo è Patrick: siamo vittime delle stesse persone e degli stessi fatti”.
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Amanda Knox ha inoltre aggiunto: “Io non sapevo chi avesse ucciso Meredith. Penso che ad uccidere la mia amica sia stato Rudy Guede, che era già noto per essere una persona molto aggressiva con le donne e quindi non mi sorprende che lui sia finito a fare questo terribile, tragico crimine. Io e Raffaele Sollecito abbiamo passato una cosa terribile insieme. Lui è sempre una persona molto importante per me, siamo cresciuti quarant’anni in quattro e quindi sì, siamo vicini anche se siamo lontani”. La donna insiste sulle presunte violenze subite dopo l’arresto. “Io e Raffaele – aggiunge Amanda Knox – siamo stati tutti e due torturati psicologicamente dagli inquirenti, siamo sopravvissuti insieme. Lui è una bravissima persona che, anche dopo una settimana che stavamo insieme prima di tutta questa tragedia, voleva fare sempre la cosa giusta. Le persone facevano pressione su di lui, affinché mi buttasse nella spazzatura, perché mi conosceva appena. Ma lui ha fatto la cosa giusta. Ha detto la verità da subito e voleva sempre stare con me, perché lui sapeva che ero innocente”.
In una recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Raffaele Sollecito ha ricordato gli anni di detenzione: “In carcere soffrivo di deprivazione sensoriale, non capivo se ero vestito o nudo e ho fatto amicizia con i veri esclusi: i pedofili. I primi sei mesi ero isolamento per essere protetto dagli altri carcerati poi mi spostano in un carcere di massima sicurezza, non reggevo l’isolamento. Problemi di tiroide, e problemi cognitivi”. A proposito dell’ex fidanzata ha aggiunto: “Amanda? Quando ero detenuto le ho chiesto se provasse ancora qualcosa per me, ma le sue risposte non erano libere, quindi ho smesso di scriverle. Col tempo, piano piano, ho cercato di farmi bastare la famiglia e alcuni detenuti”.
Amanda Knox, parlando ancora con Bruno Vespa, ha sottolineato: “Io ero una studentessa anonima prima di questa cosa e sono diventata la ragazza più odiata nel mondo. Ho subito un’accusa di omicidio, di calunnia, ho rappresentato tutte le cose brutte che si possono pensare di una donna e adesso, come mamma, sento il peso di questo stigma e sono qua per ribadire che ho detto la verità da sempre. Ho avuto ragione da sempre e sono innocente”. Poi ha accennato al rimpatrio di Chico Forti: “Adesso è tornato in Italia finalmente. Ma è una storia tragica, che è successa anche nel mio paese. Speriamo che riuscirà ad uscire”. “Voglio che la storia ricordi la verità anche per i miei bambini, perché non devono anche vivere sotto questa nuvola scura”, ha concluso.
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12 Giugno 2024, 12:22