Alessia Marcuzzi, tornata in tv su Rai2 con “Boomerissima” dopo l’addio a Mediaset, non ha i critici dalla sua parte. La conduttrice romana ha incassato due pesanti stroncature. Il primo “siluro” arriva da “TvTalk” condotto da Massimo Bernardini. A demolire “Boomerissima”, programma scritto dalla stessa Marcuzzi durante la pandemia, è Riccardo Bocca.
“Un meraviglioso venticello di stile Mediaset soffiava sulla serata”
“Come giudico questo format? Bellissimo! Perché mi aspettavo l’annunciato scontro goliardico generazionale e invece qui c’è un accumulo di elementi telepatologici importante – sentenzia l’opinionista – C’è la tristocrazia del passato che viene sminuito in una serie di giochi in salsa karaoke. C’è la presentazione del presente come il regno della banalità quando è tutto fuorché banale il presente, non utilizzando alcuni ospiti oppure sbagliando ospiti. E soprattutto questo meraviglioso venticello di stile Mediaset che soffiava sulla serata. Credo che questo sia uno spettacolo straordinario che sarebbe perfetto nella cameretta di Alessia Marcuzzi”.
Aldo Grasso: “Per fare un programma non basta avere un’idea”
“Boomerissima” non piace nemmeno ad Aldo Grasso che non le manda a dire nella sua consueta rubrica sul “Corriere della Sera”. “Per fare un programma non basta avere un’idea (e che idea!) – esordisce – cioè mettere «a confronto due generazioni: quella dei boomers, ovvero i vip che, come la conduttrice, hanno amato molto gli anni ’80 e ’90, e quella dei millennials, le celebrity che hanno invece vissuto prevalentemente l’epoca del nuovo millennio». Già parole come «boomers», «vip», «millennials» e «celebrity» mettono i brividi per l’uso che ne viene fatto”.
“Boomerissima è un coacervo di cose già viste con ospiti spacciati come famosi”
“La conduttrice in questione è Alessia Marcuzzi, che indossa un tutu come se il tempo si fosse fermato ai suoi esordi, «Colpo di fulmine» (1995) – prosegue – Il fatto è che il suo modo di condurre non si è evoluto, con esiti imbarazzanti. Il programma si chiama «Boomerissima» (Rai2) ed è un coacervo di cose già viste con ospiti spacciati come famosi ma in realtà famosi solo a sé stessi (salvo due o tre eccezioni). Non basta aver un’idea: un programma ha bisogno di una scrittura e di una struttura che non siano lasciate al caso, ha bisogno che i vari numeri, dai giochini ai balletti, siano inseriti in un arco narrativo”.
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“I balletti di Luca Tommassini? Che spreco, se a interpretarli è la Marcuzzi”
“Il vero problema è questo: non è che il programma non fosse scritto (basta vedere come i concorrenti erano preparati sul Festival di Sanremo), è che era scritto male – conclude il celebre critico tv – «Boomerissima» procede per accumulo: lacerti di vecchi programmi (da «Name That Tune» a «Furore», a «Karaoke») mescolati ai balletti di Luca Tommassini (che spreco, se a interpretarli è la Marcuzzi), agli ospiti importanti (spero solo che Luciana Littizzetto sia intervenuta per amicizia), al repertorio di Max Pezzali. Una volta era possibile correggere una trasmissione in corso d’opera, migliorarla, evitare gli errori più evidenti, ma a chi spetta il compito? A Stefano Coletta?”.