Chi era Alessandro Coatti, il biologo ucciso in Colombia

Alessandro Coatti fatto a pezzi e chiuso in un valigia in Colombia: il giallo del biologo italiano

Germana Bevilacqua

Alessandro Coatti fatto a pezzi e chiuso in un valigia in Colombia: il giallo del biologo italiano

| 09/04/2025
Alessandro Coatti fatto a pezzi e chiuso in un valigia in Colombia: il giallo del biologo italiano

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Alessandro Coatti aveva 38 anni ed era un biologo italiano, l’uomo è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, i resti del suo corpo sono stati ritrovati dentro una valigia gettata in un fiume a Santa Marta, località che si affaccia sul mar dei Caraibi. La sua morte è avvolta nel mistero. Un vero giallo per le autorità del luogo che hanno fatto sapere di aver ritrovato la testa, le braccia e i piedi del ricercatore dentro una valigia, sul greto di un fiume. A fare la raccapricciante scoperta, domenica, un gruppo di bambini. Altre parti del corpo del biologo italiano sono state rintracciati nelle ultime ore in un’altra zona della città. Un delitto sconvolgente di cui non si conoscono ancora né gli autori né il movente. La città di Santa Marta è scossa dal macabro omicidio, una circostanza inusuale per la località che vive di turismo.

Come si legge sul “Corriere della Sera”, il sindaco ha offerto più di 10mila euro (50milioni di pesos) in cambio di informazioni che permettano di risalire ai responsabili dell’omicidio ed ha disposto il coordinamento di una squadra investigativa speciale. Poi ha scritto su Facebook: “I criminali devono sapere che qui non c’è posto per loro”.
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Il luogo del ritriovamento dei resti (Foto video)

Biologo italiano ucciso in Colombia, i colleghi: “Era divertente, intelligente e amato da tutti”

Alessandro Coatti era in Sudamerica già da alcuni mesi scorsi per viaggiare e lavorare come volontario in Ecuador. Il biologo era già transitato in Perù e Bolivia. Arrivato in Colombia aveva trovato alloggio in un piccolo albergo dove aveva chiesto indicazioni per arrivare a Minca, una località frequentata dagli amanti della natura ma che in passato era inaccessibile a causa della presenza di gruppi paramilitari. Ma chi era Alessandro Coatti? Di lui si sa che si è laureato alla Normale di Pisa, specializzato al Max Planck Institute, e che fino a qualche mese fa era dipendente della Royal Society of Biology di Londra. Dai suoi ex colleghi viene descritto come “uno scienziato appassionato e dedito alla ricerca. Aveva guidato il lavoro dell’istituto sulla scienza animale, scrivendo numerosi studi, organizzando eventi e presentazioni alla Casa dei Comuni”.

La notizia della sua morte è stata comunicata anche sulla pagina X della Royal Society of Biology di Londra. “Ale era divertente, affettuoso, intelligente, amato da tutti quelli con cui ha lavorato e mancherà profondamente a tutti coloro che lo conoscevano e hanno lavorato con lui. I nostri pensieri e auguri vanno ai suoi amici e familiari in questo momento veramente terribile”, hanno scritto i colleghi.
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Alessandro Coatti (Foto X)

Lo zio di Alessandro Coatti: “Una fine così…sarebbe stato meglio non trovarlo più”

Intervistato da “La nuova Ferrara” Giovanni Coatti, zio del biologo, ha dichiarato che il nipote aveva bisogno di staccare, di ritrovarsi e di rallentare. Per questo era partito per questo viaggio. “Hanno telefonato a mio fratello ieri mattina, i carabinieri gli hanno dato la notizia – ha raccontato -. Non ci hanno detto molto, se non che hanno trovato il suo corpo messo in quel modo. Al momento nessuno di noi può fare niente: dicono che bisogna aspettare che finiscano le indagini, che ci vorrà del tempo. Purtroppo mio fratello e sua moglie stanno affrontando una situazione terribile. Una fine così…sarebbe stato meglio non trovarlo più, vivere con la speranza di poterlo riabbracciare un giorno”.  Lo zio del giovane ha aggiunto: “Io ero al lavoro e quando mi hanno avvertito mi si è gelato il sangue. Mia moglie glielo aveva detto di non andare in quel posto, avevamo provato a farlo desistere ma non ha voluto sentire ragioni. Anche io ho provato a farlo ragionare ma diceva di averne bisogno e di stare tranquilli”.

Lo zio ha rivelato che Alessandro Coatti chiamava i genitori più o meno tutti i giorni: “Era biologo molecolare, una bellissima carriera, ormai era via da anni. Lo sentivamo spesso. Si era licenziato tre mesi fa. O forse si era messo in aspettativa, non conosco molto bene i particolari. Ma tanto cosa importa adesso?”. La notizia è arrivata alla famiglia lunedì: “Mio fratello mi ha telefonato al lavoro – ha raccontato ancora lo zio –  mi ha detto che mi doveva parlare di una cosa che era successa ad Alessandro. Ho pensato lo avranno arrestato, sarà successa una cosa del genere. Invece, invece questa cosa davvero terribile”.

La località di Santa Marta in Colombia

Alessandro Coatti è stato visto per l’ultima volta sabato sera

Alessandro Coatti “voleva andare ad abitare in Sudamerica ed era andato a fare un giro per vedere. Sarebbe dovuto rientrare la settimana prossima”, ha spiegato il fratello del padre della vittima. La famiglia è in attesa di indicazioni. “I carabinieri ci hanno spiegato che potrebbe essere lunga – ha aggiunto l’uomo –  e che non ci possiamo muovere. Per andare dove, poi? Nello stesso tempo vorremo capire, correre da lui, parlare con le ultime persone che lo hanno visto in vita…”. Le ultime tracce di Alessandro Coatti, che viaggiava da solo, risalgono a sabato 5 aprile quando era uscito per andare in discoteca. Le ultime ore della sua vita si intrecciano e si perdono nella movida colombiana, mentre si cercano ancora gli ultimi pezzi del suo corpo martoriato. La polizia è riuscita a risalire all’identità del biologo solo grazie al bracciale di un albergo del centro cittadino che l’uomo aveva ad un polso.

La autorità del luogo hanno dichiarato ai media locali che Alessandro Coatti non aveva precedenti penali né risultava coinvolto in attività sospette: “Era un visitatore, uno scienziato, senza collegamenti con la criminalità”.

Pubblicato il 09/04/2025 11:18

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