Aleandro Baldi è entrato nella storia della musica italiana per aver vinto due volte il “Festival di Sanremo”: la prima nel 1992, in coppia con Francesca Alotta, nella categoria nuove proposte con “Non amarmi”, e due anni dopo tra i campioni con la canzone “Passerà”. Una carriera che sembrava spianata sia per la sua voce e il suo talento che per la particolarità che lo contraddistingueva, la sua cecità, che ha sempre incuriosito il pubblico. Ma Aleandro Baldi a un certo punto è sparito dalle scene e ha perso il successo. Oggi vive a Grevi, nel Chianti, ma non ha mai abbandonato la musica. Da poco, ha fatto un nuovo disco anche se la ribalta nazionale è lontana.
“Due non vedenti non potevano stare sulla breccia”
In molti si sono chiesti per quale motivo il cantante non abbia avuto il successo meritato e sperato. Quando vinse tra i Big, nel 1994, nelle nuove proposte trionfò un altro cantante talentuoso e non vedente, Andrea Bocelli con “Il mare calmo della sera”. Da quel giorno, la carriera del tenore toscano non ha mai avuto una battuta d’arresto, successi internazionali e riconoscimenti di ogni genere. Per uno l’oblio, per l’altro il successo. Ospite dei “Lunatici”, su Rai Radio 2, Aleandro Baldi ha commentato quanto accaduto: “Se mi sono sentito messo da parte dopo ‘Non amarmi’ e ‘Passerà’? Non posso esattamente sapere cosa sia successo. A livello alto si dice che quando è emerso Andrea Bocelli due non vedenti non potevano stare sulla breccia. Avevo scritto anche una canzone in merito a questo. Se uno ha un giocattolo o una macchinina dello stesso colore o uguale, prende la nuova e butta la vecchia”.
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“Il successo non è tutto di una persona, non è tutto nella vita”
Aleandro Baldi ha aggiunto: “Non credo che essere non vedente mi abbia penalizzato, anche se è molto difficile ottenere alcune cose. Penso comunque che nel disegno del creato nessuno sia nato per essere penalizzato. Sicuramente a chi non si può dare la colpa del mio allontanamento è il pubblico”. Tornando a quegli anni ha ricordato: “Non ho mai rischiato di perdere la testa, perché avevo sempre pensato che il successo fosse un qualche cosa di transitorio. Che oggi ci poteva essere e domani no. Il successo non è tutto di una persona. Non è tutto nella vita. Io preferisco avere meno successo ma fare canzoni dove mi scrivo”. Infine, il cantante si è lasciato andare ad una riflessione sulla qualità dei servizi per i non vedenti in Italia: “Diciamo che siamo ancora in un Paese in cui non abbiamo fatto passi in avanti perché se ne parla troppo. Questo sarebbe un argomento da non parlarne. Meno parole e più fatti. Questo è un argomento dove si capisce solo con i fatti, non con le parole, per quanto uno si sforzi a spiegare”.