Aldo Grasso analizza il fenomeno “Temptation Island” nella sua rubrica “Tele Visioni” sul “Corriere della Sera”. Il critico d’arte sottolinea come, nel caso del docu-reality per coppie prodotto dalla Fascino di Maria De Filippi, gli spettatori si dividano in due categorie: “Quelli che ci credono e lo guardano con entusiasmo creando i gruppi d’ascolto e quelli che non ci credono e fanno dell’ironia e della sociologia sentendosi intellettuali rispetto al programma”.

La divisione in due categorie riguarda anche i concorrenti, ovvero le coppie che accettano di mettere alla prova la propria fedeltà durante i 21 giorni di permanenza all’Is Morus Relais, in Sardegna. Come rileva Aldo Grasso, ci sono “quelli che credono che le ragazze e i ragazzi che devono tentarli siano affascinati da loro e quelli che non ci credono e non ci vanno o se ci vanno lo fanno soltanto per soldi”. Tutto questo per dire che ‘Temptation Island’ è un programma di successo e che ne parlano tutti. Anche quelli che non lo guardano”, chiosa il critico televisivo.

“Tv e streaming, se bene usati, si rafforzano a vicenda”

In un articolo a sua firma sul “Corriere della Sera”, Aldo Grasso sottolinea come la piattaforma di streaming abbia contribuito a rafforzare “Temptation Island” riuscendo ad intercettare un pubblico più slegato dal palinsesto, soprattutto più giovane. La trasmissione che tiene incollati alla tv milioni di italiani appassionati di corna e psicodrammi, registra numeri da record sia in tv che su Mediaset Infinity. “In questi giorni vediamo un caso esemplare di complementarità fra tv e streaming”, scrive il critico tv.

‘Temptation Island’ macina record sia su Canale 5 (3,5 milioni di spettatori medi, 28,3% di share in 4 puntate) sia in streaming: per il secondo episodio, 1,2 milioni di spettatori aggiuntivi a luglio – aggiunge – Il totale fa più di 4,7 milioni di spettatori. Da notare che, in questo caso, è comunque il palinsesto che guida: oltre un terzo delle visioni online avviene il primo giorno dopo la messa in onda. Tv e streaming, se bene usati, si rafforzano a vicenda”.
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Aldo Grasso e le due diverse scuole di pensiero su “Temptation Island”

Nel 2021 “Temptation Island” era già finito sotto la lente d’ingrandimento di Aldo Grasso. Il critico aveva parlato di due diverse scuole di pensiero rispetto al programma dei record. “La prima, se non sbaglio inaugurata da Carlo Freccero, sostiene che ‘Temptation Island’ è una sorta di trattato di sociologia, uno «spaccato della società», e che Maria De Filippi si comporta come un’antropologa: guai a sottostimare quanto succede sull’isola”, aveva scritto sul “Corriere della Sera”.

“La seconda scuola di pensiero rassicura che le coppie sono ‘casi singoli’, frutto di un sapiente casting (a cosa servirebbero, se no, dieci autori?) – aveva aggiunto – È vero che, negli anni, i discorsi e i comportamenti sono sempre gli stessi (…) ma questa è scrittura, è Maria De Filippi che si prende gioco delle certezze piccolo-borghesi e midcult dei numerosi spettatori”. Quattro anni fa, invece, Aldo Grasso aveva fatto a pezzi “Temptation Island” parlando, tra le altre cose, di “donne azzerbinate pronte a consolarsi col belloccio di turno”.