Aldo Grasso stronca le inchieste “aliene” di Pierfrancesco Diliberto, meglio noto come Pif. A gennaio, il conduttore e regista palermitano è tornato ad occupare ogni giorno la striscia preserale di Rai3 con “Caro Marziano”, un programma realizzato da Fremantle per Rai Cultura che è una collezione di storie, volti e luoghi dell’Italia dei nostri giorni. Brevi reportage pensati per essere visti da un ipotetico visitatore alieno destinato ad approdare sul nostro pianeta in una data ancora incerta e lontana. L’idea di Pif, che andava in giro con la telecamerina prima dell’avvento dei social, non è piaciuta al critico televisivo.
“Pif non è più il cineasta semisconosciuto che sapeva regalarci ritratti spiazzanti e deliziosi”
“Lo abbiamo già scritto: Pif non è più Pif, non è più il cineasta semisconosciuto che, armato di telecamerina e di molta ironia, sapeva regalarci ritratti spiazzanti e insieme deliziosi – ha esordito Aldo Grasso nella sua rubrica sul “Corriere della Sera” – È stato il più formidabile pedinatore della tv italiana, senza mai esibire intenti punitivi o moralistici, mostrandosi anzi complice del pedinato per far risaltare meglio minute osservazioni di costume, stranezze comportamentali, capovolgimenti di senso. Il Pif attore e cineasta famoso sente ora la necessità di affrontare, pur dal punto di vista della quotidianità, vicende planetarie, di ‘dare un suo contributo ad alcuni dibattiti di grandissimo respiro, indagando storie e ambienti legati ai temi dell’ecologia e dell’immigrazione’. Non che prima non affrontasse questi temi ma lo faceva in una maniera tanto più ‘leggera’ quanto più efficace mettendo in atto quella sottile arte dello straniamento, quella finta sprovvedutezza che gli ha sempre permesso di stabilire un rapporto empatico con i suoi interlocutori”.
“Al Pif sociologo preferivamo il Pif moralista per caso”
“Se nell’incontro con Giovanni Storti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) – ha proseguito – mostra solo stupore per la svolta mistico-ecologica dell’attore per la sua nuova attività di divulgatore scientifico su temi dedicati alla natura e alla sensibilizzazione sui temi ambientali (sono giusti, per carità!), ‘Caro Marziano’ diventa simile a ‘Kilimangiaro’ o a programmi analoghi, perde la sua originalità, il suo tocco. La storia di Ismail Drammeh, arrivato in Italia su un barcone dopo aver attraversato l’infernale percorso che dall’Africa centrale porta alle coste siciliane, e che ora fa il modello, è certamente importante ma ha perso quel carattere di sprovvedutezza che permetteva a Pif di mostrarci cose che avevamo sotto gli occhi senza però riuscire a vederle. Al Pif sociologo preferivamo il Pif moralista per caso”.
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Pif: “C’è stato un periodo in cui la gente pensava che fossi fidanzato con Miriam Leone”
Nei giorni scorsi, Pif è stato ospite di Caterina Balivo a “La volta buona”. “Il bello è che ogni giorno c’è una cosa completamente diversa – ha detto a proposito di “Caro marziano” – Un po’ come la vita. Mi piace l’idea che la gente accenda la tv e dica: ‘Vediamo dove mi porta Pif questa sera’. La vita è fatta di cose leggere e cose pesanti”. A Caterina Balivo, Pif ha fatto una confidenza su Miriam Leone, protagonista femminile del suo secondo film “In guerra per amore”. “C’è stato un periodo in cui la gente pensava che fossi fidanzato con lei – ha svelato – Lo pensavano anche i miei amici intimi. Io non potevo dire una bugia e restavo vago. Così la gente poteva pensare che l’avessi o che non l’avessi. In realtà, non c’è mai stato niente”. Pif è legato dal 2018 a Nabila Ben Chahed che collabora con la Onlus Refugees Italia. Dalla loro unione, nel 2020, è nata Emilia.