Pino Insegno è stato ospite di Caterina Balivo a “La volta buona”. Una chiacchierata informale durante la quale il conduttore ha raccontato alcuni aneddoti molto intimi e privati. Pino Insegno si è lasciato andare ai ricordi parlando dell’amata madre venuta a mancare in uno dei momenti più importanti della sua vita e della sua carriera. La signora Romana se n’è andata proprio nei giorni in cui il figlio si preparava al suo debutto in tv. “Il sogno di mamma era una villetta a Monte Verde – confida a Caterina Balivo – un quartiere di Roma molto bello, dove lei poteva sognare. Tutto questo successe, ma purtroppo il destino ha remato da un’altra parte. Moriva mamma e il giorno dopo nasceva mio figlio, e il giorno dopo debuttavo su Rai2. Il giorno dopo ci fu il funerale”. Un lutto terribile che ancora oggi confessa di non aver superato pienamente.

Caterina Balivo: “Nessuno è forte quando si parla di una mamma”

Pino Insegno è al timone del programma “Il Mercante in Fiera” in onda da lunedì al venerdì su Rai2, alle 19,45. Ma si sta preparando anche per un altro debutto: dal primo gennaio 2024, infatti,  prenderà il posto di Flavio Insinna a “L’Eredità”. Quello che si è accomodato sul divano de “La volta buona” è un Pino Insegno inedito che ha mostrato il lato più nostalgico e intimo parlando per l’appunto della mamma. Nella villetta tanto desiderata dalla madre, Pino Insegno ci è andato a vivere dopo la sua morte, ma lei non è riuscita a godersela: “Non c’è stato il tempo, però almeno l’ha vista”. Poi con la voce tremante per la commozione aggiunge: “Non riesco a parlare. È stato un gioco del destino amaro. Vedere quella terza fila vuota è stato duro. Pensavo di essere più forte. Lei è sempre presente”. Caterina Balivo prova a consolarlo e gli dice: “Nessuno è forte quando si parla di una mamma”.
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“Vado in onda più o meno alle 19,55 ed è una fascia durissima”

Non solo conduttore. Pino Insegno nasce attore e doppiatore. Il suo percorso artistico inizia in teatro negli anni ’80. Il successo arriva con il quartetto comico della “Premiata Ditta”, insieme a Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti. Nella sua carriera alterna teatro e tv dove sfonda grazie al programma “Ciao week end”. “Devo molto a Giancarlo Magalli per la TV”, ammette il conduttore. Nel salotto de “La volta buona”, Pino Insegno parla anche de “Il Mercante in Fiera” che sembra essere iniziato in sordina, almeno dal punto di vista dello share. “Vado in onda più o meno alle 19,55 ed è una fascia durissima ma è quello che mi e piaciuto, andare lì e navigarla quella fascia perché altrimenti era troppo facile e io credo in quel percorso perché le cose troppo semplici no…”, spiega. Nel ruolo della gatta nera c’è Lavinia Abate. Di lei dice: “Quando l’hanno scelta hanno fatto bene perché è una ragazza semplice, molto carina, non appariscente che non crea problemi a chi sta guardando, alla famiglia che noi abbiamo sempre amato davanti al televisore… come quando eravamo piccoli noi e c’erano mamma, papà, nonno, nonna, io e mio fratello ed eravamo sereni davanti al televisore”.

Aldo Grasso: “‘Mercante in Fiera’ serviva solo a farlo rientrare in Rai”

Certo è che “Il Mercante in Fiera” ha la strada in salita. Lo dicono i numeri: dopo la prima puntata che aveva registrato il 3,4% di share, la seconda è andata anche peggio fermandosi al 2%. Numeri al di sotto della media della rete per quella fascia oraria. Ma lo dice pure chi di tv se ne intende, cioè il critico televisivo Aldo Grasso che sul “Corriere delle Sera” ha scritto: “Mercoledì sera, ‘Il Mercante in Fiera’ ha raccolto 357.000 spettatori (praticamente i parenti e gli amici del conduttore), pari a un mortificante 1,91%”. Ma non si è limitato ai numeri, il critico televisivo ha apertamente dichiarato, fuori dai denti: ““Mercante in fiera” serviva solo far rientrare Pino Insegno in Rai, una sorta di riscaldamento prima di offrirgli programmi più sicuri, in quando a audience. In tv, l’importante è esserci, fare parte del paesaggio, occupare anche uno scorcio non particolarmente suggestivo; ci penserà l’abitudine ad appianare i conti, a sancire la presenza, a cancellare lo stigma di quei troppi abbracci alle feste di FdI”.