Aldo Grasso stronca sia Nunzia De Girolamo che Pino Insegno. La prima, dopo il flop di “Avanti Popolo” su Rai3, è tornata ad affiancare Gianluca Semprini alla conduzione di “Estate in diretta”. Il secondo, dopo l’insuccesso de “Il mercante in fiera” su Rai2, ha preso le redini di “Reazione a catena”, game show che aveva già condotto in passato. Di “Estate in diretta”, contenitore pomeridiano di RaiUno che ha preso il posto de “La vita in diretta”, il critico televisivo non salva nemmeno Gianluca Semprini. “Era un bravo giornalista di Sky: arrivato a Saxa Rubra si è smarrito (o gli hanno fatto perdere la strada), peccato”, sentenzia.
“I flop? In Italia è una specializzazione che fa curriculum”
Troppa cronaca nera che, come rileva, è “ormai il genere più diffuso in tv”. E poi “caz*eggio, tanto caz*eggio; autoreferenzialità, tanta autoreferenzialità (parlare di sé, ovvero l’autofiction di chi non ha nulla da dire)”. Dulcis in fundo, Nunzia De Girolamo, l’ex politica che si è reinventata prima come opinionista e poi come conduttrice. “Nunzia nostra, che fa? – si chiede Aldo Grasso – Un bel mistero: i suoi programmi vanno sempre male ma lei è sempre in tv. Quando riceve un ospite dello spettacolo il suo volto s’illumina, esprime confidenza, come se da sempre fosse appartenuta a quel mondo e non alla politica. Si va specializzando nei flop, che in Italia è pur sempre una specializzazione che fa curriculum”.
“Insegno non riesce mai ad avere un rapporto empatico né con il mezzo né con il pubblico”
Aldo Grasso è altrettanto impietoso nei confronti di Pino Insegno che dopo essersi visto scippare “L’eredità” da Marco Liorni è stato costretto ad accontentarsi di “Reazione a catena”. La “sentenza” del celebre critico tv è durissima. “A TeleMeloni Pino Insegno è un predestinato”, esordisce. Per poi affondare il colpo: “Pino Insegno non è un presentatore, vorrebbe essere un conduttore. Da ex attore (era un comico della non rimpianta Premiata ditta), vuole metterci del suo. Affronta i concorrenti con molti e melliflui sorrisi ma non riesce mai ad avere un rapporto empatico né con il mezzo né con il pubblico. La sua voglia di rivalsa lo spinge a strafare”. “Insegno si porta dietro una sorta di maledizione – aggiunge Aldo Grasso – Per fargli posto hanno dovuto cacciare altri conduttori come Flavio Insinna, per non parlare di Amadeus”. “Meritocrazia significa essere andato alle manifestazioni di Giorgia Meloni?”, conclude.
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Pino Insegno: “Appoggio Giorgia Meloni perché so chi è e approvo quello che fa”
“Perché devo rinnegare un’amicizia? – ha detto di recente Pino Insegno in un’intervista a “La Stampa” a proposito del suo rapporto con la premier -Tra l’altro non c’è un uomo più democristiano di me. Quando aprii la prima Accademia d’Arte gratuita ringraziando l’allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace, nessuno disse nulla. Appoggiai anche Renato Nicolini a Roma, che era di Rifondazione comunista, ma non mi importava: era bravo, diede vita all’Estate romana. Sono amico pure di Rutelli e Walter Veltroni. Poi però vado dalla Meloni e casca il mondo”. “Appoggio Giorgia Meloni, come singola persona, perché so chi è e approvo quello che fa – ha spiegato – Poi se qualcuno del suo partito sbaglia qualcosa, sono problemi suoi: non è che io appoggio tutti quanti. Ho solo scelto una persona, che peraltro poi è stata eletta. Eppure si è parlato meno della Ferragni che di me, e senza che io facessi nulla di grave”.