La tappa italiana dell’ultima puntata di “Meraviglie – Stelle d’Europa” andata in onda ieri sera su RaiUno è Palermo. Alberto Angela guida i telespettatori in questo viaggio attraverso l’oro della Cappella Palatina, il bianco del marmo della fontana Pretoria e la pietra color miele del Teatro Massimo. Tre epoche lontane tra loro, con i ricordi dell’étoile Eleonora Abbagnato, palermitana di nascita. Si va, poi, nella chiesa di San Domenico dove ci sono le spoglie di Giovanni Falcone e dove Paolo Borsellino tenne un famoso discorso.
“La malinconia è una delle chiavi per capire la Sicilia”
“Da quassù si scorge Palermo al momento del tramonto, con il suo fascino, la sua bellezza, che però si nascondono in questo calcolato disordine, di cupole, resti di moschee, palme che emergono, statue gesticolanti ma anche orti barocchi e persino magnificenze Liberty – esordisce Alberto Angela – Da qui si intravede Monte Pellegrino, un promontorio definito da Goethe “il più bello del mondo” che sembra quasi proteggere la città. Una città che sembra scivolare pigramente verso il mare. Un mare da quale sono venuti tutti i popoli che hanno desiderato conquistarla. Fenici, romani, bizantini, arabi, normanni, spagnoli, francesi, piemontesi, austriaci. E tutti hanno lasciato delle bellezze immense. E forse proprio dal mare è arrivata quella malinconia che è una delle chiavi per capire la Sicilia. Insomma, qui nulla è siciliano, ma tutto si fa siciliano”.
“La Cappella Palatina ci racconta che la bellezza non ha tempo”
Prima tappa è la Cappella Palatina che si trova all’interno del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni. “Uno dei capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi, voluta da Ruggero II, fondatore del Regno di Sicilia e anche suo primo re – spiega il divulgatore scientifico – Visitando la Cappella Palatina si è al centro di uno spettacolo immersivo, circondati da una bellezza abbagliante. Un’opera d’arte frutto di maestranze molto diverse: bizantine, arabe, latine. Uno spettacolo che intenerì anche l’animo conquistatore dei normanni. Tutti gli effetti speciali che colpiscono i visitatori sono stati studiati nei minimi dettagli. La Cappella Palatina ha attraversato i secoli ed è ancora qui per raccontarci che la vera bellezza, quella edificata dalle idee degli uomini, non ha tempo”.
Eleonora Abbagnato ha sposato Balzaretti nella Cappella Palatina
“Il ricordo più bello – interviene Eleonora Abbagnato che scelse la Cappella Palatina per le sue nozze con Federico Balzaretti – la prima volta che sono entrata qui, è stato durante uno dei miei rientri da Parigi insieme ad alcuni amici che arrivavano dalla Francia per scoprire queste chiese meravigliose della città di Palermo. E’ una chiesa non grandissima come spazi ma davvero ricca e sempre emozionante. Gli angeli sono tantissimi, molto vicini e sembra che danzino. Senti la storia della città e hai voglia di rimanerci per giorni interi”.
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La fontana Pretoria, testimonianza dell’epoca spagnola
L’epoca spagnola ha lasciato tantissime testimonianze a Palermo. Una di quelle più impressionanti è la fontana Pretoria, arrivata da Firenze e ricostruita nel capoluogo siciliano. Una sorta di disco volante di marmo “atterrata” in una piazza creata appositamente per accoglierla. Un carosello di acque dà movimento alla fontana che cresce su forme circolari concentriche. Una grande parata barocca di fiumi immortalati sul bordo delle quattro vasche ovali.
Giovanni Falcone riposa nella chiesa di San Domenico
Dai Quattro Canti si procede verso la chiesa di San Domenico. “A Palermo gli edifici non contengono solo mosaici, salotti sfarzosi, bellissime tele, chiostri magnifici – dice Alberto Angela – A volte contengono delle parole e non è vero che le parole volano via. Le parole restano. Soprattutto se a pronunciarle è stato un uomo che ha dato la vita per cercare di rendere Palermo una città migliore, la Sicilia una regione migliore, l’Italia un Paese migliore. Stiamo parlando di Paolo Borsellino che proprio in questa chiesa ha pronunciato un discorso pochi giorni prima di morire e lo ha fatto per ricordare il suo amico, collega, fratello Giovanni Falcone che era stato ucciso prima di lui e le cui spoglie riposano proprio qui. A 30 anni dalla morte di Falcone e Borsellino queste parole d’amore nei confronti di Palermo fanno molto riflettere e forse anche tremare.
Il discorso di Paolo Borsellino: “Dimostriamo che Giovanni è vivo”
“Lavorare a Palermo da magistrato fu sempre fin dall’inizio nei propositi di Giovanni Falcone – disse Paolo Borsellino – Qui era lo scopo della sua vita e qui si preparava ad arrivare per riuscire a cambiare qualcosa. E’ morto insieme a sua moglie e agli agenti della scorta e allora tutti si accorgono quali dimensioni ha questa perdita. Anche coloro che, per averlo denigrato, ostacolato e talora odiato, hanno perso il diritto di parlare. Occorre dare un senso a questa morte di Falcone, a questa morte di sua moglie, a questa morte degli uomini della sua scorta. Sono morti per noi e abbiamo un grosso debito verso di loro. Questo debito dobbiamo pagarlo gioiosamente rispettando le leggi, anche quelle ci impongono sacrifici, rifiutando di trarre dal sistema mafioso ogni beneficio che possiamo trarne. Anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro, collaborando con la giustizia, dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo”.
Il Teatro Massimo concepito per ospitare 3.000 persone
Alberto Angela si sposta al Teatro Massimo, edificio con cui Palermo salutò l’unità d’Italia. Un teatro che fonde uno stile neoclassico ad uno stile Liberty. Un edificio imponente di 7.730 metri quadrati, tra i teatri più grandi d’Europa, era stato concepito per ospitare 3.000 persone poi ridotte a 2.200 e oggi per motivi di sicurezza a 1.300. Come da tradizione, il palco reale domina tutto il teatro e un palcoscenico tra i più grandi d’Europa. Il sipario realizzato a fine ‘800 racconta la Palermo di Ruggero II. Vedete il momento esatto della sua incoronazione e, dettaglio straordinario, si vede il Palazzo dei Normanni. Fu inaugurato nel maggio del 1897 con il “Falstaff” di Giuseppe Verdi e fu un successo strepitoso come tutta la stagione registrò il tutto esaurito.
Il provino di Eleonora Abbagnato al Teatro Massimo: “Ero una bambina”
“Il primo giorno che sono arrivata davanti alla piazza del Teatro Massimo – ricorda Eleonora Abbagnato – è stato per un provino dove cercavano una bambina per danzare al fianco di Carla Fracci. Il primo ricordo è l’entrata degli artisti che è quella laterale. Ricordo l’emozione di trovarmi sul palcoscenico che è molto grande accanto ad una grande artista”.
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La “perla” Liberty a pochi km da Palermo
Il viaggio termina a Mondello, “palcoscenico” che alzava il suo sipario di giorno. “Un’ondata Liberty portata dalle ricche famiglie palermitane nel primo ‘900 ricoprì la spiaggia a pochi chilometri da Palermo – racconta Alberto Angela – Sorge così un luogo di soggiorno balneare capace di primeggiare con i più famosi centri estivi d’Europa caratterizzato da numerose e ricche ville che rappresentano la più alta espressione del Art Nouveau. Sulla spiaggia spicca l’antico stabilimento balneare, una costruzione unica al mondo adagiata su una vasta piattaforma sorretta da piloni immersi nell’acqua”.