Nell’ultima puntata stagionale di “Belve”, Francesca Fagnani ospita Alba Parietti. “Che belva si sente?”, chiede la conduttrice. “Alba Parietti, sono io la belva, ci tengo!”, replica lei. Con questa premessa inizia una intervista tra ironia e confessioni. Alba Parietti dice di essere un’icona gay, cosa di cui è molto contenta, perché, spiega, “a differenza degli uomini che ti dicono che sei vecchia, nel mondo gay non hai tempo”. Però non nega il suo successo tra gli uomini etero, anzi lo rivendica: “Molti oculisti si sono arricchiti con me, ho dato molto a quel mondo. Acchiappo ancora. Piaccio tremendamente”. “Ho un ego non proprio piccolissimo”, ammette. “Negare che io sia popolarissima in Italia è ingiusto – sentenzia – Ho avuto una grande carriera, basta guardare Wikipedia per saperlo. Non è che mi sento una star, mi sento unica”. Poi rivela qual è la sua più grande dipendenza: “Io senza tv non so stare, stare in video è una droga”.
“La cosa più cattiva l’ho detta a mio figlio e non voglio ripeterla”
Sa essere spietata? “Si, ma ora sono migliorata, sono più riflessiva perché so che anche le parole fanno male, quindi le calibro, anche quando sono vere”, risponde Alba Parietti. Qual è la cosa più cattiva che ha mai detto? “La cosa più cattiva l’ho detta a mio figlio e non voglio ripeterla. Sono cose che forse un genitore non dovrebbe dire. È una cosa vecchia ma avevo avuto la volontà di umiliarlo. Ho fatto tanti errori perché sono una persona anche violenta verbalmente. Do molto e pretendo molto. Ho capito che non posso pretendere che gli altri ti diano quello che tu pensi dovresti ricevere”. Cattelan a Torino ha esposto il suo fondoschiena. Sono soddisfazioni? “Certo, ne sono orgogliosa. Avevo un cu*o molto fotogenico, anche Helmut Newton lo ha fotografato più volte, di sicuro non l’ho sacrificato al successo, quindi lo posso esporre con orgoglio”.
“Faccio l’ospite nelle trasmissioni perché alzo lo share, sono una tuttologa”
Secondo lei, quanti anni dimostra? “Penso non più di 50, almeno così mi dicono”. In molti notano da parte sia in abuso di filtri nelle foto. “Hanno ragione – ammette – ma hanno modo di vedermi in tv da 40 anni. Hanno idea di che oggetto misterioso sono. Non rinuncio ai filtri, a eliminare quel difettino. Li uso perché invecchiare non mi piace”. Mi dice un suo pregio e un difetto? “Il pregio è la dignità, l’ho sempre messa al primo posto. Il difetto è l’ansia, terribile perché l’attacco anche a chi mi sta vicino”. Qual è il suo talento? “L’empatia, nel bucare il video, e poi penso di inspirare, di dare coraggio”. “Faccio l’ospite nelle trasmissioni perché alzo lo share, sono dati di fatto – sottolinea – Sono una tuttologa, posso parlare di tutto, sono brava nelle interviste”. “Con Pippo Baudo ho condotto un Dopofestival – ricorda – abbiamo fatto grandi ascolti ma lui non mi faceva parlare mai, mi interrompeva sempre. Neanche il numero verde mi faceva dire”. Lei è una lettrice di Nietzsche, cosa le è rimasto? “Che un vero signore non deve né convincere né piacere, come io in questo momento”, dice.
“Non mi perdono di non aver capito che mia madre aveva una patologia”
Alba Parietti ha avuto un’adolescenza ribelle. La madre era affetta da una patologia: “Volevo dare di me l’immagine peggiore possibile, perché chi mi amava doveva accettarmi così e questo è continuato nel tempo.” Poi racconta: “Mia madre voleva farmi internare, ma non stava bene purtroppo. Mi picchiava e mi insultava, quando rientravo pregavo di non trovarla in casa. Poteva succedere il finimondo solo perché magari si accorgeva che un piccolo soprammobile non era al suo posto”. E aggiunge: “Io mi vergognavo come tutti quelli che hanno una situazione così in casa, ancora oggi. Non mi perdono di non aver capito che aveva una patologia, ci sono troppe cose che non ho fatto per lei e per mio padre.”
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Tentai un approccio con Padre Georg, lo guardavo e pensavo a ‘Uccelli di rovo’”
Francesca Fagnani ricorda gli esordi della conduttrice nel programma “Galagol”, dove seduta su uno sgabello fu una delle prime donne a parlare di calcio. “Sicuramente faceva bingo l’immagine di una donna messa in un mondo maschile, però con una preparazione fatta velocemente, non sapevo nulla”, confessa Alba Parietti. In quegli anni il successo la travolse e lei oggi vede quel momento in modo diverso: “Per me la priorità era vivere. Di colpo avevo tutto e non volevo rinunciare a niente. Ho vissuto un periodo di relativa trasgressione ma avevo anche un figlio piccolo. Poi me ne sono vergognata perché lui non poteva avere una madre con uno stile di via così. Il successo a volte non fa bene”. Poi l’Alba nazionale racconta di aver tentato un approccio con Padre Georg, il segretario di Papa Benedetto XVI incontrato durante un viaggio in treno: “Era molto simpatico, io durante il viaggio lo guardavo e già pensavo a ‘Uccelli di rovo’, quando siamo scesi me l’hanno presentato, e gli ho detto: ‘monsignore vorrei da lei l’assoluzione’. Lui: ‘che peccato ha fatto?’ Pensieri impuri su di lei. Lui: si è pentita? E io risposi di no. ‘Allora non la posso assolvere’, mi disse”.
“Il cu** non l’ho mai rifatto, ho rifatto seno, bocca e forse un lifting…”
Alba Parietti rinunciò ad interpretare un film di Tinto Brass. “Non potevo farlo, è stato un grandissimo regista, ma non potevo accettare la sua sceneggiatura. Aprivo il copione e lo chiudevo perché mi arrossivano anche le orecchie. Mi offendevano”, racconta. Celebre, invece, la sua interpretazione nel film “Il macellaio”: “E’ stato un flop perché il pubblico si aspettava un p0rno. Invece è un film erotico ma d’autore. Ci sono 17 minuti di amplesso tra me e il mio partner, ma non si vede mai nulla che non si deve vedere. Il voyeurismo ti porta a voler vedere di più”. Il rapporto con il suo corpo non è cambiato negli anni: “Mi piace piacere e mi piace che il mio cu** sia piaciuto agli italiani. Che male faccio? Quello non l’ho mai rifatto, almeno quello. Ho rifatto il seno, la bocca. Il lifting sul quale ero indecisa? Non voglio dare certezze. Dicono che non bisogna mai ammettere niente”.
“Ho rubato in autogrill, una tavoletta di cioccolato, per sfida”
Alba Parietti svela: “Sono stata e sono molto amica di Alain Delon, non ho mai avuto bisogno di inventare storie sulle mie amicizie”. A quel punto, Francesca Fagnani le chiede di raccontare della famosa bugia su José Mourinho: “Raccontavano che avessi una storia con lui. Lui la sera prima era sul campo del Napoli, io ero a Sanremo. Arriva una giornalista e mi chiede se Mourinho avesse fatto qualcosa per me. E io risposi che avevamo passato una serata insieme e che mi aveva inviato delle rose bianche. Mi chiamò il suo ufficio stampa ma io stavo scherzando”. E’ vero che lei è tirchia? “Spendo pochissimo per vestirmi perché da sempre sono gli stilisti a vestirmi. Non butto i soldi. Ho comprato casa a mio figlio, sulle cose che mi piacciono non risparmio”. Quindi, ammette un furtarello compiuto non troppi anni fa: “Ho rubato in autogrill, una tavoletta di cioccolato, per sfida. Ha suonato e io sono diventata di tutti i colori. Mi sono girata verso la cassiera e le ho detto che l’avevo dimenticata. Ma non mi ha creduto”. La domanda finale colpisce nel segno: qual è il giorno che vorrebbe rivivere? “Gli ultimi giorni dei miei genitori, li avrei gestiti in modo diverso. Perché quando il tempo finisce, non c’è proprio più niente da fare. Se li potessi rivedere li ringrazierei”, conclude.
