Il cantante è profondamente ferito dalle parole del prelato
- Carrisi si era esibito in chiesa per una coppia di sposi
- L’ira di monsignor Mansi: “La liturgia non è un palcoscenico”
- Non era la prima volta che Al Bano cantava durante una cerimonia religiosa
“Sono indignato. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. L’accusa di aver usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”.
Al Bano Carrisi esprime tutta la sua amarezza e il suo sdegno sulle pagine del settimanale “DiPiù” dopo essere stata bacchettato pubblicamente dal prelato.
Al Bano aveva cantato per una coppia di sposi
Qualche settimana fa, il cantante pugliese ha cantato l’Ave Maria di Gounod nella cattedrale di Andria in occasione del sì di Alessandra e Francesco. La sua performance ha suscitato l’ira del vescovo.
Il vescovo: “La liturgia non è un palcoscenico”
“A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura. Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro”, ha tuonato monsignor Luigi Mansi.
“Gli artisti si esibiscano nelle sale ricevimenti”
La Curia ha sottolineato che “i sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere. Aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche. I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti”.
Tali dichiarazioni hanno profondamente ferito il 78enne Al Bano che in altre occasioni aveva cantato in chiesa senza mai ricevere critiche o ramanzine.