Cristian Bucchi: “La mia compagna morta accanto a nostra figlia”

Cristian Bucchi: “Trovai la mia compagna morta accanto a nostra figlia piccola”

Germana Bevilacqua

Cristian Bucchi: “Trovai la mia compagna morta accanto a nostra figlia piccola”

| 09/01/2025
Cristian Bucchi: “Trovai la mia compagna morta accanto a nostra figlia piccola”

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Cristian Bucchi in un’intervista al “Corriere della Sera” racconta della compagna morta quando aveva solo 25 anni e una figlia di un anno e mezzo. Un evento drammatico che ha segnato la sua vita nel profondo. Ex calciatore, oggi allenatore, ripercorre la sua vita privata e professionale. “Si va avanti – esordisce ripensando alla morte della compagna – per mille motivi, nessuno dei quali forse può essere compreso da chi una situazione del genere non l’ha vissuta. La forza è proprio la bambina che non può crescere vedendoti soffrire, non può sentirsi sempre e solo sfortunata perché ha perso la madre in quel modo. E, allora lei, piccola, diventa il tuo mondo. Per i quattro anni successivi non l’ho lasciata mai da sola. Il calciatore e la figlia insieme in giro per l’Italia con una tata per quando facevo gli allenamenti, per le partite. Ma Emily era sempre con me anche al campo”.

L’ex calciatore racconta di quella notte: “Emily era con la mamma, Valentina Pilla, era la notte del 3 marzo del 2003 e stavamo nella casa di Cagliari dove giocavo. Una tragedia che fai fatica ad accettare senza cadere nella più inutile delle domande: perché è successo a me?”.
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Cristian Bucchi con la moglie e la figlia Emily (Foto Instagram)

Cristian Bucchi: “Mia figlia non ricorda, era troppo piccola. Forse è stato un bene”

Una prova dura da affrontare per Cristian Bucchi che all’epoca aveva appena 25 anni. “Credo che purtroppo la vita a volte sa essere durissima – afferma – in quel momento mi sono chiesto se invece di giocare a calcio fossi stato lì, se avessi potuto far qualcosa.  Il senso di colpa iniziale è inevitabile. Valentina ebbe un infarto fulminante, non si sarebbe salvata”. Poi racconta come ha affrontato il dramma con la figlia piccola: “A Emily siamo stati tutti vicini, le abbiamo raccontato pian piano la verità, lei non ricorda, era troppo piccola. Forse è stato un bene. Io non ho mollato di un centimetro e, come è successo anche in altre situazioni non belle della mia vita, dopo mi sono sentito addirittura più forte”. Degli esordi da calciatore ricorda: “Sono passato dai dilettanti alla serie A in un anno. Del resto, anche a scuola era uguale: al liceo scientifico studiavo tantissimo perché non tolleravo le brutte figure. Dovevo avere sempre il controllo della situazione per stare sereno. Ho frequentato anche l’Università mentre giocavo a calcio e studiavo, studiavo…”.

“Se non fossi riuscito nel calcio avrei fatto il giornalista – rivela -. L’idea me l’aveva data la prof di italiano. Scrivevo bene e lei diceva che i miei lavori erano interessanti, riuscivo a non essere scontato, a fornire domande e dare risposte. Quando ho smesso di giocare un po’ l’ho fatto in tv, sia come opinionista che come giornalista”.
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Cristian Bucchi con i figli (Foto Instagram)

“Nel calcio sei sempre da solo, ma ti rende più forte”

Una carriera calcistica fatta di alti e bassi, tra cui anche una squalifica per doping: “Presi 16 mesi, poi ridotti a otto. Ancora oggi non so darmi una spiegazione. Mi rialzavo sempre mosso dalla rabbia e dalla determinazione che non dovevo mollare”. “Nel calcio sei sempre da solo – ammette -. Vivi solitamente lontano dai tuoi affetti, dagli amici, dalla famiglia, dalla città dove sei nato. Costruisci qualche rapporto che poi non puoi mai tenere nel tempo, quando torni a casa ti rendi conto che ciò che hai lasciato non è più com’era prima. Sei solo perché quando ti aspetti di condividere un dispiacere, una delusione con qualcuno spesso non trovi chi ti aspetti che ci sia.  Forse per questo motivo il calcio ti rende anche forte. Io ho superato tanti limiti personali”.

Cristian Bucchi con la moglie (Foto Instagram)

“Emily ora vive a Dubai e lavora come assistente di volo per Emirates”

Anche da allenatore la sua è una carriera di alti e bassi. In questo momento Cristian Bucchi non ha una squadra. “Studio e mi aggiorno – spiega -. Non è piacevole stare a casa ma vale sempre la filosofia che se lavori più degli altri puoi farcela”. Tornando alla figlia Emily racconta: “Vive a Dubai, lavora come assistente di volo per Emirates, viaggia tanto e mi dice sempre che se fa questo lavoro lo deve a me e alla nostra storia. È stata una bimba con la valigia”. Cristian Bucchi è sposato dal 2009 con Roberta Leto da cui ha avuto altri due figli, Nicolò e Mathias. “Giocavo con il Napoli, una sera vidi Roberta in televisione e, rimasi folgorato – racconta – mobilitai tutti i miei più cari amici per rintracciarla. Fino a riuscirci e ad invitarla a cena. E da allora non ci siamo mai più separati”. “Per la proposta di matrimonio la portai all’aeroporto di Napoli, dove avevo prenotato un elicottero che ci portò in Costiera Amalfitana, e a Ravello le chiesi di sposarmi”, svela.

Pubblicato il 09/01/2025 15:36

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