Veronica Culcasi, fidanzata di Luca Salvadori, racconta quanto sia difficile ricominciare dopo il grave lutto che l’ha colpita lo scorso 14 settembre. Il pilota e youtuber, al quale era legata da un anno, è morto a 32 anni in Germania, in un incidente in gara. L’ultima telefonata tra i due fidanzati risale alla sera prima. “Ci siamo sentiti per una mezz’oretta – racconta al “Corriere della Sera” – (…) Le previsioni davano pioggia per la mattina seguente e lui era molto conservativo. Da quando eravamo fidanzati aveva un’attenzione diversa, non andava mai oltre le proprie possibilità. Alla sua Panigale V4 aveva dato il mio nome, quella moto la teneva come un gioiello. ‘Non voglio farle neanche un graffio, mi diceva. Non sempre ci riusciva, ma ci provava. Quel pomeriggio non stava rincorrendo nessun podio, si stava divertendo e basta. Per questo mi fa ancora più rabbia la dinamica dell’incidente”.
La fidanzata di Luca Salvadori: “Adesso la mia sfida sarà non vivere nel passato”
Veronica Culcasi non riesce a farsene una ragione. “Va a giorni e questi sono tosti – confessa – Sono stata a Tenerife con degli amici per provare a staccare da tutto, ma più tempo ho e più il pensiero finisce lì. Come diceva lui, l’unica cosa che abbiamo sono i momenti, ma non avrei mai voluto scoprirlo così. Adesso la mia sfida sarà non vivere nel passato. Sarà un processo lungo, spero ci sia una via di uscita”.
Luca Salvadori e Veronica Culcasi si erano conosciuti sui social. “Mi scriveva dal 2019, ma ero fidanzata e replicavo con risposte di circostanza – confida – Quando ha capito che la mia relazione era finita, è ripartito all’attacco. Era molto determinato, ha insistito fino allo sfinimento. ‘Dai, una possibilità diamogliela’, mi sono detta”.
“Uscivo da una relazione di sei anni, ero alla riscoperta di me stessa e lui mi ha travolta”
I due si erano dati appuntamento per la prima volta “in un ristorante di carne”: “’Spero tu non sia vegana’, scherzò. Siamo stati i primi ad arrivare e gli ultimi a uscire, restando a parlare fuori, al freddo, fino alle 3. Il primo tema furono i segni zodiacali, un grande classico per noi donne. Lui a dire il vero non ci credeva molto, ma fu bravo a nasconderlo. Poi le relazioni passate, quello che si desiderava trovare in un’altra persona… in quel momento non cercavo una storia, ma già al secondo appuntamento fu allarme rosso. ‘Qui va a finire male’ pensavo. Mi disse fin da subito. ‘Distingui la persona dal personaggio’. Aveva ragione. Dietro a un grande talento c’era un uomo dalla bontà inimmaginabile, colto, umile. Uscivo da una relazione di sei anni e l’ho conosciuto mentre ero alla riscoperta di me stessa. Vivevo un periodo di ricomposizione, lui mi ha travolta”.
La fidanzata di Luca Salvadori: “Altri due anni e mezzo e avrebbe smesso”
Veronica Culcasi dipinge Luca Salvadori come un fidanzato “ineguagliabile, con un’attenzione speciale nei miei confronti nonostante i mille pensieri”. “Per me si immolava, si preoccupava sempre di come stessi, di cosa desiderassi. Non ha mai dato la precedenza al suo lavoro – confessa – Spesso si interrogava sul fine per cui correva certi rischi, si chiedeva se la sua passione lo rendesse davvero felice. Le domande nascevano anche dal periodo di depressione e attacchi di panico che aveva affrontato durante il Covid, in quei momenti di fragilità aveva capito quanto la mente giocasse un ruolo fondamentale. Io mai gli avrei messo dei paletti, mi limitavo ad aiutarlo nel suo lavoro di introspezione. Si era dato altri due anni e mezzo (…) Sapeva che avrebbe smesso, ma il tempo ha giocato un ruolo meschino”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Sono partita insieme al padre ma non abbiamo fatto in tempo a salutarlo”
La giovane torna indietro con la memoria al giorno dell’incidente: “Lo seguivo sempre, ma quella volta in Germania no. Lui partì in macchina, un viaggio di 10 ore, e io non avevo modo di raggiungerlo per degli impegni lavorativi. Quando ci siamo salutati ero molto dispiaciuta ed ero più turbata del solito. Eravamo in simbiosi, ne ho avuto conferma il giorno dell’incidente. Quel sabato pomeriggio, mentre lui correva, ero a pranzo con una mia amica. Ho iniziato a sentirmi male, avevo brividi di freddo e nausea. L’ho salutata, sono tornata a casa precipitandomi in bagno. Poi ho tirato fuori il cellulare e mi sono messa a guardare un video in cui ci baciavamo. Lo volevo pubblicare sui social, ma ero dubbiosa perché era molto intimo, un momento nostro. Provavo grande gratitudine. ‘Quanto sono fortunata’, mi ripetevo. Alle 16.30 ricevo una telefonata dal suo cellulare. Mi preoccupo, ci sentivamo sempre la sera, mai durante il giorno. Era il suo videomaker. ‘Luca ha avuto un incidente, non è cosciente’. Parto insieme al padre, ma non abbiamo fatto in tempo a salutarlo”.
“Sono arrabbiata col destino, per la prima volta mi ero immaginata madre”
Da quel momento Luca le appare solo in sogno. “Tante volte ha voluto farmi capire che lui c’è, una notte l’ho sognato in una grande stanza bianca dove mi sorrideva – rivela – Ho sempre sognato tanto. La prima cosa che facevo quando mi svegliavo la mattina era raccontarglielo. Oggi mi trovo alle prese con un amore che non può più essere concreto, per quanto lo possa sentire dentro di me. Sono arrabbiata col destino, perché è toccato proprio a me? Prima di incontrarlo non avevo mai pensato di mettere su famiglia. Ma quando conosci la persona giusta nascono desideri diversi. Con lui accanto per la prima volta mi ero immaginata madre”.
LEGGI ANCHE: Massimo Lopez investito da una moto pirata: come sta
“Con lui mi immaginavo un futuro concreto. L’idea di viverlo con qualcun altro mi dà la nausea”
Veronica Culcasi spiega che tra le frasi che la rattristano di più c’è “Tanto sei giovane, hai tutta una vita davanti”. “Non giudico chi cerca di darmi conforto, io per prima farei così – dice – Quando mi sento dire ‘non posso sapere cosa si prova’, rispondo sempre. ‘Per fortuna’. Non lo augurerei a nessuno. Non voglio scadere nel vittimismo, sto cercando di capire che non ci sono alternative, ma vivo una fase di negazione ancora molto forte. Con lui mi immaginavo un futuro concreto. L’idea di poterlo vivere con qualcun altro mi dà la nausea. Che Natale è? Luca non lo amava, in questo era abbastanza schivo e solitario ma lo sollecitavo a non fare l’orso perché per me la famiglia resta un valore importante. Suo papà ci aveva invitato a partire con lui, prima in Lapponia e poi alle Maldive. Luca sorrideva. ‘Ti raggiungiamo dopo’, e io: ‘No, partiamo subito!’. Avrebbe voluto visitare anche le Canarie, per questo quando i miei amici me le hanno proposte mi è sembrata una coincidenza. Quando sono stata lì, le ho vissute anche per lui. Spero che da lassù mi abbia guardato”.