Romina Power, ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, ha parlato della figlia Ylenia, scomparsa nel dicembre del 1993 a New Orleans. “La maternità è stato il periodo più bello della mia vita, quando erano piccoli facevo le copertine all’uncinetto per loro – ricorda – Sono stata una mamma molto presente fino a quando erano piccoli, poi quando sono cresciuti e il mio matrimonio era finito, ho avuto una storia d’amore con un uomo americano molto bello. Era dolce, aveva tutte le qualità. Era appassionato di motociclette e voleva che girassi gli Stati Uniti con lui in motocicletta. Mi aveva anche comprato il giubbotto e il casco”. “Dopo il tuo matrimonio hai avuto altre storie quindi”, chiede la conduttrice. “Sì, qualche storia l’ho avuta, ma mi sono guardata bene dal farlo sapere qui in Italia – rivela Romina Power – “Li ho tenuti molto ben nascosti, stavo negli Stati Uniti, non c’erano paparazzi, siamo stati anche in vacanza in Messico e nessuno ci ha visto”.
Romia Power ricorda la figlia Ylenia: “Quando viaggiamo insieme ci prendevano per sorelle”
Romina Power ricorda sua figlia Ylenia che a novembre avrebbe compiuto 54 anni. “Il giorno del compleanno di Ylenia ero in India, sono entrata in un tempio ho acceso le candele, ho bruciato incenso e ho meditato – confida a Silvia Toffanin –. Trovo una connessione con lei anche da lontano. La sento vicina e dentro di me. C’è sempre la speranza, non l’ho persa e non la perderò mai”. Tra Romina Power e sua figlia c’era un legame molto stretto. “Quando viaggiamo insieme ci prendevano per sorelle – rivela – Quando è nata avevo appena compiuto 19 anni, eravamo vicine come spirito, mentalità e modo di affrontare la vita. Lei era più coraggiosa di me, viaggiava per il mondo da sola. Da giovane non l’avrei mai fatta. Ylenia viveva molto male la nostra notorietà. Per un pò ha lavorato in televisione con Mike Bongiorno, ma non era il suo mondo. Non era la sua cosa. Era un’intellettuale, le mancava un esame per laurearsi al King’s College di Londra”.
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“Anche per mio figlio Yari la scomparsa della sorella è stata molto dolorosa”
Romina Power ricorda la figlia come una donna piena di talenti: “Scriveva benissimo. Ogni tanto penso se pubblicare o meno i suoi scritti, ma era molto riservata, ribelle, coraggiosa, anticonvenzionale, e non so se le avrebbe fatto piacere”. “Anche per mio figlio Yari Carrisi la scomparsa della sorella è stata molto dolorosa – confessa – Lui era andato a trovarla in Belize, ma è arrivato il giorno dopo che lei era già partita per New Orleans, e non se l’è mai perdonato. Dopo la scomparsa di Ylenia, Yari non ha trovato più la persona con cui confrontarsi. Lei era un modello di donna per lui”. Poi aggiunge: “Yari è venuto con me in India, siamo molto legati, mi fa vedere il mondo mi racconta cose che non conosce, andiamo molto d’accordo, con suo padre invece liriga spesso”. In India, oltre a Yari, c’era anche l’amico di Romina Power Kabir Bedi. I due si sono incontrati tanti anni fa sul set de “Il ritorno di Sandokan”.
Kabir Bedi: “Mio figlio si è tolto la vita a 25 anni perchè era schizofrenico”
Un’amicizia che li lega da quasi 30 anni. Romina Power rivela: “Nella serie lui mi salvava sempre, ma il bacio non arrivava mai. Ogni volta che lo incontravo poi, era sempre sposato”. “Mi sono sposato molte volte – ammette l’attore -, ma la vera felicità l’ho scoperta con la mia ultima moglie”. Poi racconta “Mio padre era un Guru, qui in Italia e mia madre era una monaca buddista”. Ad accomunare i due è la perdita di un figlio. Kabir Bedi ha affrontato la morte di Siddharth che si è tolto la vita a 25 anni. Il momento più difficile della sua vita, che ha generato una ferita terribile: “Perdere un figlio è una cosa terribile. Mio figlio si è tolto la vita perché soffriva di schizofrenia. La prima reazione che hai dinanzi a qualcosa del genere è di incredulità. Negavamo tutto e poi abbiamo capito che era tutto reale, così è arrivato il vero shock, cui è seguito il dolore e ancora il senso di colpa. Soltanto infine il senso della perdita. E’ stato il periodo più brutto della mia vita”.
“Per me è diverso – gli fa eco Romina Power -. Resti in bilico tra la speranza e la profonda tristezza. Alla fine devi andare avanti, anche per i figli e i nipoti, oltre alla tua vita. Spero sempre che un domani il destino ci ricongiunga, capendo il perché di questa storia e per quale motivo accada a tante altre. Ylenia non è la prima e non sarà l’ultima, succede ancora troppo spesso”.