Amanda Bonini è stata l’ultima compagna di Pino Daniele anche se per un periodo molto breve. Il celebre cantante napoletano ha avuto una vita sentimentale molto movimentata. Prima il matrimonio con Dorina Giangrande, da cui sono nati i figli Cristiana e Alessandro, e poi quello con Fabiola Sciabbarrasi. Amanda Bonini è stato il terzo grande amore in ordine di tempo. Con lei Pino Daniele ha vissuto gli ultimi mesi della sua vita fino alla drammatica morte a 59 anni sopraggiunta per un infarto. I due facevano coppia da circa due anni e per amore suo il cantante napoletano aveva lasciato la seconda moglie dopo vent’anni di matrimonio e tre figli: Sara, Sofia e Francesco. L’unica volta che il cantante aveva parlato di Amanda Bonini è stata in in una delle ultime interviste.

“La mia nuova compagna — aveva spiegato — è all’antica come me. Dopo due famiglie non smetto di credere nell’amore perché se smetti di crederci non vivi più. E poi non sono uno che consuma l’attimo, ho bisogno di un futuro fatto di certezze… Mi definisco all’antica. E la mia nuova compagna la pensa esattamente come me”.

La compagna di Pino Daniele: “Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato”

Il loro è stato un amore breve ma vissuto intensamente, Un amore maturo, fatto di cose semplici. Amanda Bonini è una maestra elementare ed era con il cantante quel tragico 4 gennaio 2015 quando lui si sentì male. La donna, disperata, aveva iniziato la corsa in auto da Magliano, paesino della Toscana in cui erano andati a vivere, a Roma. Pino Daniele aveva insistito e voleva farsi curare solo là. Nel nuovo libro di Pietro Perone dal titolo “Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò” (Edizioni San Paolo 2024), la donna ha raccontato gli ultimi attimi della vita del grande cantautore spiegando la sua scelta di non andare in un ospedale vicino ma di recarsi a Roma. “Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio di Roma — ha confessato —. Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Lui, e nessun altro, diceva, conosce le condizioni del mio cuore, sa come intervenire. Lo paragonava a quei meccanici che smontano e rimontano per anni lo stesso motore in cui altri non riuscirebbero mai più a raccapezzarsi”.

“Hanno detto che ho sbagliato ad assecondarlo, che dovevo impormi e aspettare l’ambulanza”

Amanda Bonini ha ripercorso il tragitto in auto: “Durante il drammatico viaggio, in cui ho guidato a velocità elevatissima, Pino è rimasto vigile, mi ha tenuto la mano per tutto il tempo, fino a quell’ultima doppia stretta, l’estremo saluto, il suo ciao”. “Hanno detto che ho sbagliato ad assecondarlo – ha continuato – che dovevo impormi e aspettare l’ambulanza. Avrei provocato la sua ira e fatto precipitare la situazione. Piuttosto, ancora oggi non mi spiego perché dal Sant’Eugenio non sia partito un mezzo di soccorso cardio-assistito che ci venisse incontro… ho chiesto più volte di inviare un’ambulanza”. Nel libro, viene raccontata anche la loro storia d’amore. “L’ho conosciuto in un momento in cui era chiuso dentro di sé, si mostrava guardingo, come un pugile in posizione di guardia, deluso”, ha confidato l’ultima compagna di Pino Daniele.
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“Quella che viveva con me era una normalità che gli piaceva, era per lui un tuffo nelle sue origini”

La coppia era andata a vivere insieme prima a Roma, poi in Toscana. “Alle sei e trenta di mattina uscivo di casa per andare a scuola…- ha ricordato Amanda Bonino – Tornavo nel primo pomeriggio. Una situazione di normalità comune alla stragrande maggioranza delle coppie, ma inedita per Pino. Spesso mi chiedeva del mio lavoro, delle metodologie, in modo particolare quelle relative alla disabilità. Voleva conoscere le dinamiche, le difficoltà che vivevano le famiglie, il modo di approcciarsi dei bambini al mondo. Stava riassaporando il sale della vita di strada, quella della gente comune”. “Quella che viveva con me era una normalità che gli piaceva, era per lui un tuffo nelle sue origini – ha spiegato la compagna di Pino Daniele – La dimensione della metropoli iniziava però ad andargli stretta: non sopportava il traffico, il trambusto sotto casa e dopo poco mi ha chiesto di andare a vivere con lui a Magliano, meno distante dalla mia scuola”.

Il malore è arrivato poco prima di una cena durante la quale Amanda Bonini e Pino Daniele avrebbero fatto incontrare i loro figli in una pizzeria. Le ceneri di Pino Daniele riposano nel piccolo cimitero di Magliano dove ha vissuto felicemente gli ultimi mesi della sua vita. Il mese scorso se n’è andato anche il fratello Carmine Daniele, tradito anche lui da una malattia cardiaca.