Andrea Giambruno rompe il silenzio tredici mesi dopo lo scandalo dei fuorionda di “Striscia La Notizia”. Saltata l’ospitata a “Belve”, l’ex compagno di Giorgia Meloni si accomoda nel salotto di Paolo Del Debbio. I due giornalisti si conoscono da 20 anni e hanno anche lavorato a lungo insieme. A Mediaset da 17 anni, Andrea Giambruno non compare in video da quando è stato estromesso dalla conduzione di “Diario del giorno” per il quale continua a lavorare dietro le quinte. Ospite di “Dritto e Rovescio” nella puntata andata in onda giovedì 28 novembre, l’ex first gentleman d’Italia riparte dalle scuse che deve alla sua famiglia che ammette di non essere riuscito a proteggere. ““”Come sto? In questo preciso istante un po’ teso – esordisce – Però credo che sia comprensibile e credo che tra un po’ scioglieremo anche questo imbarazzo. Spero che il peggio sia alle spalle. Tra alti e bassi, diciamo che sto abbastanza bene”.
Andrea Giambruno: “Ci ho messo due mesi a rivedere quel fuorionda, mi sono vergognato di me stesso”
Poi l’intervista entra nel vivo. “Ci ho messo due mesi a rivedere quel fuorionda – confessa Andrea Giambruno – Ovviamente leggevo quanto stava accadendo attorno a me, anche perché poi di fatto la mia vita si è sgretolata nell’arco di una notte. Ho avuto paura nel rivedere quel fuorionda, non riuscivo a rivedere me stesso e la prima volta che ho rivisto quella cosa lì non mi ci sono riconosciuto. Ho provato imbarazzo per me stesso perché io non sono così (…) Quello non è il mio atteggiamento canonico, io non sono così sul luogo di lavoro (…) Io mi sono vergognato di me stesso. E per questo chiedo scusa alle persone che hanno visto quel fuorionda, alle persone che mi vogliono bene, che mi conoscono per quello che realmente sono, per la mia famiglia che tanto ha sofferto. Rivedermi in quel fuorionda è stato un trauma. Quindi chiedo scusa alle persone che hanno visto quel montaggio, chiedo scusa alla mia famiglia che avrei dovuto tutelare in maniera diversa. Dopo 13 mesi penso che sia giusto partire dalle scuse. C’è una famiglia che io, in quanto uomo di casa, in quanto padre di famiglia, avrei dovuto tutelare. C’è una donna che avrei dovuto proteggere in un determinato contesto. Me ne scuso oggi pubblicamente (…) Non ho prestato sufficiente attenzione, sono stato leggero, ne ho pagato e ne sto pagando quotidianamente le spese. Forse anche in maniera eccessiva”.
“C’è un disegno dietro. A qualcuno dava fastidio che io esercitassi la mia professione”
“Cosa cambia quando non sei più il giornalista ma sei la notizia?”, chiede Paolo Del Debbio. “Ti rendi conto che la tua vita è stata stravolta – spiega l’ex compagno di Giorgia Meloni – Sembra il copione di un film dove il protagonista sei tu e non hai modo neanche di controvertere quella narrazione lì (…) Ti rendi conto che c’è volutamente un disegno dietro. È vero che io ero un giornalista, però per qualcuno non potevo neanche esercitare la professione perché a qualcuno dava fastidio. Qualsiasi cosa dicessi veniva presa e passata al lanternino. Qualunque cosa dicessi non andava bene e veniva poi riferita al presidente del Consiglio. Il presidente del Consiglio a Bali, durante il G20, doveva rispondere delle intemperanze di Giambruno. È una cosa folle! Perché tutti quanti in questo Paese hanno diritto d’espressione e io no?”.
“Nel mio programma venivano tutti, c’era la fila. Non ti piaccio? Guarda altro”
“Non c’è un conflitto d’interessi tra fare il giornalista e essere il compagno della presidente del Consiglio?”, incalza il conduttore di “Dritto e Rovescio”. “Se qualcuno avesse visto anche soltanto un minuto della trasmissione che conducevo si sarebbe reso conto che forse era uno dei programmi più equidistanti che in generale veniva mandato in onda – afferma Andrea Giambruno – Da me venivano tutti, c’era la fila. Ed erano soprattutto esponenti della sinistra (…) Noi vogliamo davvero far credere a casa che un conduttore non abbia un’idea politica? (…) Chiunque va a votare ha un’idea fortemente politica. Ogni programma è politicizzato, ti può piacere o non piacere. Poi un conto è essere in buona o in cattiva fede. Io sono sempre stato in buona fede. Ti può piacere o meno Giambruno. Non ti piace? Guarda qualcos’altro”.
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“Non sono un molestatore! Attenzione perchè c’è una bambina che ascolta queste parole”
Andrea Giambruno afferma di non aver cambiato atteggiamento e di essere rimasto sempre sé stesso dopo essere diventato first gentleman d’Italia: “Tutto volevo fuorché apparire come quello che cammina a tre metri da terra. Io ho sempre ricordato da dove arrivo perché questo mi hanno insegnato i miei genitori (…) Sono una persona perbene che si è sempre comportata bene con tutti quanti (…) Mi è spiaciuto che si dipingesse Andrea come se fosse un mostro (…) Io non ho mai molestato nessuno in vita mia. Questa esperienza mi ha fortemente colpito e ferito, mi ha insegnato tanto, ho fatto tanta autocritica. Però attenzione a come si utilizzano le parole. Io non sono un molestatore! C’è una bambina (la figlia Ginevra, ndr) che ascolta queste parole (…) Se fossi un mostro penso che questa azienda mi avrebbe preso e messo da parte (…) Forse ho sbagliato nel confondere quello che era un clima di amicizia con un clima di lavoro. È stato un errore e lo riconosco. Non lo rifarei più. Mi auguro e penso di non ricadere più in questa situazione. Pensavo che creando una sorta di gruppo di amici, ciò potesse agevolare anche la riuscita di un programma. Ho pensato che quelli fossero miei amici e non colleghi e lì ho sbagliato e ho chiesto loro scusa. Hanno accettato le scuse anche perché loro sanno che persona sono. Non ho bisogno di mostrare nessun messaggio perché non siamo in tribunale”.
“Tutte le persone più vicine al presidente del Consiglio sono state passate ai raggi X”
“Ma poi odio il gossip”, interviene Paolo Del Debbio. “Figurati io! – dice l’ex conduttore di “Diario del giorno – Tra le persone che mi sono rimaste più vicine c’è proprio la persona interessata in quel fuorionda. Evidentemente così mostro non sono (…) Non capisco il motivo per il quale in tanti io generi così tanta antipatia. Ma perché? Fatti la tua vita, a me non interessa la vita che fai tu”. “Se ho avuto l’impressione che attaccando me volessero attaccare qualcun altro? Beh, questo lo capirebbe anche un bambino di cinque anni – sentenzia Andrea Giambruno – È abbastanza evidente che si sia messa in moto una macchina atta a passare ai raggi X tutte le persone più vicine al presidente del Consiglio, passando dal compagno e da uno dei ministri più vicini. Come il ministro Lollobrigida al quale è stato fatto di tutto (…) la sorella e tutto il resto. C’era tutto un racconto da fare: avete visto che la famiglia tradizionale non è poi così tradizionale? ‘La Meloni sta con un maschilista’. Io potrei mai essere un maschilista? Sono la persona che in assoluto ama di più il genere femminile. Tutto sono fuorché maschilista”.
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Andrea Giambruno dopo i fuorionda: “Vorrei solo che mi lasciassero lavorare”
“Ormai sono terrorizzato nel dire qualsiasi cosa – confida Andrea Giambruno – Soltanto i cret*ni non fanno tesoro dell’esperienza. Io non sono un cret*no. Quindi di questa esperienza ne ho fatto e ne farò tesoro. Cosa voglio fare da grande? Vorrei innanzitutto che mi lasciassero stare. Mi auguro che mi lascino un po’ in pace, che mi permettano di riprendere un percorso che non ho improvvisato. Ho sempre fatto questo! Anche questo si è detto, come se io prima facessi il fornaio. Vorrei semplicemente che mi lasciassero lavorare. Non giudico nessuno, voi fatevi il vostro”. “Io sono tutto fuorché una vittima – conclude – Però attenzione! Io sono una persona strutturata ma quando ci si accanisce troppo c’è anche una pietas cristiana. Bisogna metterci un punto perché le persone che non sono troppo strutturate si fanno anche del male (…) Basta! Giudicatemi su quello che farò”.