Achille Costacurta è stata rinchiuso per un anno e mezzo in un centro penale. È lo stesso figlio di Martina Colombari e Alessandro Costacurta a svelarlo in una diretta TikTok, l’unico social sul quale al momento è presente dopo la sospensione del suo profilo Instagram legata alla sua ultima bravata. Il 19enne aveva condiviso foto di una sostanza rosa non identificata, di mazzette di soldi e commenti offensivi rivolti alla celebre madre. Qualche settimana fa, si era sparsa la voce che i genitori a cui il giovane sta dando non pochi grattacapi lo avessero mandato per qualche mese in Colombia e Brasile. A lanciare l’indiscrezione era stato il gossipparo Alessandro Rosica.
“Mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo”
Adesso Achille Costacurta interviene su TikTok e svela di voler cambiare e di voler completare gli studi. “Le polemiche? Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo – esordisce – Nella vita ho fatto tante cose, ho fritto in un bar, poi ho lavorato in ufficio. Ora mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo. Mi presento all’esame senza dover frequentare la scuola”.
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L’esperienza di Achille Costacurta in un centro penale: “Sbagliando si impara”
Achille Costacurta fa una rivelazione inedita: “Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma. Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30. Loro dal Sert prendevano 160 euro a persona e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena, il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi. Il pomodoro che usavano per fare la pasta… perché io sono stato in cucina e nell’orto, poi però ho usato il trattore di notte e mi hanno tolto questa possibilità. Però sbagliando si impara e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni”.
Il 19enne intende scrivere un libro in cui racconterà la vita in comunità
“Adesso è sabato e ora devo chiamare l’avvocato – ha aggiunto il 19enne – La comunità? Ne parlerò nel mio libro, tanti ricordi traumatici li ho rimossi. Però è diverso dal carcere, lì c’erano gli educatori. Non potevo uscire e non potevo fare nulla. Ci sono stato dai 15 ai 17 anni. Sveglia alle 7.30, se tu alle 7.45 non eri già a fare colazione avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno. Se tutti i partecipanti non erano in fila, non facevano mangiare nessuno. Facevano arrabbiare tutti con chi sbagliava. Robe assurde. Era un posto gestito dalla chiesa. Però questa esperienza dura mi è servita, ma la mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco”. Achille Costacurta ha partecipato con la madre Martina Colombari all’adventure game “Pechino Express”.
Alessandro Costacurta: “Mio figlio fa molta fatica a trovare una strada, una passione”
Di recente, Alessandro Costacurta ha parlato di Achille, ospite di “Stories”, programma trasmesso su Sky Tg24. “Adesso mio figlio è molto ammirato dalla mia pazienza – ha confessato – mi riconosco questa dote che mi ha permesso di superare momenti difficili, anche con mio figlio. E gli ho tenuto continuamente compagnia, sicuramente non potrà mai dire che non sono stato presente. Gli ho fatto anche da autista, anche perché mia moglie non ha la patente”. “Mio figlio fa molta fatica a trovare una strada, una passione. E questo è ciò che in questo momento mi provoca la maggiore preoccupazione”, ha confidato. L’ex calciatore ha allargato lo sguardo a tutta una generazione di ragazzi che fatica a trovare il proprio posto nel mondo, “proprio perché vedo che insieme a mio figlio c’è quasi una generazione di adolescenti che fanno molta fatica, vorrei cercare di aiutarli e non so come fare. Hanno bisogno di una mano e forse noi adulti ce ne stiamo fregando un pochino troppo”.