Un addio al celibato blasfemo è culminato con l’intervento della polizia locale e una multa di 200 euro. È accaduto a Jesolo, in provincia di Venezia, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 giugno. Il futuro sposo, un trevigiano di Zenson di Piave, ha pensato bene di travestirsi da Gesù indossando una tunica bianca e di iniziare a girare per le strade della nota località balneare, in una zona a traffico limitato, portando sulle spalle una grande croce di legno. Insieme ad un gruppo di amici ha inscenato una sorta di “calvario” associandolo “ironicamente” al grande passo che si apprestava a fare convolando a nozze.
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Il futuro sposo ha violato il regolamento di polizia urbana
La bizzarra rappresentazione non ha fatto ridere nessuno. Soprattutto gli agenti della polizia locale che, dopo aver identificato i partecipanti all’addio al celibato, ha sanzionato il futuro sposo per aver violato l’articolo 21 Ter del regolamento di polizia urbana, secondo cui “è vietato a chiunque, in tutto il territorio comunale, in luogo pubblico o aperto al pubblico, tenere comportamenti contrari alla pubblica decenza nonché offendere il buon costume […], come partecipare ai cosiddetti addii al celibato, nubilato, feste di laurea o altre occasioni di festeggiamenti, tenendo atteggiamenti volgari ed offensivi per l’abbigliamento indossato o per gli oggetti esibiti (ad esempio simboli sacri, oggetti raffiguranti attributi maschili o femminili), così provocando disapprovazione e disgusto in coloro che vi assistono”.
Non tutti condannano il festeggiato: “E questo sarebbe un reato?”
La croce è stata sequestrata. Non tutti però condannano il giovane trevigiano. “Sarebbe un reato quello commesso da ‘sto ragazzo?”, domanda un utente sul gruppo Facebook “Jesolo positiva”. “Queste goliardate ci sono sempre state – scrive un residente – anche noi le abbiamo fatte a nostro tempo, soltanto che una volta si puntava soltanto a farsi due risate, ora il tutto si fa contro i principi della decenza, con abuso di alcol e creando disordine pubblico”.