Dopo il caso Scurati, Serena Bortone non ha ricevuto molto solidarietà da parte dei colleghi che lavorano in Rai. A sottolinearlo è stata Selvaggia Lucarelli. In una Instagram Story, la scrittrice parla di “silenzio assordante (al massimo qualche messaggino stitico sui social) dei colleghi di Bortone in Rai, ben attenti a tenersi il posto”. “Non è che siano così diversi dai dirigenti che censurano”, sentenzia Selvaggia Lucarelli. Al momento, la conduttrice di “Chesarà…” può contare sul sostegno di Francesca Fagnani. “Tutta ma proprio tutta la mia solidarietà a Serena Bortone e Antonio Scurati”, ha scritto la padrona di casa di “Belve” su X. A manifestare in diretta la sua vicinanza alla conduttrice è stato invece Sigfrido Ranucci che, ospite della puntata di “Chesarà…” andata in onda domenica 21 aprile ha subito chiesto: “Intanto come stai?”. “Bene dai – ha ribattuto Serena Bortone – ma tu che ne pensi di quello che è successo?”.
Sigfrido Ranucci: “L’immagine di questa azienda non è uscita benissimo da questa storia”
“Io penso che si poteva tranquillamente evitare – ha replicato il conduttore di “Report” – Diciamo che l’immagine di questa azienda non è uscita benissimo da questa storia. Io parlo anche semplicemente dal punto di vista commerciale, com’è stata gestita l’informazione, che è merce oggi nel nostro Paese. Ne hanno beneficiato altri, ne ha beneficiato paradossalmente anche il profilo della premier che ha pubblicato lei il monologo e, a mio avviso, avrebbe potuto evitare di farlo, avrebbe potuto – visto che non le mancavano i mezzi – chiamare in azienda per capire cosa stava succedendo. Se aveva veramente questa voglia di non censurare, poteva dire: ‘Mandate in onda questa cosa’. Si tratta anche di un gesto di amore nei confronti di questa azienda, che è un’azienda dei cittadini”.
“Un’azienda alla quale noi vogliamo molto bene. Io personalmente voglio molto bene alla Rai. Ci sono nata, cresciuta, mi ha valorizzato, ho potuto fare tante cose belle e vorrei continuare a farle con dignità e libertà”, ha chiosato Serena Bortone. Secondo il quotidiano “La Repubblica”, la conduttrice rischia un provvedimento disciplinare e la chiusura, a giugno, del suo programma.
Antonio Scurati: “Mi dipingono come un profittatore, quasi come un estorsore”
Antonio Scurati è tornato a farsi sentire dal palco della Repubblica delle Idee. “Mi sono ritrovato al centro di una polemica politico-ideologica accanita, spietata e fatta di attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, quasi come un estorsore – ha dichiarato come riporta il “Corriere della Sera” – Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. All’improvviso mi ritrovo al centro di una polemica per aver fatto lo scrittore. È stato duro, faticoso, doloroso. Sono un privato cittadino che legge e scrive libri”. Lo scrittore ha affermato di essere stato trattato come “un ospite indesiderato”: “Pensavo che la Rai fosse anche mia, del resto è di tutti, è dello Stato italiano, ma alla fine mi hanno detto ‘tu non entri’ (…) Si è perso il senso della democrazia”. Dopo aver precisato di non voler fare la vittima, Antonio Scurati ha confessato di aver paura: “Esci di casa e guardi a destra e sinistra. La tua vita è già cambiata”.
“Mi hanno disegnato un bersaglio, poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è”
“Mi sono innervosito dopo che in seguito al post della Meloni sono stato costretto a fare una replica – ha sottolineato Antonio Scurati – Ma io non voglio fare la vittima. Quando un leader politico di tale carisma, come sicuramente è la presidente del Consiglio Meloni, che ha un seguito molto vasto, nel cui seguito da qualche parte là sotto, vista anche la storia politica da cui proviene, c’è sicuramente qualche individuo non estraneo alla violenza, probabilmente non molto equilibrato, quando il capo punta il dito contro il nemico e i giornali o meglio ‘giornasquadristi’ fiancheggiatori del governo ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di m.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.
Fiorello: “‘Ad’ non vuol dire più ‘amministratore delegato’ ma ‘amministratore disperato’”
Rosario Fiorello ha invece trattato il caso Scurati con la consueta ironia nella puntata di “Viva Rai2!” andata in onda lunedì 22 aprile. “Stanotte sognavo la Bortone, Scurati, l’ad della Rai che diceva: ‘Ma chi me l’ha fatto fare?’ Adesso ‘ad’ non vuol dire più ‘amministratore delegato’ ma ‘amministratore disperato’. Roberto Sergio, che ha due nomi per la par condicio, stava al Circeo, stava facendo una frittura di gamberi e l’ha chiamato chiunque. Anche l’altro capo, Giampaolo Rossi. Si sono fatti 15 telefonate, si stalkerizzavano a vicenda”.
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“Adesso Serena, ti becchi la punizione: “Un varietà di prima serata su RaiUno”
“Beh, è un momentaccio – ha ammesso lo showman siciliano – Per chi non lo sapesse, Scurati è uno scrittore e ha scritto un libro su Mussolini, una trilogia. Questo è il record dei record: il monologo censurato più visto della storia dei monologhi censurati. Ieri sera siamo andati festeggiare il compleanno di Susanna (sua moglie, ndr). Sul menù del ristorante c’erano i primi, i secondi ed il monologo di Scurati. L’ho letto 3-4 volte. Cosa leggerà il Papa all’Angelus? Il monologo ovviamente! Ma chi glielo doveva dire? Altro che censura! Il centrodestra non censura, anzi allarga. Il centrosinistra non sarebbe stato capace. Se in Rai ci fosse stata la governance del Pd, Scurati sarebbe andato in onda tranquillamente, l’avrebbe visto il 3,2% di persone”.
“Salutiamo Serena Bortone…adesso ti becchi la punizione – ha ironizzato Rosario Fiorello – Io so già qual è, sono amico di Roberto Sergio, m’ha detto cosa vuole dare alla Bortone come punizione. C’è un decalogo di cose che in Rai non si possono fare. Ad esempio non si possono fare dei post che parlano della Rai. Lei l’ha fatto e la punizione è questa: le affideranno un varietà di prima serata su RaiUno. Non se lo merita”.