“Una infinità di false notizie, riferite al contratto di Amadeus, anche attraverso autorevoli testate, stanno danneggiando l’Azienda Rai. Tutto questo è inaccettabile”. Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, sbotta ai microfoni dell’Adnkronos dopo la ridda di voci che danno Amadeus prossimo al passaggio al canale Nove del gruppo Warner Bros Discovery. Lunedì scorso, nel corso di un incontro con Roberto Sergio, l’ex conduttore ed ex direttore artistico del Festival di Sanremo si sarebbe preso ancora qualche giorno per comunicare una decisione definitiva sul suo futuro. Com’è noto, il suo contratto con l’azienda di viale Mazzini scadrà a fine agosto. Stando a quanto riporta l’Adnkronos, il gruppo Warner Bros Discovery vorrebbe affidare ad Amadeus la direzione artistica di un grande evento musicale. Ma sul Nove potrebbe traslocare anche il format “Soliti Ignoti”, considerato che il contratto di licenza della Rai sarebbe anch’esso in scadenza.
“Mentre lui ragionava sulle canzoni di Sanremo, le pressioni erano continue”
A pesare sulla scelta di Amadeus di lasciare la Rai, secondo il “Corriere della Sera”, sarebbero state le pressioni ricevute dal conduttore negli ultimi mesi: “Le prime crepe sono arrivate già prima dell’ultimo Sanremo mentre lui ragionava sulle canzoni migliori da portare sul palco, le pressioni erano continue: la richiesta di Povia (vicino alla Lega) nel cast dei cantanti in gara, la pretesa di infilare Hoara Borselli (area Fratelli d’Italia) in qualche modo come ospite, il tentativo di affiancargli Mogol (ancora FdI) come direttore artistico. Sforzi inutili, perché il conduttore li ha respinti al mittente (…) In mezzo anche una richiesta quasi fantozziana, un pranzo ‘di cortesia’ con Pino Insegno, in realtà il modo di tirarlo per la giacca ancora una volta per dare — lui punta di diamante dei conduttori — una sorta di legittimazione esterna a Insegno che è rientrato in Rai con l’etichetta di ‘raccomandato’ per i suoi rapporti diretti con la presidente del consiglio Meloni”.
Il sindacato dei giornalisti Rai all’attacco dei vertici
Dopo le indiscrezioni su una rottura tra Amadeus e l’azienda, il sindacato dei giornalisti Rai ha diffuso una nota. “Il possibile addio di Amadeus rischia di essere l’ennesimo duro colpo per la Rai – si legge – Una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti ed anche sui conti dell’azienda. Un probabile passaggio a una rete concorrente, purtroppo non il primo, che non può non preoccupare, riconducibile ad un vertice (Ad e Dg) che ha occupato manu militari il Servizio Pubblico. Se per Fabio Fazio non c’è stata una responsabilità diretta di questo vertice (anche se nulla è stato fatto per trattenerlo), in questo caso più fonti sostengono che la scelta dell’artista di lasciare la Rai non sia dettata da ragioni economiche, bensì dalla delusione rispetto all’impossibilità di innovarla.
Sui giornali, inoltre, si legge di pressioni sul conduttore per far lavorare personaggi dello spettacolo vicini alla presidente del Consiglio. Un metodo che, se confermato, danneggerebbe fortemente la nostra azienda. La Rai a guida Sergio – Rossi è attenta solo alle sollecitazioni della maggioranza di governo e dei partiti in genere. Tace di fronte a norme sulla par condicio, che rischiano di far fuggire altri telespettatori, e investe su costosissimi programmi flop”.
Cosa avrebbe chiesto Amadeus all’azienda
Nel frattempo, stando a quanto riporta il “Corriere della Sera”, a viale Mazzini respingono l’accusa di aver fatto pressioni su Amadeus. Si parla di una richiesta avanzata dal conduttore e non accolta dall’azienda: “Dopo Sanremo, avrebbe espresso il desiderio di costituire una società di produzione propria con la quale produrre dei format da vendere alle tv. Un modello, uguale a quello che aveva Fazio, che però ormai in Rai non è più applicabile, visto che, con le nuove regole, chi produce non può condurre. Si riferisce anche di un programma che Amadeus avrebbe chiesto per la moglie Giovanna Civitillo”. La Rai non avrebbe potuto garantire un’altra condizione posta dal presentatore, ovvero “la non ‘presenza’ del suo ex manager Lucio Presta, con cui Amadeus ha rotto proprio prima di Sanremo, per motivi ancora non noti”.
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“Raccomandazioni di cantanti o di personaggi ce ne sono sempre state”
L’azienda avrebbe invece accolto le richieste economiche del conduttore. “Il dg Giampaolo Rossi avrebbe offerto al direttore artistico di Sanremo la creazione di una factory, da lui diretta, sull’intrattenimento con l’obiettivo di innovare – si legge ancora – Quanto alle accuse di pressione che Amadeus avrebbe ricevuto, qualcuno a viale Mazzini fa notare che quelle relative a Sanremo erano state smentite da Amadeus stesso per ben due volte (…) Qualcuno fa anche notare che raccomandazioni di cantanti o di personaggi, poi andate a vuoto (come sarebbe stata quella di Povia o di Hoara Borselli) ce ne sono sempre state. Ma il fatto che la Rai abbia chiesto a Amadeus di restare, malgrado avesse snobbato le presunte raccomandazioni, proverebbe che eventuali segnalazioni non arrivavano dai vertici”.
Il silenzio di Amadeus pesa come un macigno
La Rai interviene anche su un’altra accusa: “Quanto alla co-conduzione artistica di Sanremo, che qualcuno avrebbe proposto a Amadeus nella persona di Mogol, la risposta è che tutti quelli che conoscevano il contratto di Amadeus sapevano che era blindato, senza alcuna co-conduzione possibile. Infine, quanto alle ospitate che Amadeus avrebbe dovuto accogliere o fare, per sostenere personaggi e programmi altrui, la replica in casa Rai è che d’uopo, e si fa ovunque”. Le smentite da viale Mazzini abbondano. A pesare come un macigno invece è il silenzio di Amadeus.
Il comunicato della Rai: “Amadeus ha sempre goduto di autonomia e libertà”
La Rai si è affrettata a diramare un comunicato per salvaguardare la reputazione dei suoi vertici. “In merito alle numerose ricostruzioni apparse in questi giorni sui media e relative all’eventualità della conclusione del rapporto tra il Servizio Pubblico e Amadeus, Rai ribadisce che si tratta di interpretazioni dei fatti tanto false quanto dannose per l’azienda – si legge nella nota – Ricostruzioni che appaiono tanto più fantasiose quando fanno riferimento a presunte pressioni che Rai avrebbe esercitato nei confronti di Amadeus che invece – come da lui stesso più volte ripetuto anche durante l’ultimo Festival di Sanremo – ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà, che gli sono state riconosciute e garantite dalla Rai stessa, in nome della stima e della profonda fiducia, assolutamente mai venute meno”.