Eva Riccobono, 41 anni, è la protagonista della copertina di “Grazia” in edicola questa settimana. Modella-icona celebrata sulle passerelle del mondo e fotografata dai più grandi dell’immagine, è stata protagonista di progetti di culto come il Calendario Pirelli e testimonial di grandi marchi internazionali. Poi è diventata attrice e interprete teatrale. Nell’intervista con “Grazia” racconta di sé: dall’adolescenza da maschiaccio al giorno in cui un grande fotografo le spalancò le porte della moda, fino alla decisione di allontanarsi dai riflettori quando sono nati i suoi due bambini, Leo (2014) e Livia (2020) e ha conosciuto la gioia della “mammitudine”. Ha celebrato con una cerimonia quasi segreta il suo matrimonio con il produttore musicale Matteo Ceccarini. “Le cose belle vanno protette”, dice lei, convinta che il vero lusso sia stare con chi si ama. Per “Grazia” ha posato nelle camere di un hotel milanese, con la grazia e l’eleganza di una vera diva.
L’addio alle passerelle: “Non ce la facevo più, ero infelice”
La supermodel palermitana racconta così la sua scelta di mollare le passerelle a 26 anni, quando era all’apice della carriera: “Non ce la facevo più, mi sentivo troppo sola nel mio girovagare per il mondo. Ero infelice, drammatizzavo ogni piccolo rifiuto o inciampo. Anche se filava tutto liscio, mi pesava tutto. Così, proprio nella stagione 2003/2004 in cui avevo fatto 13 sfilate a Milano, dissi basta. Continuai con le campagne pubblicitarie: sono meno stressanti. La moda mi aveva fatto fare pace con il corpo, ma avevo bisogno dello step successivo per fare pace con il mio spirito”.
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“Magari in futuro dirò sì a una sfilata legata a un singolo brand”
Di recente, è capitato di rivedere sulle passerelle milanesi top model del calibro di Naomi Campbell, Amber Valletta e Eva Herzigova. Ma a giudicare da quello che dice, non c’è speranza di rivedere anche Eva Riccobono. “Me lo hanno proposto – ammette – ma ho detto no: troppo giovane per fare la modella vintage! Scherzo. Magari in futuro dirò sì a una sfilata legata a un singolo brand. Per quanto riguarda la moda, anche lei funziona a mode. Ma l’inclusività, messaggio per cui i corpi sono unici, ognuno con la sua età e la sua bellezza, funziona da un po’, non è più un vezzo passeggero. Si tratta di un reale e duraturo cambiamento della società. Fa bene anche al mercato”.
“Dico alle donne ‘colpite’ da mammitudine di non avere sensi di colpa”
Eva Riccobono non è affatto pentita della decisione di mettere in stand by la professione per dedicarsi ai figli. “Ho letto nei libri di psicopedagogia che i primi 36 mesi di vita sono cruciali per un bimbo – confessa – Ora comincio ad annusare un po’ nel mondo del lavoro. Ma fino ad oggi avevo solo voglia di stare con loro, la più bella cosa della mia vita: è un lusso, oggi, poter stare con i figli quanto lo desideri. A me, poi, è venuta la mammitudine, sindrome su cui ho anche scritto un libro. I sintomi? Se ti stacchi dai figli stai male, se li affidi a una tata stai male. Se fai loro il bagnetto vai in estasi. Io ho deciso di vivere questa malattia. E dico alle donne ‘colpite’ di non avere sensi di colpa”.